LO SCONTRO SULL’ALTA VELOCITÀ
No Tav, cortei in Valsusa e a Roma
Alle 16 assemblea a Bussoleno.
Prende corpo l’idea degli attivisti:
«Sciopero generale il 23 marzo»
di MAURIZIO TROPEANO, INVIATO A BUSSOLENO (La Stampa, 03/03/2012)
L’assemblea No Tav che si è conclusa a notte fonda a Bussoleno ha deciso un calendario di iniziative per tenere alta l’attenzione e la protesta. Primo appuntamento nel pomeriggio, alle 16, a Bussoleno e poi domani all’ora di pranzo a Giaglione, in Valle Clarea, la zona inglobata lunedì scorso dall’allargamento dell’area del futuro cantiere. E ancora una miriade di micro-iniziative. Ma ci sono due appuntamenti che hanno un peso sicuramente maggiore.
Il 6 marzo arriverà a Torino il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per celebrare i 150 anni del Csm. L’assemblea ha deciso che una delegazione dei comitati cercherà di ottenere un incontro con il Capo dello Stato per illustrare le ragioni del No compresa la lettera che 340 tra ingegneri, docenti e amministratori hanno inviato al premier, Mario Monti, per chiedere una sospensione dei lavori. E poi ha preso corpo l’idea dello sciopero generale di valle. I sindacati di base sono pronti da tempo a farlo e in campo c’è anche la Fiom. Data possibile il 23 marzo, un venerdì.
Intanto oggi la protesta si sposta anche a Roma e in molte altre città italiane. Nella capitale, alle 15, è previsto un corteo nel pomeriggio e il prefetto Giuseppe Pecoraro ha spiegato: «C’è un’attenzione scrupolosa, ma senza allarmi». Studenti, esponenti dei centri sociali, attivisti No Tav e associazioni, partiranno da piazzale Tiburtino per raggiungere Porta Maggiore: è prevista la partecipazione di migliaia di persone.
17.17 - La doppia strategia: il blitz a Torino
Mentre metà dei manifestanti cammina in corteo verso Bussoleno, bloccando la statale 25, altri si stanno muovendo in macchina in direzione Avigliana e Torino per manifestare il proprio dissenso.
Ore 16, 25 - La Valle si muove: il raduno a Bussoleno
Alcune centinaia di persone si stanno radunando nella piazza del mercato di Bussoleno: da qui partirà un primo corteo che si dirigerà, a piedi, verso l’autostrada. Stesso obiettivo anche per la seconda manifestazione, in macchina però. In tanti hanno accolto l’appello lanciato dai leader del movimento a tarda notte a mobilitarsi. A quanto dicono, questa sarà ancora «una giornata di lotta».
Ore 16,10 - Si marcia anche a Milano Si marcia anche a Milano, dove la protesta contro l’alta velocità si è unita a quella per la libertà dei popoli. Promossa da alcune realtà dell’antagonismo milanese, la manifestazione è aperta da una delegazione dei Paesi Baschi in costume tradizionale e da uno striscione con scritto "Libertà per i No Tav! La valle non si arresta! Tanti popoli, un’unica lotta".
Ore 16,00 - Parte il corteo nella Capitale
Guidati dalla colorata danza di alcuni artisti di strada che si muovono al suono di fischietti e tamburi, i manifestanti hanno cominciato la marcia lungo la Via Tiburtina in direzione dell’omonima stazione. Ancor prima che il corteo prendesse il via, si sono registrati alcuni momenti di tensione tra attivisti e giornalisti, che hanno coinvolto Chiara Romana, cronista di La7 per il programma "In onda" di Luca Telese. Una piccola parentesi dalla quale comunque prende le distanze il gruppo di organizzatori.
Ore 15,30 - Centinaia in piazza a Roma
Alcune centinaia di manifestanti appartenenti ai movimenti No-Tav si sono già riuniti in piazzale Tiburtino, a Roma, da dove tra poco dovrebbe partire il corteo. Si è unito anche il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, che ha parlato dell’alta velocità come di una «opera dannosa e inutile, in cui si sperperano miliardi e miliardi quando non ci sono soldi per università e lavoro». Annunciando di voler andare avanti con l’opera in Val di Susa, secondo Ferrero «il governo dimostra un’ottusità pazzesca, e non è la prima volta che va avanti come un carro armato: è già successo su altri temi come le pensioni e l’articolo 18. Prima questo governo se ne va a casa - ha concluso - è meglio è per l’Italia».
