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EVANGELO=BUONA-NOTIZIA, BUONA-VOLONTA’, BUONA EDUCAZIONE...

PAPA FRANCESCO, L’ANELLO D’ORO O D’ARGENTO E’ LO STESSO: SEGUA L’ESEMPIO DI GIOVANNI XXIII E GIOVANNI PAOLO II. Lo restituisca a san Giuseppe - Auguri di buon-inizio da "la Voce di Fiore"

L’anello del pescatore scelto da Papa Bergoglio (...) è in argento dorato.
martedì 19 marzo 2013 di Federico La Sala
PAPA FRANCESCO
Roma crocevia del mondo:
domani la Messa d’inizio pontificato
Domani, nella Solennità di san Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria, alle 9.30, papa Francesco celebrerà la Messa sul sagrato della Basilica di San Pietro per l’inizio del suo ministero petrino.

PAPA FRANCESCO / I SIMBOLI ​
Conservato il motto,
l’anello sarà d’argento *
La celebrazione di domani partirà dalla tomba di San Pietro, dove ci (...)

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> PAPA FRANCESCO AI PARLAMENTARI (298 deputati e 176 senatori): "I peccatori saranno perdonati, i corrotti no" - “Attenti a non abbandonare il popolo”.

giovedì 27 marzo 2014

Il Papa ai parlamentari: “Attenti a non abbandonare il popolo”

Bergoglio ha celebrato questa mattina una messa con 298 deputati e 176 senatori. "I peccatori saranno perdonati, i corrotti no"

di Iacopo Scaramuzzi (La Stampa, 27/03/2014)

Città del Vaticano. Una messa semplice, senza fronzoli né protocollo straordinario, con una breve omelia pronunciata a braccio. Papa Francesco ha celebrato messa stamane alle sette per i parlamentari italiani. C’erano quasi cinquecento parlamentari, nove ministri, i presidenti di Camera e Senato (ma non il premier Matteo Renzi).

Una presenza imponente, al punto che la messa, che doveva tenersi inizialmente nelle Grotte vaticane, è stata invece celebrata nella basilica vaticana a causa dell’alto numero di partecipanti. Il Papa argentino, per il resto, ha presenziato la celebrazione eucaristica come ogni mattina nella casa Santa Marta dove risiede. Stesso linguaggio durante la predicazione, stessa asciuttezza di stile, tematiche tipicamente bergogliane (la corruzione, il rischio di allontanarsi dalla misericordia di Dio, il linguaggio evangelico sui “sepolcri imbiancati”), giornalisti e telecamere non previsti. E alla fine, nel percorso verso l’uscita, si è soffermato a salutare solo Laura Boldrini, Pietro Grasso e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano del Rio, per poi rientrare a casa e preparare l’udienza al presidente Usa Barack Obama.

Al tempo di Gesù - è il tema dell’omelia riportato dalla Radio vaticana - c’era una classe dirigente che si era allontanata dal popolo, lo aveva “abbandonato”, incapace di altro se non di seguire la propria ideologia e di scivolare verso la corruzione. Interessi di partito, lotte interne. Le energie di chi comandava ai tempi di Gesù erano per queste cose al punto che quando il Messia si palesa ai loro occhi non lo riconoscono, anzi lo accusano di essere un guaritore della schiera di Satana.

La prima lettura, tratta dal Libro di Geremia, mostra il profeta dare voce al “lamento di Dio” verso una generazione che, osserva il Papa, non ha accolto i suoi messaggeri e che invece si giustifica per i suoi peccati. “Mi hanno voltato le spalle”, ha citato Papa Francesco, commentando: “Questo è il dolore del Signore, il dolore di Dio”.

E questa realtà, prosegue, è presente anche nel Vangelo del giorno, quella di una cecità nei riguardi di Dio soprattutto da parte dei leader del popolo: “Il cuore di questa gente, di questo gruppetto con il tempo si era indurito tanto, tanto, tanto che era impossibile sentire la voce del Signore. E da peccatori, sono scivolati, sono diventati corrotti. E’ tanto difficile che un corrotto riesca a tornare indietro. Il peccatore, sì, perché il Signore è misericordioso e ci aspetta tutti. Ma il corrotto è fissato nelle sue cose, e questi erano corrotti. E per questo si giustificano, perché Gesù, con la sua semplicità, ma con la sua forza di Dio, dava loro fastidio”.

Persone, ha proseguito Papa Francesco a quanto riportato sempre dalla Radio vaticana, che “hanno sbagliato strada. Hanno fatto resistenza alla salvezza di amore del Signore e così sono scivolati dalla fede, da una teologia di fede a una teologia del dovere”: “Hanno rifiutato l’amore del Signore e questo rifiuto ha fatto di loro che fossero su una strada che non era quella della dialettica della libertà che offriva il Signore, ma quella della logica della necessità, dove non c’è posto per il Signore. Nella dialettica della libertà c’è il Signore buono, che ci ama, ci ama tanto! Invece, nella logica della necessità non c’è posto per Dio: si deve fare, si deve fare, si deve... Sono diventati comportamentali. Uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini. Gesù li chiama, a loro, ‘sepolcri imbiancati’”.

La Quaresima, ha concluso Papa Francesco, ricorda che “Dio ci ama tutti” e che dobbiamo “fare lo sforzo di aprirci” a lui: “In questa strada della Quaresima ci farà bene, a tutti noi, pensare a questo invito del Signore all’amore, a questa dialettica della libertà dove c’è l’amore, e domandarci, tutti: ‘Ma, io sono su questa strada? Ho il pericolo di giustificarmi e andare per un’altra strada?’. Una strada congiunturale, perché non porta a nessuna promessa ... E preghiamo il Signore che ci dia la grazia di andare sempre per la strada della salvezza, di aprirci alla salvezza che soltanto viene da Dio, dalla fede, non da quello che proponevano questi ‘dottori del dovere’, che avevano perso la fede a reggevano il popolo con questa teologia pastorale del dovere”.

Alla messa erano presenti 176 senatori, 298 deputati, alcuni europarlamentari ed ex parlamentari, e poi, oltre Boldrini (che ha twittato: "Messa con Papa Francesco, suo messaggio sferzata a classe dirigente che non deve trincerarsi, ma essere capace di ascoltare e dare risposte"), Grasso e Del Rio, i ministri Alfano (Interno), Boschi (Riforme e Rapporti con il Parlamento), Madia (Pubblica amministrazione), Pinotti (Difesa), Lupi (Infrastrutture e Trasporti), Giannini (Istruzione), Lorenzin (Sanità), Orlando (Giustizia).

Interpellati dai giornalisti presenti all’uscita, alcuni parlamentari hanno commentato brevemente l’omelia del Papa. “Il Papa ha fatto una predica sulla necessità di stare vicini al popolo”, ha detto Del Rio. “E’ stata messa semplice ed essenziale, un inno alla preghiera”, secondo Roberto Formigoni (Ncd). “Il Papa ci ha dato un messaggio duro e semplice. Ha redarguito la politica dicendo che siamo tutti peccatori”, per Maria Stella Gelmini (Fi). Su Twitter Renato Farina ha riportato alcune frasi dell’omelia.

Non era presente, sebbene nei giorni scorsi fosse stata ipotizzata sui giornali la presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi, che peraltro non è un parlamentare, per il quale il Palazzo apostolico e Palazzo Chigi stanno organizzando una udienza ad hoc.


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