Alla fine dello scorso anno vi ho mandato un testo lungo (Pensieri dalla Romita), ora ve ne mando uno corto (Primavera 2018). Sono considerazioni sulla brevità, precarietà, preziosità e bellezza della vita. Vi auguro una Pasqua gioiosa e luminosa. Vostro frate Bernardino
La Romita
Primavera 2018
Insegnaci, Signore, a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore(Salmo 89, 12)
Ogni giorno della nostra vita è l’ultimo. Di quelli già vissuti. Ma anche il primo. Di quelli da vivere ancora. Quanti: non ci è dato sapere. E’ una sorpresa. Di certo sappiamo solo che viviamo oggi. Comunque ogni giorno ha tre caratteristiche interessanti. E’ nuovo: inedito, mai stato nella storia. Non è ripetizione, ma novità assoluta. Ogni giorno è gratis: non è frutto del nostro lavoro, non ricompensa per il nostro impegno. La notte dormiamo e ci riposiamo e al mattino ci viene regalato un nuovo giorno. Con la luce, la forza, il calore e lo splendore del Sole. Tutto gratis. Ogni giorno è unico: irripetibile, non torna più, diverso da ieri e da domani. Fa bene contare i nostri giorni. Perchè abbiamo i giorni contati. Ogni giorno è importante e prezioso. Ci dà l’opportunità di crescere, conoscere, amare, agire e realizzare cose belle e grandi.
Contare i nostri giorni vuol dire apprezzarli, amarli e valorizzarli. E’ una sciocca illusione rimuovere il pensiero della precarietà, brevità e fragilità della nostra esistenza. Il tempo scorre comunque inesorabile e inarrestabile. Considerare le tre caratteristiche di ogni giorno (nuovo, gratis ed unico) genera in noi il senso dello stupore, della gratitudine e della responsabilità. Ci stimola a vivere svegli, attenti e creativi. Ad essere gioiosi, coraggiosi e operosi. A diventare protagonisti, artisti e artefici della nostra vita. Chi altrimenti se non noi?
E’ saggio non rimpiangere il tempo che fu; non recriminare torti subiti; non angustiarsi per abbagli presi e sbagli fatti. Tempo perso e spreco di vita. Nessuno vive nel o per il passato. Veniamo dal passato, ma viviamo e agiamo solo nel presente. Proiettati nel futuro. Tra i tanti insegnamenti del Vangelo ce n’è uno che in modo particolare ci illumina, conforta e incoraggia: quando Gesù incontra persone con problemi, non fa pesare mai il loro passato, non ne tiene conto. Non fa domande indiscrete e imbarazzanti. Conta solo quello che la persona, che gli sta davanti, è in quel momento. A chi crede di aver sbagliato tutto e di essere un fallito, Gesù apre prospettive nuove di futuro. E’ un insegnamento grandioso: ogni giorno abbiamo l’opportunità di ricominciare daccapo, a prescindere dal nostro passato. Ogni giorno ci offre nuove opportunità perché è sorpresa e dono. Le Parole e il comportamento di Gesù liberano dai sensi di colpa e dalla paura di castighi divini, infondono coraggio, favoriscono l’autostima, trasmettono gioia di vivere e fiducia nel futuro, fanno rinascere a vita nuova, rendono leggero e spedito il cammino della vita. Pedagogia saggia e terapia efficace contro le malattie dell’anima (noia, non senso, mal di vivere, mediocrità, scoraggiamento, stanchezza, pessimismo, indifferenza, apatia, rassegnazione, depressione..).
Se ci esercitiamo nel contare i giorni e viviamo in modo consapevole la novità, la gratuità e l’unicità di ogni giorno, scopriremo quello che conta veramentve nella vita, troveremo motivi sempre nuovi per essere contenti e grati. Per le meraviglie che ci circondano, per le scoperte e le sorprese che ogni giorno ci riserva. La nostra vera ricchezza non è quello che accumuliamo con il nostro lavoro, ma la vita che ci viene donata e conservata gratis giorno dopo giorno, l’Amore Divino che tutto muove, la grandezza, la forza e la bellezza della Natura, la capacità di dare e ricevere amore. „Contare i nostri giorni per giungere alla sapienza del cuore“ è un obiettivo saggio, intelligente e utile.
Sapienzaha a che fare con sapere (conoscere) e sapore (gustare, assaporare). Sapienza del cuore è la capacità di penetrare il senso della vita e delle cose, apprezzarne la bellezza e la bontà e gioirne. Assaporare, sorseggiare, centellinare l’elisir della vita che consiste nell’Amore e nella Bellezza. Solo chi capisce e apprezza la vita, se la può veramente godere. Le cose ci vengono date non per possederle e conservarle, ma per godercele e farle godere agli altri. Se le possediamo senza godercele e condividerle, a che servono? Ci creano solo preoccupazione, ansia e paura.
La paura diffusa che le società del benessere (Europa e America del Nord) hanno degli Immigrati, è indice di grettezza di mente e di cuore. Abbiamo paura di perdere o di dover condividere con altri parte del nostro benessere. Per difenderlo siamo disposti al rifiuto e ai respingimenti di chi fugge da guerre, bombe, violenze, torture, calamità naturali, cambiamenti climatici. Disposti a far morire nel deserto o in mare milioni di fratelli e di sorelle di fame e di sete. Atteggiamento criminale/demenziale. Ci siamo costruiti la gabbia d’oro e ci siamo chiusi dentro. Riservata solo a noi di razza bianca. A noi, eredi della Civiltà, nati intelligenti e sensibili per volare alto e liberi, la gabbia però ci sta stretta, anche se dorata. E ci rende inumani, tristi e aggressivi. Urgono la sapienza del cuore, l’intelligenza emotiva, la libertà spiazzante di Francesco d’Assisi. Vivi puro e libero, non avere fretta. Nella gioia un grande amore: questo è ciò che conta. Se con fede tu saprai vivere umilmente, più felice tu sarai anche senza niente. Se vorrai ogni giorno con il tuo sudore una pietra dopo l’altra alto arriverai. Pensando a come è vissuto e morto Francesco, possiamo concludere: solo chi vive libero, muore contento.
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