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CALABRIA. A San Giovanni in Fiore, una tragedia evitata per caso...

ATTENTATO DI TIPO MAFIOSO AL SINDACO DI SAN GIOVANNI IN FIORE. MASSIMA SOLIDARIETA’ AD ANTONIO BARILE, AL DI LA’ DELLE SOLITE FORMALITA’! Una nota dell’Associazione Culturale "Verso Sud" - a c. di Federico La Sala

SCORTA PER BARILE, SUBITO. La chiedono il sen. Giuseppe Lumia ((Pd), il sen. Stefano Pedica (IdV), e gli europarlamentari Gianni Pittella e Mario Pirillo (Pd), e l’on Angela Napoli (Fli).
martedì 10 gennaio 2012 di Federico La Sala
[...] “Penso che il Prefetto di Cosenza debba prendere seriamente in considerazione la possibilità di assegnare una scorta ad Antonio Barile, Sindaco di San Giovanni in Fiore, a seguito delle intimidazioni che ha subito nei giorni scorsi.
Attentare alla sua vettura, sbullonare le ruote dell’automobile è un fatto di estrema gravità. Le circostanze ormai note fanno pensare che poteva succedere una tragedia, nel momento in cui la moglie del Sindaco conduceva proprio quella vettura con (...)

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> ATTENTATO DI TIPO MAFIOSO AL SINDACO DI SAN GIOVANNI IN FIORE. ---- FIACCOLATA DELLA LEGALITA’, LA PROSSIMA SETTIMANA. Le associazioni antimafia “Verso Sud” e “la Voce di Fiore” esprimono la loro più ferma solidarietà.

domenica 19 febbraio 2012

LEZIONI DI ETICA E DI DEMOCRAZIA!

Il rilievo più offensivo della recente campagna di denigrazione contro il Sindaco condotta dal presunto centro-(sinistra?) è che Barile “non conosce le più elementare regole della democrazia”. Non ci è dato sapere a quale forme di ‘democrazia’ ci si riferisce: a quella ateniese, a quella diretta, a quella assembleare, a quella referendaria, a quella rappresentativa, a quella elettorale? O forse a quelle diffusamente praticate, negli ultimi anni, da pochi signori, negli angusti e notturni recinti demofeuodosocialisti? Hanno sudato sette camicie nel continuo sforzo democratico ma sono stati sfortunati. Forse perché parlavano greco o arabo e i cittadini, anche quelli più linguisticamente predisposti, non li hanno capiti e li hanno duramente puniti. Amara sconfitta! Come risalire la china? Quale occasione più ghiotta e cinica per gettare discredito, in un momento di apprensione per il Sindaco, la Giunta e l’intera Istituzione comunale? Ma davvero si può pensare di rifarsi il look etico e democratico, attaccando sulle modalità di costituzione dello staff del Sindaco e del suo gruppo di collaboratori? Negli ultimi anni, quando erano al comando, quali professionalità e laureati interni al Comune hanno valorizzato? Quali risparmi e quale internalizzazione di servizi pubblici hanno attuato? Quali interessi opachi hanno contrastato? Se il Sindaco con efficienza, intelligenza e coraggio, ad oggi, tende a far risparmiare alla comunità 400 mila euro all’anno, vuol dire che prima vi era dissipazione e adesso liberazione di risorse per eventuali investimenti economici, sociali ed organizzativi dell’ente. Per questo risultato qualunque cittadino democratico è ben disposto a comprendere l’autodifesa irruente del Sindaco specie quando viene pretestuosamente attaccato. Per quanto riguarda gli argomenti inconsistenti riguardanti l’istituzione degli uffici di staff dei sindaci, si rimanda all’art. 90, comma 3 del TUEL 267/2000 che prevede la nomina fiduciaria e diretta delle figure necessarie, assunte a tempo parziale e determinato, a basso costo e temporalmente legate al mandato politico. Per tutte le obiezioni del caso si suggerisce di far riferimento alle pratiche ‘esemplari ed illuminanti’ pregresse ed attuali (vedi: Calabria Ora, p. 17, 03/02/2012) dell’ente territoriale immediatamente sovrapposto al nostro Comune. Prassi che possono essere formative per qualche tardivo rappresentante locale, neofita di stretta fede ‘riformista’, e che esaltano le ‘virtù civili’delle più alte cariche istituzionali, localmente espresse ed impegnate su scala vasta nelle loro battaglie ‘meritocratiche’. Infine constatiamo che il ceto politico di opposizione, residuale e screditato agli occhi del suo stesso elettorato, tenta di lavorare con indecenza sulle contraddizioni in seno al popolo, ostentando senso di risparmio e amore per le casse comunali, tentando di fomentare divisioni tra i giovani laureati sostenitori di Barile, cercando di far leva sui eventuali mugugni dei precari interni al Comune, speculando sulle difficoltà di lavoratori pagati in ritardo o licenziati in un contesto economico e sociale regionale e nazionale drammatico. Dimenticando la inadeguatezza e i danni della sua passata azione amministrativa, sperando nella memoria corta della gente. Ma ancora è troppo presto per dimenticare e per illudersi di tornare a vincere mordendo l’osso. Questo ceto senza idee per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio, senza metodi democratici veri, è destinato a una sterile, lunga e salutare opposizione. Si consiglia, come rimedio, di imitare, volendo ma è difficile e forse urticante, il metodo Barile in movimento, aggiungendo anche un pizzico di culto della personalità: riprese dirette, discussioni e iniziative pubbliche, democrazia assembleare, giunte in piazza, gruppi tematici di elaborazione. A proposito al di là dell’ottusa ironia sul ‘comitato tecnico di alte professionalità’ di qualche banale membro di questo ceto agonico, perché non ci si confronta partecipando ai lavori del Comitato cittadino di progettazione aperto a tutti. O almeno perché non si attivano, se si è capaci, i Forum di discussione aperti alla società, previsti dagli statuti cartacei che dovrebbero regolare la ormai fiacca vita dei partiti che compongono il centro-(sinistra?) locale? Lunga vita al Sindaco e al suo movimento!

Febbraio 2012

Movimento per Barile


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