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MICHELANGELO E IL SOGNO DEI CARMELITANI SCALZI (Teresa d’Avila e Giovanni della Croce): A CONTURSI TERME, IN EREDITA’, L’ULTIMO MESSAGGIO DELL’ECUMENISMO RINASCIMENTALE (1613) - RECUPERATO CON I LAVORI DI RESTAURO, DOPO IL TERREMOTO DEL 1980

DON MARIANO ARCIERO, ILDEGARDA DI BINGEN, E UNA "CAPPELLA SISTINA" IN ROVINA. Al cardinale Angelo Amato, all’arcivescovo di Salerno Luigi Moretti, l’invito a un sollecito interessamento. Una nota di Federico La Sala

SALERNO. Contursi Terme si appresta a vivere un momento di grande solennità (... ) il prossimo 24 giugno 2012, dell’illustre concittadino don Mariano Arciero.... a celebrare la beatificazione sarà il delegato dal Papa, cardinale Angelo Amato, prefetto per la congregazione per le cause dei Santi
domenica 24 giugno 2012
[...] CHIEDO A VOI ILLUSTRISSIMI - come già alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Salerno e Avellino (si cfr. allegato), UN INTERVENTO URGENTE PER FERMARE IL DEGRADO E RESTITUIRE AL SUO SPLENDORE LA RITROVATA “CAPPELLA SISTINA”, LA CHIESA DELLA “MADONNA DEL CARMINE”, UN PATRIMONIO STORICO E VITALE PER L’INTERA COMUNITA’ CONTURSANA, ITALIANA ED EUROPEA [...]
RINASCIMENTO ITALIANO, OGGI: LA SCOPERTA DI UNA CAPPELLA (...)

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>UNA "CAPPELLA SISTINA" IN ROVINA. --- Il monastero carmelitano di "Stella Maris" e la linea micaelica (dell’arcangelo Michele). Note

domenica 13 settembre 2020

IL MONTE CARMELO, IL MONASTERO "STELLA MARIS", E L’ARCANGELO MICHELE ...


Monastero di Stella Maris *

Il monastero carmelitano di Stella Maris è un convento cattolico situato sul Monte Carmelo ad Haifa, in Israele. Secondo la tradizione sarebbe fondato su una grotta che fu dimora del profeta Elia.

Cenni storici

Il monastero sorge sul monte Carmelo, sulle alture della città di Haifa, nell’alta Galilea. Venerato sin dall’antichità e già citato in documenti egizi del XIV secolo a.C. come una delle conquiste del faraone Thutmose III, è nominato anche nella Bibbia come cima da cui il profeta Elia sfidò i profeti di Baal.

La prima fondazione del monastero omonimo risale all’epoca bizantina, quando esso divenne luogo di culto dell’Arcangelo Michele, già incluso nella liturgia Cristiano Ortodossa e venerato dai Longobardi in seguito alla loro conversione al Cattolicesimo avvenuta intorno al VII secolo.

Nel XII secolo la struttura venne fortificata dai crociati per ospitare l’Ordine Carmelitano, qui fondato da un gruppo di eremiti guidati da San Broccardo e la cui regola fu approvata agli inizi del XIII secolo. Nel 1230 il superiore dei carmelitani, san Simone Stock, testimoniò di aver avuto una visione della Madonna che dette origine alla devozione dello Scapolare del Carmelo.

Nel 1631, secoli dopo la sconfitta crociata del 1291, i Carmelitani fecero ritorno nel luogo in cui era nato l’ordine e costruirono un nuovo monastero nelle vicinanze ma nel 1768 si trasferirono nell’attuale collocazione. Tuttavia, a seguito della fallita campagna napoleonica del 1799 il monastero, che ospitava anche alcuni soldati francesi rifugiati, fu teatro di violenti scontri in cui venne distrutto e i suoi occupanti uccisi.

L’edificio dell’attuale monastero fu ricostruito fra il 1823 e il 1828 da monaci italiani ed è caratterizzato da una vistosa cupola.

* Da Wikipedia, l’enciclopedia libera (ripresa parziale).


La linea micaelica...

