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LA GRECIA, LA MEDIAZIONE DELLA CALABRIA, E IL RINASCIMENTO ITALIANO ED EUROPEO. In memoria di Barlaam (Bernardo) e di Leonzio Pilato ...

PER BOCCACCIO, NEL 2013, UNA GRANDE FESTA IN TUTTA L’ITALIA E L’EUROPA!!! Dopo 700 anni (dalla nascita), tutta viva la sua sacrosanta indignazione e tutto libero il suo spirito critico. Materiali sul tema - di Federico La Sala

giovedì 2 maggio 2013
BOCCACCIO, POETA TEOLOGO E FILOSOFO CRITICO.
Breve nota introduttiva ad alcune pagine, riprese dalla "De Genealogiis deorum gentilium" e dalla "Vita di Dante" *
Di Giovanni Boccaccio (1313-1375), a 699 anni dalla nascita, l’indignazione contro gli oltraggiatori dell’amore della verità (del "Sapere aude!" del suo tempo), che lo accusavano di riaprire e riallacciare i rapporti con la cultura e la lingua dell’antica Grecia, è tutta integra e fortissima - e quanto mai attuale!
Quanto sia (...)

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> PER BOCCACCIO ---- TRE ANELLI E UN UNICO DIO. La tomba del Saladino è nella grande moschea di Damasco; e ciò che sta accadendo intorno a lui non gli sarebbe piaciuto.

lunedì 1 ottobre 2012

Nella favola dei tre anelli tutti figli dello stesso dio

risponde Sergio Romano (Corriere della Sera, 30.09.2012)

Ci indigniamo per il film blasfemo sul Profeta, ma è dalla notte dei tempi che circolano testi e libelli che vedono da angolazioni non sempre lusinghiere i fondatori delle religioni rivelate: basti pensare al medievale Trattato dei tre impostori: Mosé, Gesù e Maometto, attribuito a Federico II, ma anche al musulmano Averroè Rappresentazioni irriverenti e libertine ce ne sono sempre state, solo che oggi non rimangono relegate a ristretti cenacoli. Filippo Testa

Caro Testa,

La lista dei possibili antichi autori dei libello citato nella sua lettera è molto più lunga, ma la sua notorietà risale soprattutto al Settecento quando divenne un classico dello scetticismo e per molti, addirittura, una piccola bibbia dell’ateismo. Lo scopo del libro è evidente in questa affermazione del suo misterioso autore sul ruolo dei grandi profeti nella storia delle religioni: «Tra i tanti l’Asia ne ha visti nascere tre, che si sono distinti sia per le leggi e i culti che hanno istituito, che per la nozione che essi hanno dato della divinità e del modo in cui essi se ne sono serviti per far recepire la loro idea e rendere sacre le loro leggi. Mosè fu il più antico. Gesù Cristo, venuto dopo, lavorò in accordo con il piano di Mosè conservando la base delle sue leggi ed abolendo tutto il resto. Maometto, che è apparso per ultimo sulla scena, ha preso dall’una e dall’altra religione quanto serviva per comporre la sua e, in seguito, si è dichiarato il nemico di tutte e due. Vediamo le caratteristiche di questi tre legislatori, esaminiamo la loro condotta, al fine di poter decidere quali hanno i migliori fondamenti, oppure ciò che li rivela come uomini divini o quello che li riduce a furbi e impostori».

A me sembra tuttavia, caro Testa, che la storia più adatta alle vicende di queste ultime settimane sia la favola che il saggio Nathan, facoltoso mercante ebreo nella Gerusalemme delle Crociate, raccontò al Saladino quando questi, un giorno, gli chiese: «Quale è la religione, quale la legge che ti ha maggiormente persuaso?». Nathan parlò di uno splendido anello fatto con un «opale iridescente di cento colori» che aveva la segreta virtù di rendere amabile di fronte a Dio il suo proprietario. Questi lo lasciò in eredità al figlio prediletto e così fecero, di figlio in figlio, i suoi successori sino a quando l’anello toccò a un uomo che aveva tre figli e li amava dello stesso amore.

Per evitare una scelta dolorosa e ingiusta, l’uomo, quando fu vicino alla morte, fece segretamente fabbricare da un orafo altri due anelli identici al primo. Lo scandalo scoppiò quando ciascuno dei tre figli, alla morte del padre, sostenne di essere l’erede preferito. Vi fu un processo, ma il giudice avanzò l’ipotesi che il padre avesse voluto premiare tutti i suoi figli e che a questi spettasse ora il compito di rispettare la volontà paterna e gareggiare fra di loro nel mettere in evidenza le virtù dell’anello. Commosso e sorpreso, il Saladino strinse la mano di Nathan e la tenne a lungo fra le sue.

La favola dei tre anelli era già stata raccontata da Boccaccio nella prima giornata del Decameron. Ma la versione che ho appena riassunto è in Nathan il saggio, un piccolo capolavoro teatrale del romanticismo tedesco. L’autore è un ebreo, Gotthold Ephraim Lessing, e il personaggio storico a cui si ispirò per creare la figura di Nathan è Moses Mendelsohn, filosofo e protagonista dell’Illuminismo tedesco, capostipite di una famiglia che si convertì in buona parte al cristianesimo. La tomba del Saladino è nella grande moschea di Damasco; e ciò che sta accadendo intorno a lui non gli sarebbe piaciuto.


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