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DOPO RATZINGER - BENEDETTO XVI, LA CHIESA DI ROMA CAMBIA REGISTRO. DAL "DOMINUS IESUS" SI RITORNA AL "LUMEN GENTIUM"? "Deus charitas est" (1 Gv., 4.8). Un nuovo buon-inizio ...

CHI E’ FRANCESCO? Il nuovo Papa è l’argentino Bergoglio. Figlio di una coppia piemontese, gesuita, è cresciuto a Buenos Aires. Una ’scheda’ di Andrea Tornielli - con note a c. di Federico La Sala

“Vengo quasi dalla fine del mondo”. E’ un vescovo senza auto blu che nella sua Buenos Aires si sposta in metropolitana, rifugge gli appuntamenti mondani, e nel palazzo arcivescovile ha ricavato per sé soltanto un piccolo appartamento.
giovedì 14 marzo 2013
LA CHIESA DEL SILENZIO E DEL "LATINORUM". Il teologo Ratzinger scrive da papa l’enciclica "Deus caritas est" (2006) e, ancora oggi, nessuno ne sollecita la correzione del titolo. Che lapsus!!! O, meglio, che progetto!!!
MEMORIA DI FRANCESCO D’ASSISI. "VA’, RIPARA LA MIA CASA"!!! Benedetto XVI ha ricordato la conversione di Francesco: «l’ex play boy convertito dalla voce di Dio»... ma ha "dimenticato" la denuncia sul "ritardo dei lavori", fatta da Pirandello già a Benedetto XV. Che (...)

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> CHI E’ FRANCESCO? --- Il Papa spiega perché ha scelto il nome Francesco: "Come vorrei una Chiesa povera".

sabato 16 marzo 2013


-  Papa: "Come vorrei una Chiesa povera"
-  E spiega perché ha scelto il nome Francesco

-  Il pontefice racconta la sua elezione e la scelta del nome ai giornalisti.
-  Sarà a Castel Gandolfo da Ratzinger sabato prossimo. Domani il primo Angelus
*

CITTA’ DEL VATICANO - "Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri". Ha scelto di rivolgere la sua attenzione ai più deboli, ’agli ultimi’, il Papa nell’incontro con i giornalisti, spiegando di aver scelto il nome di Francesco perché "è l’uomo della povertà e della pace". Molti si sono chiesti se fosse Francesco Saverio o Francesco di Sales, ma la decisione è stata ispirata al santo di Assisi. "Avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il Clero, Claudio Hummes, un grande amico", ha raccontato il pontefice. "Quando la cosa è divenuta un po’ pericolosa - ha proseguito - lui mi confortava, e quando i voti sono saliti a due terzi, momento in cui viene l’applauso consueto perché è stato eletto il Papa, lui mi ha abbracciato, mi ha baciato, e mi ha detto: non ti dimenticare dei poveri". "Quella parola è entrata qui - ha aggiunto il Pontefice toccandosi il capo -, i poveri, i poveri". "Poi subito, in relazione ai poveri, ho pensato a Francesco d’Assisi". "Molti mi hanno detto ti dovevi chiamare Adriano per essere un vero riformatore, oppure Clemente per vendicarsi di Clemente XIV che abolì la Compagnia di Gesù", ha aggiunto.

Nel primo incontro con la stampa il papa ha rivolto "un ringraziamento speciale" ai giornalisti "per il qualificato servizio dei giorni sorsi". Poi ha esclamato con un sorriso: "Avete lavorato!", salutato da un applauso degli operatori dei media. Sono queste le prime parole che il pontefice ha rivolto ai giornalisti, incontrandoli. "Il vostro ruolo è indispensabile per raccontare la realtà contemporanea".

Tra i giornalisti salutati da Papa Francesco al termine dell’udienza nell’Aula Paolo VI, Giovanna Chirri, che per prima diede al mondo la notizia delle dimissioni di papa Benedetto XVI. Con emozione Giovanna ha stretto la mano al Pontefice, sorridendo.

Intanto è arrivata la notizia che l’atteso incontro tra il Papa emerito e il nuovo pontefice si terrà il 23 marzo, la settimana prossima. Papa Francesco andrà in elicottero a Castel Gandolfo per incontrare Benedetto XVI. Il pontefice e il Papa emerito saranno insieme a pranzo. "Rivolgo un pensiero colmo di grande affetto al mio predecessore, che ha rinvigorito la Chiesa con il suo magistero, la sua umiltà e la sua mitezza", ha detto oggi Papa Francesco, incontrando i cardinali in Sala Clementina. Papa Francesco presiederà poi domenica 24 marzo la processione e la messa delle Palme in piazza San Pietro.

Oggi sulle polemiche del ruolo del Papa durante la dittatura in Argentina si è espresso il premio Nobel la pace Adolfo Perez Esquivel, argentino. "Bergoglio non appoggiò mai la dittatura e le accuse nei suoi confronti sono false", ha detto Esquivel, a margine della manifestazione organizzata da Libera in ricordo delle vittime di mafia. "Molti vescovi - ha detto Esquivel - chiedevano il rilascio dei prigionieri, ma i militari facevano quello che volevano e non quello che dovevano". Ai giornalisti, il Nobel argentino ha aggiunto, parlando di Papa Francesco: "Mi piace, con lui finisce l’eurocentrismo e un Papa latinoamericano è un segno di speranza forte per tutti".

* la Repubblica, 16.03.2013


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