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“IO MI CHIAMO GIOVANNI TIZIAN”.

GIOVANNI TIZIAN. Le minacce mafiose al collega Giovanni Tizian, la scorta, le lontre giganti e Modena - di Roberto Galullo

“Una cosa è certa - spiega infatti questo 29enne calabrese al quale la ‘ndrangheta il 23 ottobre 1989 ha già ucciso a Locri il padre nato 36 anni prima a Bovalino, in provincia di Reggio Calabria, un funzionario di banca integerrimo - io andrò avanti”.
sabato 14 gennaio 2012 di Federico La Sala
[...] Gli ho chiesto se Modena e i modenesi siano consapevoli di essere da tempo tra le nuove capitali delle mafie e tra i futuri (o forse, presenti) sudditi di Sua Maestà Immonda “Mafia spa”. Qui la risposta di Giovanni è illuminante. “Una parte sì - spiega Giovanni - ma tra molti imprenditori gira ancora la favola della mafia che viene a chiedere il pizzo. Ma il problema qui, in tutta l’Emilia Romagna e al Nord, non è il pizzo che ti chiedono, che pure ancora persiste (...)

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> GIOVANNI TIZIAN. ---- LA MOBILITAZIONE PER LA LEGALITA’, A REGGIO EMILIA. Il Comune invita Tizian e fa i corsi "anti infiltrazione" ai suoi dipendenti

sabato 14 gennaio 2012

Il Comune invita Tizian e fa i corsi "anti infiltrazione" ai suoi dipendenti

La mobilitazione per la legalità

-  Il giornalista Giovanni Tizian sotto scorta per le sue inchieste sulla mafia al Nord

-  L’assessore Corradini: "Insistiamo sulla trasparenza e quindi, d’accordo anche con la Provincia, costruiremo un database di tutte le infiltrazioni mafiose sul nostro territorio" *

Reggio Emilia, 13 gennaio 2012 - Si riaccendono i riflettori sulle infiltrazioni mafiose in Regione e anche a Reggio. Oltre agli innumerevoli episodi di matrice sicuramente criminale, anche se manca la certezza che siano opera di cosche mafiose, nei giorni scorsi è emersa la notizia che un giornalista precario di Modena, Giovanni Tizian, a seguito di esplicite minacce è stato messo sotto scorta.

Proprio Tizian è stato invitato dall’Amministrazione comunale in citta’ per un confronto con le autorita’ istituzionali e cittadine. La proposta arriva dall’assessore alla Sicurezza Franco Corradini che esprime "solidarieta’, sostegno, e vicinanza" al giornalista, invitando a "non sottovalutare e a essere vicini alle persone che sono in prima linea e subiscono minacce perche’ il tentativo chiaro e’ quello di distruggere le loro difese e isolarle". Solidarieta’ a Tizian anche da Libera Reggio che gli e’ "particolarmente vicina", e dalla Cgil che manifesta "la riconoscenza, la vicinanza e l’incoraggiamento di tutti i lavoratori reggiani".

Le iniziative del comune di Reggio però si estendono anche ai propri dipendenti ai quali, sulla base di un nuovo patto con la Regione, è proposto un corso di formazione (lezioni su ecomafie, corruzione, appalti estorsioni) realizzato in collaborazione con l’associazione Avviso pubblico. Oltre a questo è prevista la produzione di materiali multimediali e multlingue su legalita’ e rispetto delle regole, e un’indagine sulla diffusione della cultura della legalita’ tra i giovani, cui si accompagnano altre iniziative nelle scuole superiori curate con Libera, associazione Papa Giovanni, e altre associazioni reggiane.

"Questo protocollo- commenta l’assessore comunale a Coesione e Sicurezza sociale Franco Corradini- ci aiuta a divulgare la cultura della legalita’. Punteremo ad una nuova formazione per i funzionari della pubblica amministrazione perche’ avvertiamo l’esigenza di rafforzare e anche cambiare quando e’ necessario anche le normative e avere maggiore consapevolezza di quanto sta accandendo". In piu’, aggiunge l’assessore, "insistiamo sulla trasparenza e quindi, d’accordo anche con la Provincia, costruiremo un database di tutte le infiltrazioni mafiose sul nostro territorio. Sara’ un luogo aperto che tutti i cittadini potranno consultare. Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti i cittadini e noi cercheremo di fare al meglio la nostra partre e di guidare le comunita’ verso una legalita’ perche’ questo e’ anche il modo per rispondere alle difficolta’ ecomomiche della crisi".

La formazione, aggiunge Rossella Selmini, responsabile delle politiche per la Sicurezza della Regione,"e’ uno degli strumenti fondamentali per attrezzare meglio le nostre politiche locali e prepararle ad affrontare un rischio nuovo per la nostra regione di cui abbiamo bisogno di conoscere di piu’".

Il rischio, prosegue Selmini, "e’ quello del radicamento: per anni abbiamo parlato di infiltrazione e di tentativi di espansione, sappiamo che questi ci sono stati. Il rischio ora, senza creare dell’allarme, e’ che si radichi in alcuni settori dell’attivita’ economica una presenza criminale e un mercato parallelo a quello legale. Su questo le Regioni e i Comuni possono mettere in campo una serie di azioni preventive sempre in collaborazione con le Agenzie dello Stato, magistratura e polizia, che hanno il compito di intervenire dal punto di vista della repressione".

* IL RESTO DEL CARLINO, 13.01.2012


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