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CAMPANIA E CALABRIA. STORIA E MEMORIA: SULLA STRADA DELLA CARITA’ ("CHARITAS") EVANGELICA, E NON DELLA CARITA’ ("CARITAS") MAMMONICA E "AFFARAONICA"!

NAPOLI, CASSANO ALLO IONIO, CASTROVILLARI, E CONTURSI TERME SUL SELE, UNITI DALLA MEMORIA DEL BEATO MARIANO ARCIERO (1707-1788), L’APOSTOLO DELLE CALABRIE. Una nota di Gianluca Squaccio - a c. di Federico La Sala

Il 24 aprile 1830 il Papa Pio VIII lo dichiarò venerabile. La beatificazione, a Contursi Terme, il 24 giugno 2012 : a celebrarla sarà il delegato dal Papa, cardinale Angelo Amato
lunedì 14 maggio 2012 di Federico La Sala
[...]
Gennaro Fortunato, canonico della cattedrale di Napoli, divenuto vescovo di Cassano sullo Ionio nel 1729, lo volle nella sua diocesi, dandogli incarichi in piena libertà, sia per le missioni, sia per la costante riforma del clero e degli Istituti religiosi femminili. Scrisse la «Pratica della dottrina cristiana, in dodici istruzioni in dialoghi», con un metodo molto efficace e pratico per l’acquisto della perfezione cristiana. Dedicava molte ore al giorno all’istruzione dei (...)

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> CASSANO SULLO IONIO --- PASQUA. L’appello che monsignor Nunzio Galantino, vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio, rivolge alla comunità diocesana nel suo primo messaggio ai fedeli, diffuso in occasione della Pasqua ormai prossima

domenica 1 aprile 2012

«Guardare a Cristo per far nascere stili di vita nuovi, coraggiosi e leali».

Lo scrive monsignor Galantino nel suo primo messaggio pasquale. *

Il sacrificio di Cristo chiama i cristiani ad essere testimoni di fede e di speranza. A convertirsi ed a convertire al bene, ad impegnarsi per l’affermazione del bene comune. Ad essere, come Maria all’annuncio della Resurrezione, «partigiani dell’impossibile».

È l’appello che monsignor Nunzio Galantino, vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio, rivolge alla comunità diocesana nel suo primo messaggio ai fedeli, diffuso in occasione della Pasqua ormai prossima. «Il Calvario - afferma il Pastore della Chiesa cassanese - è luogo della sconfitta, com’è luogo di sconfitta ogni metro quadro di terra ed ogni angolo delle nostre città in cui una persona muore, viene maltrattata, viene scartata. I cristiani sono quelli che, con la loro vita e le loro scelte, fatte perché credono che Gesù è risorto, dicono no: la morte, il maltrattamento, la pratica dell’emarginazione e la malavita non sono la parola ultima. Dalla fede in Gesù risorto nascono stili di vita nuovi, coraggiosi e leali, capaci di far rotolare via i massi che tengono chiusi i sepolcri della nostra vita».

Prosegue monsignor Galantino, richiamando i credenti alla coerenza della loro missione terrena: «Chi a Pasqua canta l’Alleluja, deve sapere che finché le nostre celebrazioni non ci spingeranno a immettere parole e gesti di vita e germi prepotenti di speranza negli spazi che il buon Dio ci affida, le pratiche di morte e di sopraffazione avranno la meglio. E noi, pur cantando i nostri Alleluja, continueremo a contare vittime».

Segue la riflessione: «Credere che Gesù è risorto è avvertire il fastidio di tutto ciò che è morte e porta alla morte; credere che Gesù è risorto è non sopportare la puzza del sepolcro dell’arroganza e della sopraffazione; credere che Gesù è risorto è mettersi in movimento e spendersi per dare la vita, quella che viene da Gesù».

Aggiunge il Presule: «La pietra rotolata via dal sepolcro è stata inizio di vita nuova per i primi amici e discepoli di Gesù perché loro, come Maria all’annunzio dell’angelo, hanno creduto che “a Dio nulla è impossibile”. E noi, credenti in Gesù risorto, siamo chiamati ad essere partigiani dell’impossibile; siamo chiamati a smettere di essere complici delle situazioni di morte».

Quindi, in coda, insieme agli auguri, l’invito all’azione, nel solco degli insegnamenti evangelici: «Quando la Resurrezione di Gesù è vissuta così, oltre ad essere un evento religioso diventerà un progetto nuovo e davvero sconvolgente per la storia. E noi stessi smetteremo di essere gli abusivi dell’allegria o gli allegri a intermittenza per essere uomini e donne credibili in forza delle loro scelte di vita; uomini e donne dei quali ci si può fidare perché spendono la loro vita per illuminare situazioni di tenebre con la luce che viene dal Signore Risorto»

redazione

* DIOCESI CASSANO ALL’ IONIO


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