IL PROBLEMA DELLA ILLUMINAZIONE, AL DI LA’ DELLA DUPLICE ORIGINE E DELLA DUPLICE NATURA *:
"Il problema dell’ispirazione o illuminazione o rivelazione - o in qualsiasi modo si voglia chiamarlo - non interessa soltanto qualche caso particolarmente notevole e raro. Le caratteristiche che comunemente sono considerate atte a stabilire la differenza tra rivelazione e prodotti ordinari e naturtali dell’attività mentale dell’uomo, appartengono in verità a ogni pensiero e a ogni azione.
Imprevedibilità, assenza di sforzo, passività (ed anche come vedremo più tardi, chiarezza e certezza) sono caratteri che possono essere applicati ugualmente a ciò che è grande e a ciò che è piccolo, a ciò che è vero e a ciò che è falso, a ciò che è religioso e a ciò che è laico.
Non è più il tempo in cui se ne faceva il criterio di una duplice origine e di una duplice natura dei pensieri e delle azioni umane, e se ne traeva argomento per imprimere agli uni il timbro di una provenienza umana, e agli altri quello di un dono disceso dall’alto.
Gli esempi straordinari e sorprendenti nei quali, dopo uno sforzo mentale e infruttuoso, appare bruscamente e all’improvviso la soluzione di un problema, non sono che i casi estremi del processo normale del pensiero cosciente e razionale. Solo che, in questi casi più impressionanti, i problemi sono tanto considerevoli e la fase di passività tanto lunga da colpire l’attenzione e provocare la sorpresa".
* James H. Leuba, La psicologia del misticismo religioso, Feltrinelli, Milano 1960, p. 265 (l’edizione originale, inglese, è del 1925).