L’amaca
di Michele Serra (la Repubblica, 25.05.2013)
Chi sostiene (come il Pd di Bologna, come Romano Prodi, come il ministro dell’Istruzione Carrozza) che č necessario finanziare con fondi pubblici anche le scuole private paritarie, ha le sue ottime ragioni.
Č possibile che dal punto di vista tecnico-amministrativo queste ragioni siano perfino pių solide di quelle che animano i cittadini che, a Bologna, hanno promosso il referendum di domani contro il finanziamento alle private paritarie.
E allora come mai uno schieramento che sulla carta č politicamente molto pių debole minaccia di poter vincere il referendum, o di andarci molto vicino?
Per una ragione molto semplice: perché la domanda (inascoltata) che milioni di cittadini di sinistra muovono ai loro rappresentanti č fissare almeno una manciata di princėpi, e poi rispettarli.
Uno di questi princėpi č la laicitā dello Stato. Un altro č l’istruzione pubblica (non “privata paritaria”: pubblica) per tutti. Č vero che i princėpi hanno un costo: economico e politico. Ma ha un costo, enorme, anche dimenticarsi di rispettarli. Considerarli sempre negoziabili. Sempre rimandabili. Mai fondanti e mai strategici, in una parola sola: ininfluenti.
Il referendum di domani, ben al di lā del risultato, aiuterā il Pd, non solo bolognese, a quantificare qual č il costo dell’omissione sistematica dei princėpi.