Abbazia florense: anche il sindaco Barile scarica Pignanelli. Astorino ci bidona, ma Infiltrato scrive
Scritto da Carmine Gazzanni (L’Infiltrato, Mercoledì 12 Settembre 2012)
Gaetano Pignanelli era dirigente dell’Ufficio legale del Comune di San Giovanni in Fiore (Cosenza). Deve rispondere ai cittadini e alle autorità di un parere, protocollo n. 14574, dell’otto settembre 2006, con cui la Regione Calabria accreditò la San Vincenzo De’ Paoli srl come struttura socio-sanitaria operante in locali comunali dentro l’Abbazia florense, monumento del XIII secolo.
Nel parere, a firma di Pignanelli, è dichiarato il falso: si dice che la De’ Paoli srl esercita l’attività dal 1946, mentre la società esiste dal 2006. Oltretutto, nel documento non si rileva che i locali in questione sono del municipio. Per debiti, l’allora parroco don Franco Spadafora cedette l’ospizio della parrocchia, attivo in quei locali per sessant’anni grazie a un comodato d’uso gratuito concesso dal municipio. Nella vicenda ci sono responsabilità dell’ex parroco, poi condannato per una vicenda di truffa e appropriazione indebita, della Curia, della politica e di Pignanelli.
Abbiamo sentito l’attuale sindaco, Antonio Barile (Pdl; in foto, ndr), che, come il predecessore Nicoletti, ha scaricato Pignanelli. Luigi Astorino (Pdl), invece, è il presidente del Consiglio comunale di San Giovanni in Fiore. Contemporaneamente, è medico della residenza socio-sanitaria gestita dalla San Vincenzo De’ Paoli srl, contro cui il Comune è in causa per il rilascio degl’immobili.
Il 21 settembre ci sarà un consiglio comunale in cui Astorino, che ieri si è negato a una nostra intervista, sarà sottoposto a voto di sfiducia. Per Barile, la mozione su Astorino, presentata dall’opposizione di centrosinistra, è un falso problema, rispettto all’intera vicenda. Il sindaco ci ha assicurato, però, che Astorino si dimetterà dall’incarico di medico della casa di riposo, immediatamente dopo il consiglio comunale del prossimo 21 settembre. L’Infiltrato sta facendo informazione e compiendo azioni civili per il ripristino della legalità.
Intanto, ieri abbiamo appreso dall’avvocato Bruno Calvetta, dirigente del Dipartimento Politiche sociali della Regione Calabria, che dopo la visita del nostro direttore Emiliano Morrone in Regione, il Dipartimento in questione ha trasmesso tempestivamente gli atti - e il parere di Pignanelli - al Dipartimento per la Tutela della Salute, oggi competente per la verifica degli accreditamenti delle strutture socio-sanitarie.