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CATTOLICESIMO-ROMANO (MILANO 313 d. C - ITALIA 2013 d. C.). Il Terzo Millennio è già iniziato e il sogno di Ratzinger - Benedetto XVI come quello di Costantino continua ancora!!!

SAN PAOLO, LA RICOSTITUZIONE DELL’ORDINE SACERDOTALE E LA NASCITA DEL CATTOLICESIMO ROMANO. Una nota - di Federico La Sala

LA "DONAZIONE DI PIETRO" - PAOLO: "come Platone (...), afferra l’anima della vita evangelica degli apostoli, delle cristiane e dei cristiani, approfittando delle incertezze e dei tentennamenti di Pietro, si fa apostolo dei pagani e, da cittadino romano, la porta e consegna nelle mani di Roma (...).
sabato 9 febbraio 2013
MESSAGGIO EVANGELICO E ANNO SACERDOTALE (2009-2010).Ai sacerdoti e ai religiosi che hanno abusato dei ragazzi, invece di dire "abbiamo", "noi", "dobbiamo", "abbiamo", Papa Ratzinger scrive: "Avete tradito la fiducia riposta in voi da giovani innocenti e dai loro genitori. Dovete rispondere di ciò davanti a Dio onnipotente, come pure davanti a tribunali debitamente costituiti. Avete perso la stima della gente" (Lettera, pf. 7)
AL DI LA’ DELLA LEZIONE DI PAOLO DI TARSO: "Diventate miei (...)

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> SAN PAOLO, LA RICOSTITUZIONE DELL’ORDINE SACERDOTALE E ... --- PAPA FRANCESCO. Il papa contro lo «sterco del demonio»... e contro i «leader a vita» (di Jean-Michel Dumay) .

martedì 6 ottobre 2015

[...] CONTINUAZIONE --- Il papa contro lo «sterco del demonio»


Queste nuove inclinazioni non nascondono le difficoltà. Nel Vicino Oriente, dove Francesco nel 2013 lanciava il ritorno della diplomazia vaticana chiedendo la pace in Siria, quando la Francia e gli Stati Uniti volevano staccarsi dal regime di Bashar al-Assad, alla fine la Santa Sede ha dovuto fare marcia indietro di fronte all’urgenza: un anno più tardi egli chiedeva alle Nazioni Unite di «fare di tutto» per contrastare le violenze dello stato Islamico (Daesh), responsabile di «una specie di genocidio in atto» che costringeva i cristiani all’esodo. I fondamentalismi non sanno che farsene del dialogo interreligioso.

Allo stesso modo in Asia, regione percepita come un giacimento per lo sviluppo, la diplomazia vaticana procede con difficoltà. Se le relazioni con il Vietnam stanno rianimandosi, in Cina un’intera corrente cattolica, controllata dall’Associazione patriottica dei cattolici cinesi, struttura statale, continua a sfuggire al vescovo di Roma. Certamente Francesco ha fatto di tutto per ammansire il presidente Xi Jinping - evitando in particolare di incontrare il Dalai-Lama - e ha riconosciuto un’ordinazione vescovile avvenuta in luglio a Anyang (provincia dello Henan), ciò che non era accaduto da tre anni ad oggi. Ma la realtà è molto lontana dai sogni missionari: negli ultimi mesi, riferisce l’agenzia Chiese d’Asia, le autorità cinesi hanno fatto distruggere a decine le croci sulle chiese, troppo ostensibili, specialmente nella provincia dello Zhejiang. Infine, in India, l’infima minoranza cattolica (2,3% della popolazione) subisce regolarmente offese ai beni e alle persone.

Per Francesco gli ostacoli non si trovano soltanto in terre lontane non cristiane. Negli Stati Uniti, dove parlerà il 24 settembre davanti al Congresso, il suo tasso di popolarità è calato: dal 76% di opinioni favorevoli in febbraio al 59% in luglio, dopo l’enciclica e il discorso di Santa Cruz, soprattutto presso i repubblicani (45%) (18). Il tono, tanto quanto il fondo, non suona bene. Gli si rimprovera il suo tropismo, la sua scarsa considerazione per quello che il capitalismo ha potuto apportare ai Paesi poveri o per i suoi sermoni che non propongono soluzioni (19). A sinistra si sospetta un’offensiva di fascino per fare passare pillole più amare. Si nota che egli mantiene l’opposizione dottrinale alla contraccezione e non fa evolvere quella relativa all’uso del preservativo in materia di lotta contro l’AIDS. Che elude le conseguenze della demografia incalzante, tanto problematica quanto lo è il consumismo. «La crescita demografica è pienamente compatibile con uno sviluppo integrale e solidale», assicura il papa al contrario. I conservatori, da parte loro, lo rimandano seccamente alle sue competenze teologiche e morali. «Io non mutuo la mia politica economica dai miei vescovi, dal mio cardinale o dal mio papa», ha dichiarato Jeb Bush, candidato repubblicano alla casa Bianca, convertito al cattolicesimo vent’anni fa (20). Il papa non si formalizza: «Non aspettatevi da questo papa una ricetta», «La Chiesa non ha la pretesa (...) di sostituirsi alla politica».

Più generalmente Francesco è atteso sulle questioni della società, sulle quali gli organi vaticani da due anni hanno messo la sordina. Nel 2014 egli ha aperto un vaso di pandora chiedendo ai vescovi, riuniti nel Sinodo, di lavorare sul tema famiglia. I lavori termineranno quest’anno, in ottobre. A più riprese egli è sembrato favorire un’evoluzione sulla questione, molto delicata nell’istituzione, dei divorziati risposati privati della comunione, o ancora sull’omosessualità - il suo risonante «Chi sono io per giudicare?», che tuttavia non gli ha impedito di congelare, in primavera, la procedura di nomina presso la Santa Sede di un nuovo ambasciatore di Francia, il cui orientamento sessuale era stigmatizzato specialmente dalla Curia.

All’interno più d’uno lo attende alla svolta. Egli vuole rompere con il centralismo romano, sviluppare la collegialità, rendere alle conferenze episcopali la loro parte di autorità dottrinale, promuovere l’introduzione della cultura nella liturgia. Di che scompigliare l’unità della sua Chiesa. Ora, egli ha già 78 anni... E la Curia, un universo che gli era ignoto, oppone una bella resistenza. «Vi si rompe i denti», osserva Pierre de Charantenay. «L’aratro si è bloccato in un terreno difficile». Per la famiglia Francesco si appella a «un miracolo». E d’altronde per il momento nulla dice che questo papa che dà fastidio riuscirà.

(1) Le pape reprend ici une expression de l’un des Pères de l’Eglise, Basile de Césarée, un ascétique précurseur du christianisme social.

(2) Bill McKibben, « The Pope and the planet », The New York Review of Books,13 août 2015.

(3) Pape François, Loué sois-tu. Lettre encyclique Laudato si’ sur la maison commune, disponible en France chez plusieurs éditeurs (Bayard, Cerf, Artège, Salvator, etc.), de 3 à 4,50 euros, et gratuitement sur Internet.

(4) « Naomi Klein prend fait et cause pour l’encyclique du pape », 2 juillet 2015 ; « Nicolas Hulot : “Le pape François sacralise l’enjeu écologique” », L’Obs, Paris, 28 juin 2015 ; « Edgar Morin : “L’encyclique Laudato Si’ est peut-être l’acte I d’un appel pour une nouvelle civilisation” », La Croix, Paris, 22 juin 2015.

(5) « Que penser des positions du pape sur l’économie ? », La Croix, 24 juillet 2015.

(6) Paul VI, inspirateur du pape François, Editions Salvator, Paris, à paraître le 24 septembre 2015.

(7) Le nombre des Etats avec lesquels le Saint-Siège entretient des relations est passé de 49 en 1963 à 84 en 1978. Il est actuellement de 180. L’Afghanistan, l’Arabie saoudite, la Chine, la Corée du Nord et le Vietnam comptent parmi la quinzaine de pays avec lesquels il n’en entretient pas.

(8) Philippe Chenaux, Paul VI, Editions du Cerf, Paris, 2015.

(9) « Les quinze maux de la curie, selon le pape François », Le Monde, Paris, 23 décembre 2014.

(10) Sur les 113 cardinaux-électeurs qui ont choisi François en mars 2013, 59 étaient européens dont 28italiens.

(11) Bernadette Sauvaget, Le Monde selon François. Les paradoxes d’un pontificat,Editions du Cerf, Paris, 2014.

(12) Juan Carlos Scannone, Le Pape du peuple. Bergoglio raconté par son confrère théologien, jésuite et argentin, entretiens avec Bernadette Sauvaget, Editions du Cerf, 2015.

(13) « “Mientras viva Ratzinger, no es bueno que Francisco me reciba en Roma” », El País, Madrid, 23 juillet 2013.

(14) Chez les jésuites, il avait été auparavant, entre 1973 et 1978, sous l’ère du général Jorge Rafael Videla, jeune provincial (patron) de la Compagnie de Jésus de son pays. Une polémique, non étayée, l’accuse d’un manque de fermeté vis-à-vis de la dictature.

(15) « L’internationalisme catholique », Diplomatie. Les grands dossiers, n°4, Paris, août-septembre 2011.

(16) Intervention de Jorge Mario Bergoglio devant les congrégations générales précédant le conclave l’ayant élu pape, le 13 mars 2013. Le texte, censé rester secret, a été diffusé quelques mois plus tard, avec l’accord du pape, par le cardinal Jaime Ortega, archevêque de La Havane.

(17) Lire Peter Hebblethwaite, « Le rêve polonais d’une chrétienté restaurée », Le Monde diplomatique, mai 1998.

(18) Sondage Gallup, 22 juillet 2015.

(19) « In fiery speeches, Pope renews critiques on excesses of global capitalism »,International New York Times, Paris, 13 juillet 2015.

(20) « Jeb Bush joins Republican backlash against Pope on climate change », The Guardian, Londres, 17 juin 2015.


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