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IL "GIOCO" CONTINUA!!! ALL’ASSALTO DEL PAESAGGIO, COME NEL "1984" DI ORWELL, IN NOME DELL’ITALIA, DEL POPOLO DELLA LIBERTA’: "FORZA ITALIA"!!! Pronte in Campania le "norme in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio" ....

TERRITORIO ED ECOCONTO. LA REGIONE CAMPANIA DA’ IL VIA: A CHI PAGA, LA LIBERTA’ DI DISTRUGGERE IL PAESAGGIO. Contro la delibera Caldoro, mobilitazione delle associazioni ambientaliste. Una nota di Vincenzo Iurillo - a c. di Federico La Sala

“Strumenti per la pianificazione sostenibile”. Un comma che introduce il concetto di ‘ecoconto‘, che “misura l’impoverimento del valore di un determinato territorio, a seguito della sua trasformazione, e ne quantifica la necessaria compensazione per bilanciarne gli effetti”.
domenica 25 marzo 2012 di Federico La Sala
[...] Per la giunta regionale campana guidata dal Governatore pidiellino Stefano Caldoro (assessore all’Urbanistica il pidiellino Marcello Taglialatela), la delibera appena approvata detterebbe “norme in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio in Campania”.
Per le principali associazioni culturali e ambientaliste, tra cui Legambiente, Eddyburg, Italia Nostra, Fai - che hanno firmato un comunicato congiunto di condanna del provvedimento - siamo invece di fronte al (...)

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> TERRITORIO ED ECOCONTO. LA REGIONE CAMPANIA DA’ IL VIA ---- Parmenide, l’assessore e le rovine di Velia (di Antonello Caporale)

sabato 24 marzo 2012

Parmenide, l’assessore e le rovine di Velia

di Antonello Caporale (La Repubblica, ed. Napoli, 20 marzo 2012

Se Parmenide e Zenone avessero avuto la fortuna di conoscere l’onorevole Marcello Taglialatela sicuramente l’avrebbero condotto tra le rovine di Elea, la nobile città della Magna Grecia ora strangolata dall’alluminio anodizzato, dalle targhe fosforescenti, dalle case di mattoni bucati. Se solo avessero avuto questa fortuna avrebbero guidato l’assessore regionale all’Urbanistica a osservare come si sia riusciti a ingoiare persino il loro mare, affrontando le onde col cemento, chiudendo agli occhi e al cuore ogni rispetto per la memoria comune.

Ma Taglialatela di Velia, patrimonio dell’umanità rovinato dagli umani, simbolo della mediocrità di un ceto politico che danza al ritmo del calcestruzzo, ha purtroppo scarsa stima. L’assessore, cugino alla lontana di Attila, ha pensato di segnare la sua presenza alla Regione con un grandioso piano paesistico, opera formidabile di scrittura compulsiva, legge fondamentale nella quale trovano posto tutti i più bei gnè-gnè del mondo. E infatti (e come volete che mancasse all’appello!), è previsto il solito e purtroppo inutile Osservatorio, che dovrà monitorare l’integrità del paesaggio. Dovrà. Futuro del verbo dovere.

Nell’attesa, la legge annuncia la fine dell’unica legge che ha un poco salvaguardato Velia da altro cemento, un provvedimento speciale, approvato all’unanimità dal consiglio regionale nel 2005, che riduceva - seppure in limine mortis - l’appetito agli speculatori. Sei articoli che imponevano lo stop al consumo del suolo e la misericordia collettiva per i resti che ancora restano in vita.

Era una legge di salvaguardia, che ammetteva nella sua drastica misura il default della politica, l’incapacità delle amministrazioni locali di governare lo sviluppo del territorio per colpa delle collusioni e delle corruzioni, dell’ignoranza assoluta e dell’assoluta inconsapevolezza di cosa siano la bellezza e la cultura. E che valore abbia la nostra memoria, quale saldo anche economico produca.

Cosa è cambiato dal 2005 ad oggi? Cosa? Ce lo dica Taglialatela. Ci dica per esempio cosa ne è oggi della magnifica marina di Ascea, dove le concessioni edilizie sono sempre in eruzione malgrado lo zero spaccato imposto sette anni fa. Figurarsi senza quella normativa! Magari, ecco il bel futuro, avremo il suo ottimo Osservatorio che segnalerà nuovi seminterrati di carta, nuovi piani rialzati, nuove serrande di nuove finestre affacciate sulla Porta rosa.

Se solo Taglialatela facesse amicizia con Parmenide e Zenone...


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