DALL’IRLANDA A ISRAELE, 7 SANTUARI UNITI DA UNA LINEA RETTA

Sette santuari allineati dedicati a San Michele Arcangelo. Con al centro la Sacra di San Michele

Un po’ di Storia | 21 Oct | .

di Norma Raimondo *

La definizione di retta, in geometria, è "un insieme di punti allineati, che non ha un inizio e nemmeno una fine". Nel caso del culto di San Michele Arcangelo, invece, il tracciato rettilineo in questione ha un inizio ben preciso, in Irlanda, e va a concludersi in Israele, coprendo una distanza di oltre 4 mila chilometri. E su questa linea sono disposti ben 7 santuari a lui dedicati, di cui la “nostra” Sacra di San Michele, sulla cima del Pirchiriano, rappresenta il centro.

Meta ogni anno di migliaia di visitatori, affascinati dalla sua maestosità, dalla sacralità del luogo, dalla splendida vista su Torino e sul fondovalle, la Sacra è un luogo di pace e meditazione, che si trova a 1000 km dall’abbazia normanna di Mont Saint-Michel e ad altrettanti dalla chiesa pugliese di Monte Sant’Angelo. Insomma, a metà strada tra le due abbazie che con lei rappresentano i pilastri del culto micaelico. Ma la linea parte da ben prima, dalle selvagge scogliere irlandesi, e termina ben oltre, in terra di Israele, non lontano da Gerusalemme. Proviamo a ripercorrerla ed a scoprire i santuari dedicati all’arcangelo.

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Skellig Island (Irlanda)

Il monastero di Skellig, una delle prime testimonianze cristiane in Irlanda, è probabilmente il meno accessibile dei sette. Molto spartano e di non agevole accesso, posto sull’omonimo isolotto, è stato realizzato verso il 588. Si narra che lì San Michele apparve a San Patrizio per aiutarlo a sconfiggere il demonio. Dal 1996 è divenuto patrimonio Unesco (anche la Sacra di San Michele è candidata per entrarne a far parte).

Nel 2014 l’isola di Skellig Michael, l’isolotto più grande delle due isole Skellig, quello su cui sorge il monastero, venne usata come set cinematografico per le scene finali di Star Wars: Il risveglio della Forza. L’isola appare anche nel sequel del film, Star Wars: Gli ultimi Jedi, uscito nel 2017.

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St Michael’s Mount (Inghilterra)

Sempre su un’isola sorge il monastero di St. Michael’s Mount, di fronte alla cittadina di Marazion, cui è collegato con un servizio di traghetti e, durante la bassa marea, tramite una strada (così come avviene al santuario di Mont Saint-Michel in Normandia).

Qui il Santo apparve nel 495 ad un gruppo di pescatori, e i benedettini provenienti dall’abbazia normanna decisero di erigere un altro santuario in suo onore. Dell’originale edificio resta ben poco: nel XVI secolo, su suoi resti venne eretta una fortezza.

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Mont Saint-Michel (Francia)

Decisamente più conosciuto il santuario di Mont Saint-Michel, patrimonio dell’Unesco fin dal 1979 e principale sito turistico della Normandia. Qui San Michele apparve al vescovo nel 709, intimandogli di costruire una chiesa nella roccia. I lavori furono avviati, ma vennero completati solo dopo il ‘900, con l’avvento dei monaci benedettini. La roccia, un isolotto di circa 960 m di circonferenza e con una superficie di circa 7 ettari, si eleva ad un’altezza di 92 m sul livello del mare, ma con la statua di San Michele collocata in cima alla guglia della chiesa abbaziale, raggiunge l’altitudine di 170 metri.

Un tempo raggiungibile tramite una diga di accesso costruita nel 1880, poi smantellata per evitare l’insabbiamento della baia, dal 2015 Mont Saint-Michel è collegato alla terraferma con passerelle sospese, ed in occasione di maree particolari si trasforma nuovamente in un’isola.

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Sacra di San Michele (Valle di Susa)

Pochi metri dopo aver varcato l’ingresso dell’abbazia è impossibile non notare, alzando gli occhi, la statua dedicata all’Arcangelo San Michele, realizzata dallo scultore altoatesino Paul dë Doss-Moroder. Ma l’opera ha una datazione recente, mentre ben più antica è la devozione all’arcangelo: nel 313 d.C. l’imperatore Costantino gli conferì grande rilevanza, ulteriormente arricchita dalle numerose apparizioni agli occhi dei vescovi governanti.

Monumento simbolo del Piemonte, l’abbazia di San Michele della Chiusa venne fondata tra il 983 e il 987 attorno ad una chiesetta preesistente dal conte Ugo (Ugone) di Montboissier, ricco e nobile signore dell’Alvernia, recatosi a Roma per chiedere indulgenza al Papa. Questi, a titolo di penitenza, gli concesse di scegliere fra un esilio di 7 anni e l’impresa di costruire un’abbazia.

Essa è stata una delle più celebri abbazie benedettine dell’Italia settentrionale, ed è tra i più grandi complessi architettonici di epoca romanica in Europa. La sua attuale imponente costruzione, edificata tra l’XI e il XIV secolo, presenta elementi artistici ed architettonici unici, quali il portale dello zodiaco e lo scalone dei morti (XII sec.), mentre l’interno della chiesa abbaziale è impreziosito dalle sculture romaniche nell’area absidale e da numerosi affreschi del XV-XVI secolo.

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Monte Sant’Angelo (Foggia)

Il santuario pugliese di San Michele Arcangelo, nel foggiano, prese avvio nel 490, quando il Santo si manifestò a San Lorenzo Maiorano, e divenne ben presto il principale centro di culto dell’arcangelo dell’intero Occidente. Fu ampliato ed arricchito sia dai duchi di Benevento, sia dai re Longobardi installati a Pavia, che promossero numerosi interventi di ristrutturazione per facilitare l’accesso alla grotta della prima apparizione e per alloggiare i pellegrini. Anch’esso è patrimonio Unesco.

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Monastero di San Michele Arcangelo (Grecia)

Il monastero greco di Panormitis sorge nuovamente su un’isola (Simi, nell’arcipelago greco del Dodecanneso), e custodisce una delle maggiori effigi dell’Arcangelo, alta tre metri. Costituisce il più importante luogo di culto della Grecia dedicato all’Arcangelo Michele, e fu costruito nel 1783 sui resti di un preesistente monastero del XV secolo.

Nell’isola, già ricca di svariati luoghi di culto, ci sono ben nove monasteri dedicati all’Arcangelo Michele, uno per ogni Ordine Angelico.

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Monastero Stella Maris (Israele)

Pressapoco della stessa epoca è il Monastero Stella Maris. Anch’esso testimonianza di grande venerazione, è edificato sul Monte Carmelo, ad Haifa, in terra d’Israele, che rappresenta l’ultima tappa della linea Sacra. Convento cattolico, secondo la tradizione sarebbe fondato su una grotta che fu dimora del profeta Elia. La prima fondazione del monastero risale all’epoca bizantina, quando divenne luogo di culto dell’Arcangelo Michele, venerato dai Longobardi in seguito alla loro conversione al Cattolicesimo avvenuta intorno al VII secolo.

Secondo la leggenda, a definire questa linea fu un colpo di spada di San Michele Arcangelo, durante la battaglia tra angeli del bene, a lui legati, e angeli del male, guidati da Lucifero, che aveva assunto le sembianze di un dragone e che, dopo il fendente, precipitò sulla terra insieme ai suoi seguaci.

La retta in realtà è piuttosto approssimativa: quello che abbiamo riportato, riprendendolo da una vasta letteratura fatta di leggende e di suggestioni esoteriche, evidentemente è solo un gioco.

Ci piace pensare però che possa essere utile per invogliare alla visita di questi sette magnifici monumenti, a partire dalla nostra meravigliosa Sacra di San Michele, candidata ad entrare a far parte del patrimonio Unesco assieme ad altri 7 insediamenti benedettini dell’Italia medievale.

*Fonte: Laboratorio Val Susa (ripresa parziale - senza immagini).


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