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EVANGELO=BUONA-NOTIZIA, BUONA-VOLONTA’, BUONA EDUCAZIONE...

PAPA FRANCESCO, L’ANELLO D’ORO O D’ARGENTO E’ LO STESSO: SEGUA L’ESEMPIO DI GIOVANNI XXIII E GIOVANNI PAOLO II. Lo restituisca a san Giuseppe - Auguri di buon-inizio da "la Voce di Fiore"

L’anello del pescatore scelto da Papa Bergoglio (...) è in argento dorato.
martedì 19 marzo 2013 di Federico La Sala
PAPA FRANCESCO
Roma crocevia del mondo:
domani la Messa d’inizio pontificato
Domani, nella Solennità di san Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria, alle 9.30, papa Francesco celebrerà la Messa sul sagrato della Basilica di San Pietro per l’inizio del suo ministero petrino.

PAPA FRANCESCO / I SIMBOLI ​
Conservato il motto,
l’anello sarà d’argento *
La celebrazione di domani partirà dalla tomba di San Pietro, dove ci (...)

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> PAPA FRANCESCO E PAPA BENEDETTO XVI: UN PRANZO DA PAPI. "Si avverte una radicale sintonia tra Benedetto XVI e Francesco" (Civiltà cattolica).

venerdì 22 marzo 2013

Un pranzo da Papi

Sabato 23 marzo l’inedito incontro a Castel Gandolfo tra un pontefice e il suo successore affidato alla regia di don Georg. “Il protocollo? Nessun precedente”

DI GIACOMO GALEAZZI (La Stampa, 22/03/2013)

CITTA’ DEL VATICANO "Non si sa quale protocollo seguire, non esistono precedenti", spiegano in Curia. Di sicuro un ruolo fondamentale lo avrà nell’evento l’arcivescovo Georg Gaenswein, stretto collaboratore di entrambi gli uomini vestiti di bianco. Quello di domani sarà una sorta di passaggio delle consegne, mai avvenuto in due millenni di storia del cristianesimo. E non è neanche possibile immaginare di quante e quali cose i due potranno parlare, in una vicenda che li lega e li unisce (ma anche li divide) da almeno otto anni, essendo stato Bergoglio il principale rivale di Ratzinger nel Conclave del 2005, che elesse appunto Benedetto XVI. E ora, alle dimissioni di quest’ultimo, è proprio lo sconfitto di allora che ne prende il posto, con tutto quello che significa in termini di svolta nel governo della Chiesa. "Si avverte una radicale sintonia tra Benedetto XVI e Francesco: due figure di altissima spiritualità, il cui rapporto con la vita è completamente ancorato in Dio", sottolinea Civiltà cattolica, il quindicinale dei gesuiti stampato con l’imprimatur della segreteria di Stato vaticana.

"Questa radicalità - si legge in un editoriale dedicato all’elezione di Jorge Mario Bergoglio - si è manifestata in Papa Benedetto con il suo tratto timido e gentile, in Papa Francesco si palesa nell’immediatezza dolce e spontanea che, tra l’altro, si è espressa nelle sue prime parole: ha esordito con un semplice "Buonasera", ha definito i cardinali "fratelli", ha chiesto un "favore" alla gente, che ha definito eloquentemente come "popolo". E questo favore è stato quello di pregare per lui. Come vescovo si è congedato dal suo popolo con un ’Buona notte e buon riposo". "Papa Francesco è il primo Papa gesuita della storia. Ma anche il primo, dell’epoca moderna, che proviene da un continente extra-europeo. Il primo a chiamarsi Francesco. I gesuiti sono stati fondati da sant’Ignazio di Loyola al servizio del Papa circa la missione, per essere inviati ovunque nel mondo dove ci fossero più urgenze. E il servizio del Papa è dovuto al fatto che il Pontefice è colui che ha la visione più universale e conosce le necessità della Ecclesia universa, dovunque esse sorgano. Per un gesuita essere chiamato al Ministero petrino significa essere eletto a incarnare al più alto livello un ministero universale", scrive il più antico quindicinale italiano. "Papa Francesco è un uomo di governo, che ha affrontato momenti anche molto difficili. La sua semplicità, il suo tratto umile e riservato si sposano dunque a una solida capacità di organizzazione e guida".

Non è dato sapere se papa Francesco chiederà consigli al suo predecessore, essendo tra l’altro ora alle prese con le decisioni sul futuro della Curia. Non ci sarà la diretta tv, ma qualche foto e un breve video forse sì, per quello che è un incontro inedito nella storia: due Papi l’uno davanti all’altro. E che uno sia in carica e l’altro solo «emerito», in virtù della sua decisione-shock di rinunciare al pontificato, cambia poco essendo entrambi Vicari di Cristo in terra. Mai, comunque, un Pontefice ha incontrato, ha parlato e (come succederà domani a Castel Gandolfo) è rimasto persino a pranzo con un suo predecessore. Quale migliore fotografia si potrà avere del fatto che neanche il papato va considerato come uno status definitivo, con caratteri di unicità, ma soggetto anch’esso alle libere decisioni degli uomini?

Domani, a dieci giorni dall’elezione, papa Francesco andrà quindi in visita al suo predecessore Benedetto XVI. Alle 12.00 Bergoglio partirà in elicottero dall’eliporto vaticano - paradossalmente la stessa cosa fatta da Benedetto XVI la sera del 28 febbraio, al momento di lasciare il pontificato - e atterrerà dopo circa un quarto d’ora in quello di Castel Gandolfo, a poca distanza dalla residenza pontificia sui Colli Albani dove il «Papa emerito» vive dall’inizio della sede vacante. Lì ci sarà lo storico incontro, seguito da un pranzo. Al termine, il rientro di papa Francesco in Vaticano. Prima di rendere visita a Ratzinger, che pure ha sentito già due volte per telefono appena eletto e il 19 marzo per gli auguri dell’onomastico, Bergoglio ha voluto attendere qualche giorno, e dare inizio ufficiale al suo ministero petrino. Riti che Joseph Ratzinger ha seguito con attenzione, ma soltanto in tv.


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