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PSICOANALISI E FILOSOFIA. Indicazioni per una seconda rivoluzione copernicana .....

DAL LABIRINTO SI PUO’ USCIRE. FACHINELLI, "SU FREUD". Una nota - di Federico La Sala

“Su Freud” (a c. di Lamberto Boni, Adelphi, Milano 2012, e. 12, pp. 115) è un’ottima occasione per riconsiderare il percorso di Elvio Fachinelli (...)
lunedì 7 luglio 2014
IL "LABORATORIO" DELLA "CONVERSAZIONE CONOSCITIVA". «Rinserratevi con qualche amico nella maggiore stanza che sia sotto coverta di alcun gran navilio, e quivi fate d’aver mosche, farfalle e simili animaletti volanti: siavi anco un gran vaso d’acqua, e dentrovi de’ pescetti; sospendasi anco in alto qualche secchiello, che a goccia a goccia vada versando dell’acqua in un altro vaso di angusta bocca che sia posto a basso; e stando ferma la nave, osservate diligentemente come quelli animaletti (...)

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> DAL LABIRINTO SI PUO’ USCIRE. --- "ULISSE", IN CURA DA DANTE ED ELVIO FACHINELLI. Nota a margine di "Confessioni di un claustrofilico" (Giulio Savelli).

venerdì 20 marzo 2020

PSICOANALISI DELLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA

Confessioni di un claustrofilico...

INFIN CHE ‘L MAR FU SOVRA NOI RINCHIUSO.“Ulisse”, in cura da Dante e Fachinelli ...

Una nota a margine *

PREMESSO, A MIO PARERE, CHE IL PROGRAMMA DI ELVIO FACHINELLI ERA PROPRIO QUELLO PORTAR-SI FUORI DAL “GRUPPO CHIUSO” (A TUTTI I LIVELLI) E DI USCIRE DALLA DIMENSIONE PATOLOGICA (SIA CLAUSTROFOBICA SIA CLAUSTROFILICA) DELLA “CAVERNA” PLATONICA (cfr.DAL LABIRINTO SI PUO’ USCIRE. FACHINELLI, “SU FREUD”) E, ACCOLTE le considerazioni relative a “quanto a me, quanto al resto” dell’autore delle “Confessioni”:

      • “[...] Il tipo claustrofilico spesso assomiglia a don Chisciotte: l’auto-reclusione assume la forma di una parodia involontaria, in quanto cita modelli di incarnazione del senso o di accesso a questo ormai defunti o immaginari. Per don Chisciotte era la cavalleria - per me è stato Montaigne nella sua torre. E come don Chisciotte, a un certo punto mi sono convertito; ma nel mio caso la conversione è stata da marrano, in quanto conservo molte delle vecchie abitudini mentali, anche se gli atti osservabili della mia vita quotidiana sono, a uno sguardo non troppo sottile, quasi interamente quelli di una persona normale [...]” (G. Savelli, Confessioni di un claustrofilico, "Le parole e le cose", 19.03.2020) ,

E’ POSSIBILE, forse, rileggere serenamente l’ultimo verso del XXVI della prima Cantica della “Divina Commedia”? O no?! Boh e bah?!

*

Federico La Sala

P. S.

Sul tema, nel sito, si cfr.:

LA DECAPITAZIONE DI OLOFERNE E LA FINE DELLA CLAUSTROFILIA. UN OMAGGIO A ELVIO FACHINELLI. Una nota sull’importanza della sua ultima coraggiosa opera

FLS


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