Sparatoria davanti a Palazzo Chigi
Feriti due carabinieri e una passante
Agguato di fronte alla Presidenza del Consiglio nei minuti in cui il governo giurava al Quirinale. Esplosi almeno sette colpi. Uno dei militari è stato colpito al collo. L’autore, subito arrestato, aveva perso il lavoro e si era separato di recente
di GUIDO RUOTOLO *
ROMA Caos, paura e sangue nel cuore di Roma, in una domenica mattina che doveva essere caratterizzata solo dalla cerimonia di giuramento del nuovo governo di Enrico Letta. Proprio nei minuti in cui al Qurinale giuravano i ministri, un uomo di 49 anni ha invece scatenato una sparatoria aprendo il fuoco di fronte a Palazzo Chigi, la sede della Presidenza del Consiglio.
Gli spari sono stati esplosi intorno alle 11.40. L’aggressore, Luigi Preiti, originario di Rosarno ma residente ad Alessandria, sarebbe una persona con problemi mentali e senza precedenti penali. Il fratello ha detto che l’uomo ha perso il lavoro e si è separato di recente.
Preiti ha affrontato i carabinieri di guardia a Palazzo Chigi ed ha aperto il fuoco contro di loro. Nella sparatoria sono rimasti feriti due carabinieri - un brigadiere e un appuntato - e una passante, una donna incinta. Mentre accorrevano altri agenti per bloccarlo, Preiti avrebbe gridato: «Sparatemi, sparatemi».
L’uomo era in giacca e cravatta e ha sparato con quella che appare essere un’arma di piccolo calibro.
Uno dei due carabinieri è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco al collo e le sue condizioni appaiono serie ma non risulta in pericolo di vita. L’altro militare è rimasto ferito a una gamba e le sue condizioni non sarebbero preoccupanti. Anche l’attentatore sarebbe rimasto lievemente ferito e dopo l’arresto è stato trasferito all’ospedale San Giovanni, dove è piantonato in osservazione. Una passante risulta essere stata colpita da alcune schegge ed è stata ricoverata con ferite lievi all’ospedale Santo Spirito.
A terra, sul luogo della sparatoria, secondo i primi rilievi sono rimasti 7/8 bossoli. La scena del crimine è stata subito isolata dagli investigatori, che hanno cominciato ad eseguire i rilievi. L’area intorno a Palazzo Chigi è stata immediatamente «blindata».
«È il gesto di un pazzo e di uno squilibrato ma non ci dobbiamo stupire quando si inveisce continuamente contro il “Palazzo", come se fosse da abbattere», ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, parlando con i cronisti sul luogo della sparatoria.
Anche al Quirinale è subito scattato lo stato d’allerta ed è stata fatta allontanare la folla all’esterno del palazzo. I ministri sono rimasti a lungo all’interno del Quirinale e non sono stati fatti uscire per motivi di sicurezza: avrebbero dovuto trasferirsi, dopo il giuramento, subito a Palazzo Chigi. Durante la cerimonia, i ministri sono rimasti all’oscuro di quello che stava accadendo e sono stati informati subito dopo il giuramento.
* La Stampa, 28/04/2013