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Lettere

Davanti alla legge (1914) - di Franz Kafka

sabato 15 aprile 2006 di Vincenzo Tiano
Davanti alla legge sta un guardiano. Un uomo di campagna viene da questo guardiano e gli chiede il permesso di accedere alla legge. Ma il guardiano gli risponde che per il momento non glielo può consentire.
L’uomo dopo aver riflettuto chiede se più tardi gli sarà possibile. «Può darsi,» dice il guardiano, «ma adesso no». Poiché la porta di ingresso alla legge è aperta come sempre e il guardiano si scosta un po’, l’uomo si china per dare, dalla porta, un’occhiata nell’interno.
Il (...)

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> Davanti alla legge (1914) - di Franz Kafka

sabato 15 aprile 2006

Caro Tiano benissimo hai fatto a riprendere questo straordinariotesto di KAFKA, a mio parere - il più grande ’avvocato’ della LEGGE, della VITA e della VERITA’!!! Egli continua a ricordare a tutti gli esseri umani che sono "cittadini sovrani" (come anche poi don Milani) e che "questo ingresso" è destinato soltanto a loro!!! Il suo ’grido’ e il suo ’dolore’ era tutt’uno, e diceva la stessa cosa della tradizione ebraica e della tradizione eu-angelica: SVEGLIA!!! VOI SIETE DEI!! Mi auguro che ti faccia piacere - ti allego qui, una mia vecchia (del 2000 ca.) nota ’poetica’, intorno alla sua opera e a Lui dedicata. M. cordiali saluti e Buona Pasqua, Federico La Sala


RIATTIVARE LA MEMORIA DELLA VITA (e la navigazione di "me" e "te" nel gran mare dell’essere e della verità) di Federico La Sala

A FRANZ KAFKA, ALLA SUA MEMORIA, CHE VIVA IN ETERNO IN TUTTE LE GENERAZIONI PRESENTI E FUTURE DEL PIANETA TERRA... E DI TUTTE LE TERRE DELL’UNIVERSO! (E al piccolo ELIAN e a ogni persona, disabile nel corpo e nell’anima)

Mi sono ricordato di tanti, tanti, tanti esseri umani,

compagni e compagne, che, nel buio dei deserti,

delle miniere, delle ‘scuole’ di morte, e delle ‘tombe’

della vita, interno ed esterno, hanno scavato, scavato,

scavato con i trapani e le trivelle delle loro carni,

delle loro unghie, e dei loro denti.

Mi sono ricordato di Primo Levi

e ho considerato se questo è un uomo:

“Gregorio SaMSa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo”.

La metamorfosi ... di noi stessi - un io senza memoria e senza istoria, una Legge senza vita, e un legame senza cuore - in miseri, poveri, neri, scarafaggi...

E, allora, infine, ho ritrovato il filo che mena, porta, e il porto, a Napoli, a casa mia.

Mi sono ricordato di mia mamma:

“ogni scarafone è bello per la mamma sua”.

E, allora, ho capito. A Nea-Polis, nella nuova Città, nella nuova Terra, tutti gli scarafoni sono belli

per il solo, Uno, Sole, Amore di tutti e due,

di mamma e papà - al di là del mare di sangue e della terra insanguinata.

Mi sono ricordato di Te, di Me, e di tutti e di tutte, compagni e compagne delle strade della vita

e del nostro mondo...

Ho incontrato "te" e ho ripreso a cantare...


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