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ITALIA 2013. Impoverimento ed imbarbarimento ...

ELEZIONI AMMINISTRATIVE: VOTO LOCALE, VOTO POLITICO. SETTE TESI - di Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

gli enti locali potrebbero e dovrebbero essere il luogo e lo strumento in cui ed attraverso cui difendere e ricostruire un tessuto democratico, di solidarieta’ e responsabilita’, di impegno per il bene comune.
sabato 25 maggio 2013 di Federico La Sala
A PROPOSITO DELLE IMMINENTI ELEZIONI AMMINISTRATIVE. SETTE TESI *
1. Voto locale, voto politico
Le elezioni amministrative hanno certo specificita’ locali, ma hanno anche un valore politico generale, e non solo perche’ sono coinvolti sette milioni di elettori e si vota anche a Roma, ma perche’ un ulteriore cedimento della sinistra e piu’ in generale del fronte democratico potrebbe far crollare ogni argine alla barbarie fascista.
*
2. La deriva
Il contesto e’ quello dell’ulteriore deriva a (...)

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> ELEZIONI AMMINISTRATIVE --- Il calo pauroso dei votanti dice che l’appeal della politica nel suo complesso (5Stelle comprese) è in irreparabile declino (di Michele Serra - L’amaca).

martedì 28 maggio 2013

L’amaca

di Michele Serra (la Repubblica, 28.05.2013)

Il calo pauroso dei votanti dice che l’appeal della politica nel suo complesso (5Stelle comprese) è in irreparabile declino.

Ma dentro il quadro d’insieme il crollo del centrodestra, già ben delineato dai sei milioni e mezzo di voti in meno alle politiche, è devastante. E porta a farsi una domanda semplice semplice: come è possibile che Berlusconi, che ha portato il centrodestra italiano ai minimi storici, sia al governo del Paese? (Piccolo corollario: come è possibile che la Lega, con meno del 5 per cento dei voti, governi le tre maggiori regioni del Nord?). La risposta chiama in causa, impietosamente, la pavidità e la confusione della sinistra.

Nel momento della sua massima impopolarità, e del suo palpabile crollo elettorale (e le comunali sono andate perfino peggio), Berlusconi è stato letteralmente miracolato dai suoi avversari. Tutti. Il Pd che prima non è stato capace di eleggere un nuovo capo dello Stato, anzi un capo dello Stato nuovo; poi ha accettato l’irricevibile proposta delle larghe intese per sudditanza nei confronti del Quirinale, e irragionevole paura dei cambiamenti sociali e politici. E 5Stelle per non essersi sporcate le mani con la politica vera, e avere opposto al Pd solo uno sciocco muro di diffidenza e di scherno. Berlusconi ringrazia entrambi.


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