Ore 15,17 - Attivisti No Tav si radunano a Bussoleno
Alcuni gruppi di attivisti No Tav, composti in prevalenza da giovani e giovanissimi, si stanno radunando nel centro storico di Bussoleno per prendere parte alle iniziative annunciate per oggi. Si dovrebbe trattare di flash mob, azioni rapide e improvvise decise all’ultimo momento. Fra i No Tav ci sono anche attivisti dei centri sociali.
Ore 14,50 - Domiciliari per l’attivista arrestato Sono stati disposti gli arresti domiciliari per Federico Cambursano, 32 anni, di Bussoleno, il manifestante arrestato durante gli scontri dei giorni scorsi durante lo sgombero dell’autostrada Torino-Bardonecchia in Val di Susa. Lo ha deciso il gip di Torino, con il parere favorevole della Procura. L’operaio di Bussoleno è accusato di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Durante lo sgombero avrebbe lanciato, a volto coperto, bottiglie, pietre e altri oggetti all’indirizzo delle forze dell’ordine.
Ore 14,38 - Attacco hacker
C’è anche un fronte virtuale nella lotta che i No Tav stanno facendo per fermare la linea Torino-Lione. Hacker, che si firmano con l’appellativo fittizio di «Anonymous», sostengono di aver attaccato i siti istituzionali della Giunta e del Consiglio Regionale del Piemonte, della Provincia e del Comune di Torino, del Comune di Vercelli, del CsiPiemonte, perchè - sostengono - sono favorevoli alla Tav. Al momento, solo il Consiglio Regionale del Piemonte conferma di aver registrato «disagi marginali» nella funzionalità del sito che ora è perfettamente operativo. La tecnica usata di solito dagli hacker per attaccare i siti è quella di investire i server con migliaia di richieste contemporanee di accesso in modo da creare difficoltà di funzionamento e, nei casi più gravi, bloccarli.
Ore 13,20 - Clini: "Non ci sono ragioni ambientali all’origine della protesta"
«Non ci sono ragioni ambientali all’origine della protesta» dei No Tav. Lo ha detto a Trieste il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini.
Ore 12,03 - La posizione di Legambiente
«Serve lungimiranza per capire cosa davvero serve al Paese. Il governo esca dal ’cul de sac’ in cui si è messo e ascolti gli esperti sul sistema di trasporti che ci porta in Europa». Lo afferma il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, che chiede al governo la convocazione urgente di un tavolo tecnico sulla Tav.
Ore 11,26 - Blitz nella sede di Repubblica
Una cinquantina di attivisti del movimento dei No-Tav hanno «occupato simbolicamente» la redazione di Repubblica a Roma. I manifestanti, secondo quanto appreso, si trovano nell’atrio della sede del quotidiano in via Cristoforo Colombo e hanno chiesto di salire per un incontro con la dirigenza della testata. «Un giornale come Repubblica - hanno detto i manifestanti - che ha fatto una battaglia come quella contro la ’legge bavagliò, sta mettendo il bavaglio ad alcune questioni sui lavori in Val di Susa».
10.04 - Giornata di mobilitazione anche all’estero
Sarà una nuova giornata di mobilitazione, oggi, quella dei No Tav, con presidi e raduni in tutta Italia e anche all’estero. Le iniziative, per il momento, sono annunciate ad Alessandria, Avellino, Catania, Imperia, Mantova, Pisa, Pesaro, Roma (in piazzale Tiburtina, dove partirà un corteo), Sestri Levante (Genova) e Trieste. Manifestazioni, secondo i comitati No Tav, sono in programma anche a Londra (sotto il consolato italiano), Parigi, Dublino, Ginevra (davanti alla sede Onu), Budapest (presidio musicale vicino all’ambasciata) e San Sebastian, nei Paesi Baschi. Fonti del movimento affermano che due giorni fa gruppi stranieri che simpatizzano con i No Tav italiani hanno dimostrato a Lione, al consolato e alla stazione ferroviaria, e a Kiev.
Ore 8,00 - Notte tranquilla in Valle
È trascorsa senza incidenti la quinta notte di «mobilitazione permanente» dei No Tav in Val di Susa, dopo l’assemblea del Movimento che si è svolta a Bussoleno (Torino). Nessuna manifestazione o blocco stradale, iniziative che sono state invece decise per le giornate di oggi e domani. Gli attivisti hanno risposto al premier e, con il loro leader storico, Alberto Perino, lo hanno invitato a «evitare prove di forza».