La scena perduta di Abraham B. Yehoshua
di Sandra Bardotti *
Yair Moses è un regista quasi settantenne, esponente del fior fiore della società israeliana, cresciuto in una colta famiglia gerosolimitana di origini tedesche. Arriva a Santiago de Compostela, dove è stata organizzata una retrospettiva in suo onore, con Ruth, l’attrice protagonista di molti suoi film e ora sua "compagna", un tempo fidanzata di Shaul Trigano, lo sceneggiatore suo ex allievo con il quale entrambi avevano rotto drasticamente alcuni anni prima.
Nella camera d’albergo che condivide con Ruth c’è un quadro perturbante, sconvolgente nella sua sensualità: una riproduzione della Caritas romana nella versione di un pittore quasi sconosciuto del Seicento, Matthias Meyvogel (è questa l’immagine di copertina dell’edizione in ebraico), dove è raffigurata la giovane Pero nell’atto di allattare il padre Cimone, condannato a morire di fame, in un gesto di devozione e pietà estrema. È questa tela a far riaffiorare immediatamente il ricordo della scena che Trigano aveva proposto a Moses come finale di un film. Ruth si era rifiutata di girarla e Moses aveva giustificato e sostenuto la sua opposizione. E da allora tutto era cambiato. Era finita un’amicizia, un fertile e apprezzato sodalizio artistico e la relazione sentimentale tra Ruth e Trigano, mentre il regista aveva accolto l’attrice nella sua vita e aveva dato inizio a una nuova fase della sua carriera cinematografica. È questa la scena perduta, la sequenza mai girata, lo strappo che ha deciso le sorti del loro futuro.
Altre sorprese attendono Moses durante il suo soggiorno. Fin dall’inizio della retrospettiva, si rende conto che sono stati presi in considerazione solo i suoi primi film, realizzati in un passato così lontano che lui stesso fatica a ricordarli, nei quali Trigano era coinvolto in ogni dettaglio. Sono film surreali, visionari e fortemente simbolici, molto diversi dall’impronta realista che ha caratterizzato il suo lavoro dopo il divorzio da Trigano. Non servono altri indizi per rendersi conto che dietro la manifestazione c’è proprio il suo ex collaboratore.
La retrospettiva diventerà così un viaggio nella memoria, un percorso a ritroso nel tempo e nello spazio che costringerà Moses a fare i conti con le proprie scelte passate.
Ne La scena perduta Yehoshua esplora il mistero della creazione artistica, del rapporto tra il genio dell’invenzione e dell’immaginazione, che buca la realtà, mina un sistema di valori, scompagina le carte e va oltre, e la costruzione, il metodo e la costanza, elementi necessari e imprescindibili all’artista. Il percorso di confessione, espiazione e riconciliazione con Trigano diventa così anche un percorso di analisi e recupero di una potenza creativa da tempo sacrificata in favore del realismo, di una più didascalica e accomodante comprensione. E possiamo riconoscere dietro Moses un evidente richiamo all’opera dell’autore stesso: quando Moses ripercorre le pellicole dimenticate non è difficile individuare echi, atmosfere, personaggi delle prime opere di Yehoshua, quei racconti scritti tra gli anni Cinquanta e Sessanta che risentivano dell’influenza di Ionesco, Beckett, Fellini, Kafka.
"Penso di aver perso qualcosa", ha confessato Yehoshua a Susanna Nirenstein, guardando complessivamente all’evoluzione della sua opera. E con La scena perduta Yehoshua ci guida in una specie di bilancio simbolico della sua carriera attraverso una scrittura attenta, meditata, ritmica, tornando a ribadire quanto la letteratura contemporanea abbia bisogno di tratti simbolici, metaforici, e di uno sguardo meno superficiale per decifrare la realtà. Lo fa attingendo anche al grande serbatoio dell’immaginario cattolico - religione molto figurativa rispetto a quella ebraica - innestandolo su una storia profondamente ebraica.
La scena perduta è forse il romanzo più riflessivo e simbolico di Yehoshua, colmo di una visionarietà alla quale dovremmo ricorrere più sistematicamente per farci schermo dalla realtà che soffoca.
Abraham B. Yehoshua - La scena perduta
Titolo originale: Hessed sfaradí
Traduzione di Alessandra Shomroni
367 pagg., 21 € - Edizioni Einaudi 2011 (Supercoralli)
ISBN 978-88-06-20331-3
* 29 novembre 2011 - http://www.wuz.it/recensione-libro/6508/scena-perduta-abraham-yehoshua.html