Inviare un messaggio

In risposta a:
SPECULAZIONE FINANZIARIA E SPECULAZIONE CRITICA. Anatomia del capitalismo: dai mercati finanziari all’oligarchia ....

IL RICATTO DEL DEBITO E LA SPECULAZIONE. La finanza ha le sue facce: irresponsabili diventati «saggi». Un’analisi di Jeoffrey Geuens (da "Le Monde Diplomatique" - trad. di José F. Padova)

(...) la finanza regna in modo assoluto sul globo (...) bisognerebbe sapere di che cosa e di chi si parla, perché l’immagine incorporea dei «mercati» ha l’effetto di lasciare nell’ombra i beneficiari della crisi e delle misure di austerità in corso (...).
venerdì 11 maggio 2012 di Federico La Sala
[...] Deve veramente meravigliare che un rappresentante dell’alta finanza - presidente di Banca Leonardo France (famiglie Albert Frère, Agnelli e David-Weill) e amministratore del gruppo Bouygues - neghi l’esistenza di un’oligarchia? Ancora più strano è il fatto che i media dominanti si palleggino l’un l’altro questa immagine incorporea e spoliticizzata delle potenze finanziarie. I servizi giornalistici sulla nomina di Mario Monti al posto di presidente del Consiglio italiano potrebbero, a (...)

In risposta a:

> IL RICATTO DEL DEBITO E LA SPECULAZIONE. --- “Europei, fate conoscenza col vostro nuovo padrone" (di Guido Carandini - Un trader per padrone)

giovedì 16 agosto 2012

Un trader per padrone

di Guido Carandini (la Repubblica, 11 agosto 2012)

“Europei, fate conoscenza col vostro nuovo padrone". Questo il titolo di un articolo dell’International Herald Tribune del 4 agosto soprastante la foto a piena pagina di un ventisettenne che è a capo, nella Royal Bank of Scotland di Londra, della sezione che si occupa del mercato dei titoli di Stato. È Tim Skeet, uno dei nuovi padroni delle sorti europee e alle cui dipendenze il trentenne James Konrad (che prima si occupava di scommesse nelle corse dei cavalli) tratta giornalmente 3 miliardi di sterline - 4,7 miliardi di dollari di titoli di Stato dell’eurozona.

È un mercato che «è emerso come il possente protagonista nella crisi economica europea producendo uno spostamento fondamentale del potere dai politici a una relativamente oscura coorte di banchieri. L’insieme dei giudizi giornalieri di investitori e trader come Mister Konrad può ora rovesciare governi e disporre della chiave per la sopravvivenza dell’euro. Se quel mercato appare un incomprensibile Golia agli estranei, gli stessi trader intervistati hanno confessato di essere impauriti e confusi. Si sentono ora come giocolieri alle prese con inusitati livelli di rischi e di ricchezze - qualcosa, secondo la Bce, come 6,7 trilioni di sterline o 8,3 trilioni di dollari di debiti di governi dell’eurozona».

Molti ritengono che troppi trader manchino della competenza necessaria per decifrare segnali contrastanti di leader europei in una industria come quella finanziaria sempre più dipendente da premonizioni e congetture politiche. Ed ammettono che le fluttuazioni a breve dei tassi di interesse dei titoli raramente riflettono valutazioni accurate dei valori e dei rischi. "Ciò nonostante esse hanno per i politici l’ultima parola a ogni livello delle politiche governative e spesso sono male interpretate".

Nel seguito dell’articolo si moltiplicano da parte dei trader intervistati le manifestazioni di perplessità circa il metodo da loro usato nelle valutazioni dei titoli fino al punto di dichiarare, come fa Tim Skeet, che "di questi tempi nulla è misurabile. Si tratta sempre meno di una questione di denaro e sempre più di un oracolo di Delfi". Andrew Bolds, a capo di Pimco, che governa il maggior fondo mondiale di obbligazioni, dichiara che ora ha troppa paura per trattare su quel mercato, e quella stessa paura dei trader e dei loro nervosi investitori spiega perché gli interessi sono aumentati nei paesi che hanno problemi, come l’Italia e la Spagna. Mentre degli investitori terrorizzati sono persino disposti a pagare Berlino per avere il privilegio di prestargli denari.

Ma il rischio può anche fruttare profitti, e tanti. Alcuni fondi di debiti sovrani hanno fruttato agli investitori un guadagno annuo del 9 per cento e, poiché quel mercato ha accresciuto la sua potenza finanziaria con la leva dell’indebitamento, le sue stime possono diventare profetiche, cioè auto-realizzarsi. Se trader come Mr. Konrad giudicano i titoli spagnoli rischiosi perché il governo spagnolo potrebbe fare bancarotta, essi possono rendere ancora più probabile quella .bancarotta aumentando i costi dell’indebitamento e speculare più sicuramente al ribasso con i relativi profitti.

Il 28 giugno Mr. De Larouzière, a capo della Natixis, che dispone di 18 miliardi di sterline di debiti, con un occhio seguiva la crescita dei rendimenti delle obbligazioni decennali spagnole, che tendevano a crescere oltre il 7%, e con l’altro occhio il summit di Angela Merkel e dei suoi colleghi europei impegnati a persuadere i mercati che il salvataggio della Spagna non sarebbe stato necessario per via di opportuni interventi a favore delle sue banche.

Ma se l’azione del summit non fosse stata tempestiva, la crescita dei rendimenti spagnoli sarebbe continuata e i titoli posseduti da De Larouzière sarebbero calati di valore. E così avvenne dopo che risultò che gli interventi per salvare la Spagna erano rimandati al 2013. Ecco un caso in cui una convinzione negativa può diventare infettiva, tanto da convincere De Larouzière a vendere titoli italiani malgrado lui fosse convito che il nostro Paese aveva preso i provvedimenti necessari per una opportuna difesa del valore dei suoi debiti.

Il trader addetto al mercato dei bond, nei suoi uffici della Royal Bank of Scotland, siede davanti a sette schermi di computer che trasmettono più di 600 prezzi al giorno, circa uno al minuto, che esprimono il sentimento del mercato che Mr. Skeet sintetizza così: «Un complesso e volatile miscuglio di visione informata combinata con sensazioni alle budella e istinti del gregge». Tim Skeet, che, al contrario dei suoi colleghi che hanno una preparazione matematica, è uno studioso di letteratura tedesca e francese, è persuaso che i moderni mercati non sono adeguati per questo nuovo mondo. «Troppe persone - egli dice - si fidano dei modelli senza porsi domande. Dovremmo passare da un approccio altamente tecnico a un approccio più intuitivo, più quantitativo».

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il governo italiano, impegnato giornalmente in una tenzone che dovrebbe ricondurre a più razionale misura questo differenziale tra il rischio del nostro indebitamento e quello tedesco, che è assai più il frutto bacato di una distorsione del ruolo del mondo finanziario e dei suoi giochi d’azzardo che di motivate ragioni fondate sulla realtà di comportamenti e di strategie economiche e imprenditoriali.


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: