La chiamata, la venuta, la permanenza, l’impegno di 25 anni per la ricostruzione sono in sintonia con la mia vocazione francescana: la conseguenza e il frutto di quello che ho imparato in gioventù nell’Ordine Francescano. Ma la chiamata e la passione della prima ora non sarebbero bastate per completare l’opera. C’erano e ci sono forti motivazioni. Ho cominciato e portato a termine la Romita:
Progetto profetico
Francesco, vissuto 800 anni fa, è stato „futuro vissuto“, il più grande e geniale Profeta della nostra storia. La sua vita è „utopia realizzata“. La Romita, onorata dal passaggio di Francesco e arriccchita dalla presenza laboriosa dei suoi Frati per secoli, s’ ispira alla sua visione del mondo e al suo stile di vita: uso e non possesso, godimento e non dominio, amore e non sfruttamento delle cose; cura e custodia della „casa comune“; fraternità e sororità, accoglienza, condivisione, solidarietà con gli abitanti della terra, perché il mondo è uno e tutto è interconnesso; comportamento consapevole, responsabile, rispettoso e nei confronti di tutte le creature. La Romita ha fatto proprio il comportamento di Francesco. L’impegno coraggioso, generoso, solidale e gratuito di migliaia di persone; lo stile di vita che si conduce alla Romita (sobrietà, essenzialità, rispetto della natura) sono la dimostrazione che con meno cose si può vivere meglio e che un altro mondo è possibile. Un mondo dove non il profitto è la priorità, ma il bene comune; non l’accaparramento, ma la condivisione; non il tenere per sè, ma il donare agli altri.
Lo stile di vita della società opulenta, distratta, sprecona, intenta allo sfruttamento
dissennato delle risosrse della terra, in corsa frenetica all’acquisto e al consumo di
cose inutili e dannose, è insano, irrazionale e demenziale. La nostra società o sarà
„francescana“ (responsabile e rispettosa della casa comune, praticando „l’ecologia
integrale“ di cui parla Papa Francesco nell’Enciclica „Laudato sì“) oppure non sarà.
L’accaparramento delle risorse della terra (l’ 1% ha in mano tanta ricchezza quanta ne
ha il 99% della popolazione mondiale, il 20% consuma quanto l’ 80%), il delirio di
una crescita illimitata, la paura di perdere i propri privilegi, il rifiuto di condividere
le risorse della terra col resto del mondo, la chiusura ad un mondo più fraterno e più
giusto: tutto ciò non garantisce futuro. L’Europa del benessere, dell’opulenza e dello
spreco, per paura di dover cambiare i propri stili di vita, si sta blindando con muri e
recinti di filo spinato. Si sta chiudendo nella „gabbia d’oro“. Che futuro potrà mai
avere? La Romita vive e propone uno stile di vita alternativo, predica sin dall’inizio la
de-crescita e pratica da sempre l’ecologia integrale.
La Romita: quale futuro?
Nel corso dei secoli, con la saggezza loro propria, i Frati hanno costruito la Romita
sulla roccia. Noi l’abbiamo ricostruita così com’era ed ora poggia su fondamenta
sicure dal punto di vista della statica. Ma anche dal punto di vista spirituale la Romita
ha stabili fondamenta, perché è fondata sulla Roccia che è Cristo stesso. Chi ascolta
e segue la sua Parola „è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla
roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su
quella casa. Ed essa non cadde, perché era fondata sulla roccia“ (Mt 7, 24-25).
In
questi 25 anni si sono abbattute molte tempeste sulla Romita. Non è caduta. Noi
abbiamo sperimentato la verità delle parole del Vangelo. La Parola di Gesù è garanzia
per il futuro della Romita. Essendo Francesco „utopia realizzata“, „futuro vissuto“ , la
nostra società sazia e scontenta avrà sempre più nostalgia della sua libertà e della sua
gioia. E La Romita, che si ispira alla visione del mondo e allo stile di vita di
Francesco, resterà in futuro un luogo di presenza e di vita francescana.
Sono pieno di stupore e di gratitudine per quello che il Signore della storia e della
vita ha operato nella vita della Romita. Grato per aver scoperto questo luogo alto,
magico e pieno di fascino; per aver avuto e seguito l’ispirazione di farlo rivivere; per
la passione, il coraggio, la forza e la costanza che mi sono state donate; per i fratelli e
le sorelle che ho incontrato; per i concerti strumentali e vocali che hanno inebriato di
musica la Romita; per i pellegrini che ho avuto l’onore di accogliere ed ospitare; per
la bellezza, l’affetto e la tenerezza degli animali, soprattutto dei cani; per la
molteplicità di colori, odori e sapori di „nostra Matre Terra, la quale ne sustenta et
governa et produce diversi fructi con coloriti flori et herba“ (Cantico delle Creature
FF 263). La Romita è un osservatorio privilegiato per scoprire, apprezzare e
ammirare la Natura. Un luogo ideale per elevare la mente al Creatore
dall’osservazione e dall’esperienza delle creature; per risalire all’Artista invisibile
osservando le sue opere d’arte visibili; per passare dallo stupore alla gratitudine, dalla
contemplazione silenziosa alla lode melodiosa.
Per l’immane fatica sostenuta non ho motivi per vantarmi nè mi aspetto consensi, riconoscimenti, gratificazioni da alcuno. L’Enciclica „Laudato sì“ di Papa Francesco è per la Romita consenso, conferma, riconoscimento e ricompensa sufficiente. Questo capolavoro letterario/teologico/ecologico sembra che descriva la Romita. C’è totale sintonia. Mi sento gratificato molto per aver avuto l’onore di essere chiamato a realizzare così grande opera, nonostante i miei limiti. A dispetto degli abbagli presi e degli sbagli fatti. Sono grato anche per le incomprensioni e le umiliazioni subite, perché mi hanno fatto amare di più il Signore, San Francesco, il prossimo e la Romita. Dopo tanta fatica, tante lotte e tanta sofferenza, ora sperimento tanta pace, tanta gioia e tanto amore. Il futuro mio e della Romita sono nelle mani di Dio.
Finché Lui vorrà, vado avanti con fiducia e determinazione, consapevole che sono solo uno strumento nelle sue mani. Se tra voi che leggete queste pagine c’è qualcuno che sente la chiamata a collaborare a questo progetto del futuro, salga il monte e si rimbocchi le maniche, come facemmo noi 25 anni fa. La Romita garantisce le tre P: POSTO. PASTO. PACE. Vi sembra poco?
I paurosi pensano: „La Romita è bella, ma dura“. E non vengono per impegnarsi. I coraggiosi: „La Romita è dura, ma bella“. E vengono e s’impegnano. La breve congiunzione „Ma“ determina nella vita quotidiana i nostri giudizi e i nostri comportamenti. Dipende dal punto di vista e da come vogliamo valorizzare il tempo e lo spazio che ci vengono donati. Vogliamo strisciare come serpenti o volare come aquile? Essere omologati o alternativi? Ripetitivi o creativi? La vita interessante e affascinante di Francesco ci può ispirare nel trovare risposte valide e soddisfacenti alla nostra ricerca di senso. Auguri alla Romita ed ai suoi amici.