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VICO CON NEWTON: "NON INVENTO IPOTESI"! E CON SHAFTESBURY, CON LA "TAVOLA DELLE COSE CIVILI"!

VICO, PENSATORE EUROPEO. Teoria e pratica della "Scienza Nuova". Note per una rilettura (pdf, scaricabile) - di Federico La Sala

(...) al di lą della contrapposizione della storia sacra e profana, rivelata e ragionata, e al di lą dello “stato di minoritą” - senza cadute in uno stato di super-io-ritą!
sabato 6 gennaio 2024
C’era un lord in Lucania.... *
Se pochi filosofi e letterati sanno dell’omaggio di Ugo Foscolo al filosofo delle “nozze e tribunali ed are” (“Dei sepolcri”, v. 91), moltissimi “addottrinati” ignorano ancora e del tutto che Vico per circa nove anni decisivi per la sua vita ha abitato a Vatolla, nell’antica Lucania (in particolare, nell’attuale Cilento, a poca distanza dall’antica Elea-Velia, Ascea, Paestum, Palinuro, Agropoli) e, al contempo, che James (...)

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> VICO, PENSATORE EUROPEO. Teoria e pratica della "Scienza Nuova". -- MATRIMONI E UNIONI CIVILI. Cacciari: "Sul concetto di fedeltą, dibattito fra ubriachi" (di Annalisa Cuzzocrea)

venerdì 26 febbraio 2016

Cacciari: "Sul concetto di fedeltą, dibattito fra ubriachi"

Il filosofo: "Una piccola grande vergogna, una scelta che fa vomitare. Qualsiasi relazione, una coppia di qualsiasi genere che decide di sposarsi, accede a un rito che ha i suoi valori simbolici e che esiste da decine di migliaia di anni. Non č una questione che si possa liquidare come ha fatto il Parlamento"

di ANNALISA CUZZOCREA (la Repubblica, 25 febbraio 2016)

ROMA - «Una piccola grande vergogna». Questo pensa, Massimo Cacciari, del modo in cui il concetto di fedeltą č finito nel dibattito sulle unioni civili. Svilito del suo significato pił profondo. Usato come un dispetto della politica da coloro che hanno voluto sottrarre l’obbligo di fedeltą ai gay che decidono di sposarsi. E come una ripicca insensata da chi ora propone di levarlo anche al matrimonio, ritenendolo desueto e ancorato a un passato che non c’č pił. «Č la vergogna di un istituto da cui traspare lo spirito del mondo in cui stiamo vivendo. Uno spirito misero, che mi fa orrore», dice il filosofo.

Professor Cacciari, ha senso consentire le unioni gay eliminando l’obbligo di fedeltą?

«Č allucinante che si parli di queste cose con tale leggerezza. La fedeltą č un argomento serissimo di cui queste persone neanche capiscono il significato, il termine, l’etimo. Questa cosa che venga considerata un elemento di sacralizzazione del matrimonio per gli eterosessuali e - al contrario - un optional per gli omosessuali che decidono di costituire una famiglia, fa vomitare».

Alcuni parlamentari del Pd propongono che l’obbligo sia tolto anche dalle norme che regolano il matrimonio. Che ne pensa?

«Va bene. Di fronte a puttanate si risponde con battute. Come tra ubriachi. Questo mi sono sembrati i dibattiti di questi giorni al Senato: discussioni tra ubriachi».

Ma non crede che l’obbligo di fedeltą possa essere considerato il retaggio di una mentalitą superata, di un mondo diverso da quello di oggi?

«Sono questioni che non riguardano solo le leggi. Quando quelle norme sono state scritte penso che i politici si rendessero conto del significato del termine fedeltą. Qualsiasi relazione, una coppia di qualsiasi genere che decide di sposarsi, accede a un rito che ha i suoi valori simbolici e che esiste da decine di migliaia di anni. Questo č un fatto molto importante che impegna, che responsabilizza. Un Parlamento che si mette a giudicare queste cose con siffatta faciloneria č incomprensibile. Potrei parlare a lungo del significato e del valore della fedeltą, ma avrei bisogno di 50 pagine. Non č un tema che possa essere trattato in questo modo».


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