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Nuovo ordine mondiale: "Dio è valore", "Dio è ricchezza" ("Deus caritas est"). Il teologo Ratzinger scrive da papa l’enciclica "Deus caritas est" (2006) e, ancora oggi, nessuno ne sollecita la correzione del titolo. Che lapsus!!! O, meglio, che progetto!!!

CATTOLICESIMO (E CRISTIANESIMO) OGGI, 2012: LA CATTEDRA DI SAN PIETRO UNA CATTEDRA DI ECONOMIA POLITICA. Tutti a scuola in Vaticano, per aggiornamenti. Materiali per approfondire - a c. di Federico la Sala

La ricchezza delle società nelle quali predomina il modo di produzione capitalistico si presenta come una "immane raccolta di merci" e la merce singola si presenta come sua forma elementare. Perciò la nostra indagine comincia con l’analisi della merce.
domenica 9 dicembre 2012 di Federico La Sala
Premessa:
LA MERCE *
1. I due fattori della merce: valore d’uso e valore (sostanza di valore, grandezza di valore).
La ricchezza delle società nelle quali predomina il modo di produzione capitalistico si presenta come una "immane raccolta di merci" e la merce singola si presenta come sua forma elementare. Perciò la nostra indagine comincia con l’analisi della merce.
La merce è in primo luogo un oggetto esterno, una cosa che mediante le sue qualità soddisfa bisogni umani di un qualsiasi (...)

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> CATTOLICESIMO (E CRISTIANESIMO) OGGI, 2012) ---- LA RETORICA SULLA GUERRA DELL’"AVVENIRE" . Lettera aperta al direttore (di don ALdo Antonelli)

martedì 14 agosto 2012

Lettera aperta al direttore di AVVENIRE

Un minestrone di luoghi comuni, una brodaglia di affermazioni generiche, una collezione di citazioni anche autorevoli e di alto spessore, incollate tra loro, però, da una ideologia militarista, servile e di comodo. Noi, caro direttore, non siamo daltonici; e sappiamo distinguere il rosso del sangue delle vittime dal nero del sangue dei carnefici. E sappiamo distinguere, negli stessi soggetti, in questo caso i nostri soldati, ma senza indifferenziate giustapposizioni, la loro parte di oppressi e il loro ruolo inconsapevole, ma reale, di oppressori. Quando affermiamo che “il sangue degli uomini e delle donne non ha nazionalità” è per contestare e contrastare il narcisismo nazionalistico della retorica militare e non, con sembra far lei, per accomunare indistintamente carnefici e vittime, occupanti ed occupati, colonizzatori e colonizzati.

A dividerci, caro direttore, sembra esserci un “pre-giudizio” sulla guerra che per noi è sempre una sconfitta della ragione ed una sciagura per l’umanità, mentre per lei sembra rivestire i panni della dignità, morale oltre che politica, in un mondo nel quale la politica stessa è diventata il proseguimento della guerra con altri mezzi.

C’è un passaggio, nella sua lettera, in cui riporta questo lamento di Benedetto XVI: «Purtroppo talora altri interessi - economici e politici - fomentati dalle tensioni internazionali, fanno sì che questa tendenza costruttiva trovi ostacoli e ritardi». Ci farebbe piacere quando mai il suo giornale ha denunciato “questi interessi”, in maniera puntuale ed in equivoca, smascherando così il vero, triste volto di morte degli eserciti asserviti al Potere.

*

-  Don Aldo Antonelli
-  (uno dei 78 sacerdoti firmatari dell’appello “Eroi per la Pace o Vittime della Guerra?”


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