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PIANETA TERRA: UNA SOLA UMANITA’. L’italia ripudia la guerra ......

ITALIA,1945-2012. 25 APRILE: FESTA DELLA LIBERAZIONE, PER LA PACE E LA GIUSTIZIA.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (...)
mercoledì 25 aprile 2012 di Federico La Sala
ITALIA, 1945-2012: IERI COME OGGI ....
25 APRILE: FESTA DELLA LIBERAZIONE.
PER LA PACE E LA GIUSTIZIA...
L’ITALIA SI E’ LIBERATA DAL NAZIFASCISMO (1945) E DALLA MONARCHIA (Referendum, 1946).
L’ASSEMBLEA COSTITUENTE (CON LA PRESENZA DI 21 DONNE) HA RIPORTATO LA VITA SOTTO IL NUOVO SOLE DELLA BUONA LEGGE, DELLA NUOVA COSTITUZIONE (1948).
Gli italiani e le italiane hanno ripudiato il dio della guerra (Marte): non sono più figli e figlie della Lupa! Hanno conquistato la libertà e sono diventati (...)

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> ITALIA, 1945-2012. 25 APRILE: FESTA DELLA LIBERAZIONE, PER LA PACE E LA GIUSTIZIA. ---- La Polverini e l’Anpi invitati al Quirinale. La mossa di Napolitano contro le liti sul 25 Aprile (di Ernesto Menicucci).

martedì 24 aprile 2012

La mossa di Napolitano contro le liti sul 25 Aprile

La Polverini e l’Anpi invitati al Quirinale

di Ernesto Menicucci (Corriere della Sera, 24.04.2012)

ROMA - Divisi sul 25 Aprile, riuniti dal Quirinale. Sulla festa della Liberazione, che a Roma è diventata un caso, scende in campo Giorgio Napolitano. Oggi, al Colle, iniziano le cerimonie per il 67esimo anniversario della data che celebra la fine del nazifascismo, con le Associazioni combattentistiche e d’arma. E, insieme all’Associazione partigiani, ci saranno anche il Comune di Roma, la Regione Lazio e la Provincia di Roma: le tre istituzioni non invitate dall’Anpi romano al corteo di domani che si concluderà a Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza capitolina. Una decisione, quella dell’Associazione partigiani, che aveva creato molte polemiche.

Ufficialmente, il motivo del mancato invito è «per evitare possibili contestazioni», come capitò nel 2010, quando contro la governatrice Renata Polverini ci furono cori e lanci di oggetti, col presidente della Provincia Nicola Zingaretti (Pd) che per difenderla si beccò un limone in fronte. Ma, dietro la scelta dell’Anpi, ci sono anche altre motivazioni: l’opposizione al sindaco Gianni Alemanno e alla stessa Polverini perché di centrodestra, malumore per come il Pdl ha commentato la morte del partigiano Rosario Bentivegna, liti interne all’associazione, spaccata tra gli esponenti di Comunisti italiani e Rifondazione e quelli legati al Pd e alla Cgil.

Scoppiata la bagarre, la Polverini si è rivolta a Napolitano: «Spero che il capo dello Stato - ha detto - voglia spendere una parola. Bisogna smettere di pensare che chi milita da una parte abbia l’esclusiva della storia. Il sangue è stato versato da tutti, anche da miei familiari e da chi mi ha votato». Più remissivo Alemanno: «Mi dispiace, ma ne prendo atto. L’Anpi è un’associazione privata, decide lei come organizzare le sue manifestazioni. Peccato, però, che il 25 Aprile anziché unire divida». Zingaretti al corteo ci sarebbe andato comunque: «Ma - dice - in forma privata. La decisione dell’Anpi, presa per evitare incidenti, è saggia».

Pian piano, però, sono aumentate le voci critiche. Prima il Pdl, con Fabrizio Cicchitto: «L’Anpi, a Roma, non farà una manifestazione unitaria ma solo quella di una parte precisa». Poi Pierferdinando Casini: «Il 25 Aprile è ricorrenza importante, non può dividere gli italiani. Rattrista l’esclusione di Alemanno e Polverini dalle celebrazioni. Grande errore!», scrive su Twitter il leader udc. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Rosetta Stame, presidente dell’Associazione vittime delle Fosse Ardeatine («Alemanno va rispettato come sindaco, no alle separazioni di carattere personale») e Lucio D’Ubaldo, senatore pd («l’Anpi di Roma ha ceduto all’estremismo»).

I sindacati si schierano, in polemica con l’Anpi: «Il 25 Aprile è la festa di tutti gli italiani che si sono riconosciuti nei valori di libertà e di democrazia. Quei valori sono il vessillo delle istituzioni democratiche. Chiediamo all’Anpi di rivolgere a tutte le istituzioni, come da noi suggerito, l’invito a partecipare», la nota firmata da Claudio Di Berardino, Mario Bertone e Luigi Scardaone, segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil. Le ultime due sigle, senza presenza istituzionale, non parteciperanno al corteo.

La mossa di Napolitano, ora, riapre gli scenari. Tanto che l’Anpi, adesso, sta valutando il da farsi. Soddisfatta la Polverini: «C’ero rimasta molto male. Il capo dello Stato ha prontamente dato una risposta, ma ne eravamo certi. Ora potremo celebrare tutti assieme la festa della Liberazione». Anche Zingaretti plaude a Napolitano: «Ringrazio il Quirinale per l’ottima e tempestiva iniziativa. È il modo migliore per superare polemiche e incomprensioni». Caso chiuso? Oggi la risposta.


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