Inviare un messaggio

In risposta a:
MICHELANGELO E IL SOGNO DEI CARMELITANI SCALZI (Teresa d’Avila e Giovanni della Croce): A CONTURSI TERME, IN EREDITA’, L’ULTIMO MESSAGGIO DELL’ECUMENISMO RINASCIMENTALE (1613) - RECUPERATO CON I LAVORI DI RESTAURO, DOPO IL TERREMOTO DEL 1980

DON MARIANO ARCIERO, ILDEGARDA DI BINGEN, E UNA "CAPPELLA SISTINA" IN ROVINA. Al cardinale Angelo Amato, all’arcivescovo di Salerno Luigi Moretti, l’invito a un sollecito interessamento. Una nota di Federico La Sala

SALERNO. Contursi Terme si appresta a vivere un momento di grande solennità (... ) il prossimo 24 giugno 2012, dell’illustre concittadino don Mariano Arciero.... a celebrare la beatificazione sarà il delegato dal Papa, cardinale Angelo Amato, prefetto per la congregazione per le cause dei Santi
domenica 24 giugno 2012
[...] CHIEDO A VOI ILLUSTRISSIMI - come già alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Salerno e Avellino (si cfr. allegato), UN INTERVENTO URGENTE PER FERMARE IL DEGRADO E RESTITUIRE AL SUO SPLENDORE LA RITROVATA “CAPPELLA SISTINA”, LA CHIESA DELLA “MADONNA DEL CARMINE”, UN PATRIMONIO STORICO E VITALE PER L’INTERA COMUNITA’ CONTURSANA, ITALIANA ED EUROPEA [...]
RINASCIMENTO ITALIANO, OGGI: LA SCOPERTA DI UNA CAPPELLA (...)

In risposta a:

>UNA "CAPPELLA SISTINA" IN ROVINA. -- I Carmelitani, l’icona della vergine Bruna, e la Basilica del Carmine Maggiore a Napoli.

lunedì 15 agosto 2016


La spiritualità carmelitana

L a B e a t a V e r g i n e M a r i a e i c a r m e l i t a n i *

      • «Nella Vergine Maria, Madre di dio e tipo della Chiesa, i carmelitani trovano l’immagine perfetta di tutto ciò che desiderano e sperano di essere» (Costituzione dei carmelitani, n. 27)

La consapevolezza mariana della propria identità spirituale e carismatica, infatti, appare già agli arbori della storia dell’Ordine carmelitano, quando agli inizi del XIII secolo unmaria patrona dei carmelitani gruppo eterogeneo di pii cristiani decise di dimorare sul Carmelo per condurre vita eremitica a imitazione del profeta Elia, e lì intitolare la loro prima chiesetta a "Santa Maria".

Non fu un caso che quei primi eremiti, da cui proviene tutta la famiglia carmelitana, dedicassero proprio alla Vergine il loro oratorio, perché forte era percepito il suo legame col Carmelo nella prima tradizione cristiana: la bellezza di quel monte in primavera rimandava inevitabilmente alla bellezza di Maria, a lei elevavano gli affetti quando leggevano dal profeta Isaia: «Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron» (Is 35,2).

Numerose al tempo, erano anche le leggende sorte intorno alla vita di Maria, alcune delle quali volevano che Maria ancora giovinetta, si recasse più volte sul Carmelo, insieme alle altre vergini sue compagne, e lì decise di consacrarsi in perpetua verginità al Signore.

In un’epoca in cui cominciava a emergere l’interesse per l’umanità di Cristo, la spiritualità mariana tese a focalizzare l’attenzione sui misteri della natività e infanzia di Gesù, ma anche sulla sua vita pubblica e passione.

Maria veniva contemplata come Madre di Dio, mediatrice di grazie presso Dio e per favorire la sua potente intercessione i carmelitani «compresero che dovevano completamente porsi al suo servizio, come vassalli alla sua signora. Tale elemento mariologico, trova riferimento anche nell’arte iconografica del tempo, in cui la Madonna veniva raffigurata con in braccio Gesù ancora infante in atteggiamenti di tenerezza reciproca.

La tradizione vuole che sia di questo periodo l’icona della Vergine Bruna, proveniente, si dice, proprio dall’eremo sul Carmelo e ora custodita presso la Basilica del Carmine Maggiore a Napoli. A prescindere dall’attendibilità di questa fonte storica, ciò che è vero è che l’icona rispecchia un modo di raffigurare la Vergine proprio dell’epoca medioevale, è l’Eleusa, la Coccolatrice, e quegli atteggiamenti di tenerezza col figlio non sono preclusi ai suoi fedeli devoti, anzi essi stessi col loro servizio ne contraccambiano l’affetto.

Col passare del tempo, il porsi in ossequio di Maria, fece maturare in quei carmelitani, la consapevolezza della protezione di Maria, ella, allora, non era più solo per loro la Madre di Dio e Madre dei cristiani, ma anche la loro potentissima Patrona.

Col passare degli anni la relazione dei carmelitani con Maria è cresciuta in intimità, ella non è più solo la Patrona alla quale si deve il servizio di tutta una vita, ma è anche la Sorella, compagna di viaggio nel nostro peregrinaggio verso Dio; è la Maestra che ci educa lungo le vie dello spirito; il Modello da imitare.

* Fonte: La spiritualità carmelitana (ripresa parziale: senza foto).


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: