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DISTRUGGERE IL CRISTIANESIMO: LA SECOLARIZZAZIONE ASTUTA DEL CATTOLICESIMO RATZINGERIANO. Benedetto XVI, il papa teologo, ha gettato via la "pietra" su cui posava l’intera Costruzione ... e anche la maschera di cristiano!

IL PARADOSSO DI RATZINGER - EX BENEDETTO XVI: LA SECOLARIZZAZIONE "MAMMONICA" DELLA CHIESA. Un’analisi di Paolo Flores d’Arcais - a c. di Federico La Sala.

con le sue dimissioni ha investito il Soglio di Pietro di quel “disincantamento del mondo” che caratterizza la modernità secolarizzata e che il suo pontificato ha invece forsennatamente combattuto, e anche con significativi successi (...)
sabato 16 febbraio 2013
KANT E SAN PAOLO. COME IL BUON GIUDIZIO ("SECUNDA PETRI") VIENE (E VENNE) RIDOTTO IN STATO DI MINORITA’ DAL GIUDIZIO FALSO E BUGIARDO ("SECUNDA PAULI").

Ex Benedetto XVI e quel gesto che secolarizza la Chiesa
di Paolo Flores d’Arcais (il Fatto Quotidiano, 16 febbraio 2013)
“Non c’è posto per un Papa emerito” dichiarò seccamente Karol Wojtyla nel non lontano 1994, e
invece un Papa emerito ci sarà, a partire dalle ore 20 del (...)

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> LA SECOLARIZZAZIONE "MAMMONICA" DELLA CHIESA. --- Ior, il siluro tedesco del papa. Il nuovo presidente Von Freyberg costruisce navi da guerra in Germania.

sabato 16 febbraio 2013

Ior, il siluro tedesco del papa

Il nuovo presidente Von Freyberg costruisce navi da guerra in Germania

di Carlo Tecce (il Fatto, 16.02.2013)

La fretta non produce buone azioni, ma soltanto pasticci: comincia con un’imbarazzante ammissione - che supera una smentita - il nuovo corso per lo Ior, la cassa vaticana, che nomina al vertice il barone Ernst von Freyberg. Un avvocato e banchiere che presiede Blohm e Voss, un’industria navale che partecipa a un consorzio per la costruzione di quattro fregate da guerra per la marina tedesca.

Von Freyberg ha sconfitto la concorrenza di un anonimo finanziere belga, Bernard de Corte, anche per l’avallo, formale e sostanziale, di Benedetto XVI che ha suffragato la proposta dei cardinali guidati da Tarcisio Bertone.

IL SEGRETARIO di Stato ha fischiato la fine di una partita logorante e infinita prima che i porporati si riuniscano in Conclave per eleggere il prossimo pontefice.

Il 55enne Von Freyberg è un perfetto incrocio tra religione e affari: gestisce una fondazione cattolica che organizza pellegrinaggi a Lourdes e una scuola elementare a Franco-forte, ma riveste cariche in numerose società, tra cui una cassa di risparmio di Colonia con un patrimonio di 8 miliardi di euro e una multiservizi con 22 mila dipendenti.

Il Supremo cavaliere di Malta, l’Ordine che ora riprende il dialogo con il Vaticano dopo un ventennio di contrasti, rinuncia ai suoi plurimi lavori, non ai cantieri di Amburgo, al gruppo Blohm e Voss, che sfornava mezzi militari ancora prima del regime nazista e non ha più smesso. Per diversificare il prodotto, come obbligano le regole di mercato, la B&V produce anche imbarcazioni civili: memorabile lo yacht Eclipse di Roman Abramovich, il controverso magnate russo proprietario del Chelsea calcio.

Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, prova a soffocare le cattive suggestioni: “Non è un guerrafondaio”, però confessa che proprio quella poltrona, l’unica contestata, non sarà mollata. Anzi, elogia Von Freyberg e cita il pontefice: “Benedetto XVI non lo conosce personalmente, ma sa che la famiglia di provenienza è conosciuta in Germania”. Vuol dire che il pontefice, seppur dimissionario, non si è disinteressato di questa fondamentale investitura che condizionerà il successore.

I passaggi di consegne non si fermano: il Segretario di Stato dovrà fare un rimpasto nella commissione cardinalizia con vari cambi che prevedono l’uscita di Attilio Nicora (che tanto si era speso invano per le norme contro il riciclaggio) e l’ingresso del fedelissimo Domenico Calcagno. Anche il francese Jean Louise Tauran potrebbe lasciare.

Il consiglio di sorveglianza non subisce variazioni: Hermann Schmitz, che aveva assunto l’interim dopo la cacciata di Ettore Gotti Tedeschi, torna vicepresidente, restano Carl Anderson, Manuel Soto Serrano e Antonio Maria Ma-rocco. Ma Bertone può ritenersi soddisfatto perché il direttore generale, Paolo Cipriano, è ormai intoccabile. Tra un mese ci sarà un nuovo pontefice, c’è da occuparsi di questioni spirituali. Per il momento il Vaticano ha sistemato quelle materiali. E forse più delicate.


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