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"LA SCENA PERDUTA": IMMAGINARIO CATTOLICO IN UNA STORIA ISRAELIANA. «Una raffigurazione della “caritas romana”, evocata nel mito di Pero e Cimone e ricordata per allusione nel titolo del mio romanzo: un padre condannato a morire di fame in prigione e salvato dalla pietà della figlia che gli offre il suo latte».

LA CARITÀ SPAGNOLA, LA "CARITAS ROMANA", LA VECCHIA ALLEANZA EDIPICA DELLA MADRE CON IL FIGLIO ("SPOSO" E "PADRE"). Abraham B. Yehoshua sul cammino di Santiago. Un’intervista di Elena Loewenthal - a c. di Federico La Sala

Carità spagnola è il titolo del nuovo romanzo di Abraham B. Yehoshua, uscito in Israele. (...) nell’edizione Einaudi ... La scena perduta, per evocare il mistero di un’assenza, di una lontananza nel tempo e nella mente
martedì 7 febbraio 2012
[...] «Il libro è cattolico solo nella sua cornice, nell’ambientazione - e non nella sostanza. È indubbio che però per me il rapporto tra questa religione e l’arte sia carico di fascino, attrazione - anche e soprattutto perché, all’opposto, l’ebraismo è una fede “avara”, anzi ostile, nei confronti dell’arte. Ho dunque attinto all’immaginario cattolico, innestandolo in una storia secondo me profondamente israeliana» [...]
SAN PAOLO, COSTANTINO, E LA NASCITA DEL CATTOLICESIMO. La (...)

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> LA CARITÀ SPAGNOLA, LA "CARITAS ROMANA" ---SOLIDARIETÀ. Papa Francesco: alla Caritas spagnola, “non cadere nel grande business della carità”.

sabato 15 ottobre 2022

SOLIDARIETÀ

Papa Francesco: alla Caritas spagnola, “non cadere nel grande business della carità”

di AgenSir *

“Per favore, fate attenzione alle risorse, ma non cadete nel grande business della carità, dove il 40, 50, 60% delle risorse è destinato a pagare gli stipendi di quanti vi lavorano”. Lo ha detto il Papa, nel discorso - in spagnolo - rivolto oggi alla Caritas spagnola, ricevuta in udienza, infarcito di diverse aggiunte a braccio. “Ci sono aziende in Europa, ci sono, scusate, movimenti di istituzioni di carità, che arrivano al 60%, credo sia troppo... Ma 40 e oltre% è destinato agli stipendi”, il monito di Francesco: “No. Meno mediazioni possibili! E quelle che ci sono, per quanto possibile, per vocazione, non come lavoro.’Vieni che ti do un lavoro in Caritas...’ No, no. Questo non va bene”.
-  “A motivarci, a farci raggiungere obiettivi programmati non sono i risultati ma il metterci dinanzi a una persona che è spezzata, che non trova il proprio posto, e accoglierla, aprire per lei cammini di recupero di modo che possa trovare se stessa, essendo capace, nonostante i suoi limiti e i nostri, di cercare il suo posto e di aprirsi agli altri e a Dio”, ha spiegato il Papa, che sempre a braccio, ha consigliato un romanzo, “Hermanito”, di Amets Arzallus Antia e Ibrahima Balde: “È la vita di un migrante dell’Africa centrale che arriva in Spagna, credo che abbia impiegato due anni e mezzo per arrivarci, o tre. Tutto ciò che ha dovuto subire e come è stato accolto con carità in quel luogo, e come è riuscito a rimettersi in piedi e a raccontare la sua esperienza”.
-  “I poveri devono essere sempre accolti, accompagnati e integrati”, la ricetta di Francesco: “Parafrasando il Vangelo di Giovanni, se venissimo cercati e venissimo lodati solo perché la gente ha mangiato pane e per questo motivo ci sentissimo come re, staremmo tradendo il messaggio di Gesù”.

(M.N.)

* Fonte: Agensir, 5 Settembre 2022


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