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PER UNA SECONDA RIVOLUZIONE COPERNICANA. Al di là di ogni storicismo, per la ripresa della tradizione critica ...

VICO TRA NEWTON E KANT, AL DI LA’ DI HEGEL E HEIDEGGER. Alcune indicazioni per una rilettura della "Scienza Nuova". Un breve saggio - di Federico La Sala

"SCIENZA NUOVA", 1725. (...) con una mossa geniale degna del miglior Marx (Introduzione ’57), nell’esposizione della sua indagine parte da un fatto antropologico indubitabile: un istinto naturale, un “comune desiderio della natura umana” (...)
martedì 12 marzo 2013
INDICE:
INTRODUZIONE
a) A GIAMBATTISTA VICO E ALL’ITALIA, L’OMAGGIO DI JAMES JOYCE.
b) L’ITALIA AL BIVIO: VICO E LA STORIA DEI LEMURI (LEMURUM FABULA), OGGI.
A. VICO (E KANT), PER LA CRITICA DELLE VERITA’ DOGMATICHE E DELLE CERTEZZE OPINABILI.
B. PRINCIPI DI UNA SCIENZA NUOVA: "NON INVENTO IPOTESI"! VICO CON NEWTON (E KANT)
C. GIAMBATTISTA VICO, LA "BIBBIA CIVILE" RAGIONATA, E GLI INTELLETTUALI ITALIANI: IL CASO COLLETTI.
D. VICO: IL DESIDERIO DI IMMORTALITA’, LA STORIA, E LA PROVVIDENZA. (...)

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> VICO, AL DI LA’ DI HEGEL E HEIDEGGER. --- E DEL DOTTO ABBAGLIO DI PLATONE SULLE DONNE ("SCIENZA NUOVA")

mercoledì 13 marzo 2013

VICO, "PRINCIPI DI UNA SCIENZA NUOVA" (1744):

PLATONE E LE DONNE

“Solo il divino Platone egli meditò in una sapienza riposta che regolasse l’uomo a seconda delle massime che egli ha apprese dalla sapienza volgare della religione e delle leggi. Perché egli è tutto impegnato per la provvedenza e per l’immortalità degli animi umani; pone la virtù nella moderazione delle passioni; insegna che per propio dover di filosofo si debba vivere in conformità delle leggi, ove anche all’eccesso divengan rigide con una qualche ragione, sull’esempio che Socrate, suo maestro, con la sua propia vita lasciò, il quale, quantunque innocente, volle però, condennato qual reo, soddisfare alla pena e prendersi la cicuta.

-  Però esso Platone perdé di veduta la provvedenza quando, per un errore comune delle menti umane, che misurano da sé le nature non ben conosciute di altrui, innalzò le barbare e rozze origini dell’umanità gentilesca allo stato perfetto delle sue altissime divine cognizioni riposte (il quale, tutto a rovescio, doveva dalle sue «idee» a quelle scendere e profondere), e, sì, con un dotto abbaglio, nel qual è stato fino al dì d’oggi seguito, ci vuol appruovare essere stati sapientissimi di sapienza riposta i primi attori dell’umanità gentilesca, i quali, come di razze d’uomini empi e senza civiltà, quali dovettero un tempo essere quelle di Cam e Giafet, non poterono essere che bestioni tutti stupore e ferocia.

-  In séguito del qual erudito errore, invece di meditare nella repubblica eterna e nelle leggi d’un giusto eterno, con le quali la provvedenza ordinò il mondo delle nazioni e ‘1 governa con esse bisogne comuni del genere umano, meditò in una repubblica ideale ed uno pur ideal giusto, onde le nazioni non solo non si reggono e si conducono sopra il comun senso di tutta l’umana generazione, ma pur troppo se ne dovrebbono: storcere e disusare: come, per esempio, quel giusto, che e’ comanda nella sua Repubblica, che le donne sieno comuni.”


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