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A DON ANDREA GALLO E A TUTTA LA COMUNITA’ DI SAN BENEDETTO AL PORTO (GENOVA)

A DON ANDREA GALLO, PER SEMPRE. Note di Moni Ovadia, don Luigi Ciotti, Vinicio Capossela, Vito Mancuso, Oreste Pivetta, Gian Guido Vecchi.

In don Gallo si è compiuto il miracolo dell’ubiquità: lui è stato radicalmente cristiano e anche irriducibilmente cattolico, ma potrebbe anche essere ricordato come uno tzaddik chassidico, così come è stato un militante antifascista ed un laicissimo libero pensatore (Moni Ovadia).
lunedì 27 maggio 2013 di Federico La Sala
Il profeta di strada, profeta dei nostri tempi
di Moni Ovadia *
Don Andrea Gallo, mio fratello, ci ha lasciato. Io che non credo ma che conoscevo la sua forte fibra
e resistenza, pure fino all’ultimo ho sperato che il suo sorriso potesse fare il miracolo. Prete da
marciapiede come si è sempre definito, è stato uno dei sacerdoti più noti e più amati del nostro
sempre più disastrato Paese. Non solo per me, siamo in centinaia di migliaia di persone che da
sempre lo abbiamo sentito come un (...)

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> A DON ANDREA GALLO, PER SEMPRE. --- L’addio di Genova a don Gallo. Fischi per l’omelia di Bagnasco. Ai funerali le note di “Bella Ciao”.

sabato 25 maggio 2013


-  la cerimonia funebre

-  L’addio di Genova a don Gallo
-  Fischi per l’omelia di Bagnasco

-  Ai funerali le note di “Bella Ciao”,
-  applausi per Luxuria e don Ciotti
*

Genova. Lacrime, qualche tensione, le note di “Bella Ciao” e bandiere anarchiche. Eccolo l’addio di Genova a don Andrea Gallo. L’omelia pronunciata dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, è stata interrotta da forti fischi.

A provocare la protesta, dentro e fuori la Chiesa del Carmine, il passaggio in cui il porporato ha detto: «Don Gallo bussò alla porta del cardinale Siri, che Andrea ha sempre considerato un padre e un benefattore». Il cardinale Siri infatti allontanò don Gallo dalla Chiesa del Carmine e solo dopo il “prete di strada” venne accolto dal parroco di San Benedetto, don Federico Rebora, e iniziò la sua opera per la Comunità. Il cardinale Bagnasco ha poi proseguito l’omelia e ha detto: «Nei non rari incontri anche con me parlava con schiettezza e rispetto».

A queste parole il porporato è stato nuovamente interrotto dai fischi e fuori dalla chiesa è stata intonata “Bella ciao”.

Poco dopo è salita sul pulpito e ha preso la parola Lilli, una donna della comunità di San Benedetto che, rivolta alle persone presenti in chiesa ha detto: «Così non rispettate Andrea, che aveva un grande rispetto per il suo vescovo. Impariamo ad ascoltare tutte le voci, come faceva lui». La Messa è poi proseguita senza ulteriori interruzioni. Poco dopo ha preso la parola per una lettura Vladimir Luxuria che ha ringraziato don Gallo «per averci aperto le porte della chiesa e per averci dimostrato che una chiesa inclusiva che accoglie tutti è possibile. Grazie - ha aggiunto - di averci fatti sentire tutti, anche i transgender, figli di Dio, voluti da Dio. Ci auguriamo - ha concluso - che qualcuno ti chieda scusa». È quindi scoppiato un lungo applauso. Uno dei ragazzi della comunità ha poi affermato dal pulpito: «Preghiamo per don Gallo che a Dio avrà detto: ho amato i miei ragazzi più di te, ma ho speranza che tu non baderai a queste sottigliezze».

Almeno seimila persone hanno partecipato al corteo funebre di don Gallo che dalla Comunità di San Benedetto al Porto si è snodato fino alla Chiesa del Carmine, dove sono celebrati i funerali. Tra i tanti, presenti anche l’ex parlamentare Vladimir Luxuria insieme alla transessuale Regina, animatrice delle notti in Versilia, il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, il sindaco Marco Doria vicino al portavoce della Comunità, Domenico Chionetti, Dori Ghezzi accanto al segretario della Fiom, Maurizio Landini, i giornalisti Antonio Padellaro e Gad Lerner, gli allenatori di ieri e di oggi del Genoa Davide Ballardini e Giampiero Gasperini, il segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero.

Esposti striscioni della Federazione Anarchica, della Fossa dei Grifoni, Il feretro è entrato in chiesa seguito dai “pulcini” del Genoa (leva calcistica 2004), che sono allenati da Paolo Gallo, nipote del sacerdote. Sul feretro di don Gallo, il suo cappello, la sua sciarpa rossa, la bandiera della pace. Molto ragazzi della comunità di san Benedetto che partecipano all’organizzazione della cerimonia, indossano magliette rosse con questa scritta: «Dimmi chi escludi e ti dirò chi sei». Una associazione della Val Brembana, giunta in pullman, ha affisso fuori della chiesa questo striscione: «Ciao Gallo, siamo rimasti orfani, ma continueremo a camminare con te».

Dopo una lettura, Valdimir Luxuria ha ricordato don Gallo: «Grazie di averci dimostrato che una chiesa che include, una chiesa che non caccia via nessuno è possibile. Grazie di averci fatto sentire, noi transgender, creature figlie di Dio e volute da Dio». Tra le navata è scoppiato un grande applauso. Luxuria ha poi ricevuto la comunione dal cardinale.

Il funerale in chiesa si è chiuso con Don Luigi Ciotti che ha ricordato la morte di Carlo Giuliani: «Don Andrea ha pianto per lui. Così come si è indignato davanti alla base americana di Vicenza: ma cosa ce ne facciamo di quelle cose lì quando non abbiamo i soldi per i servizi sociali?». Applausi scroscianti nella chiesa del Carmine per lui. «Ciao Andrea, non siamo con te - ha concluso il fondatore di Libera - . E che la tua comunità continui la tua opera». Poi l’uscita della bara portata, tra gli altri da Vladimir Luxuria.

All’uscita del feretro le persone presenti hanno cantato “Bella Ciao”.

Fra gli altri personaggi presenti al funerale Alba Parietti, Shell Sapiro, Dori Ghezzi, i sindaci No Tav della Valsusa, e il comitato Peppino Impastato. La compagna di De André ha detto di aver perso «un punto cardinale - con la morte di don Gallo -. Temo che ora dovrò tornare a navigare a vista». Durante il corteo funebre molti sacerdoti, tra cui don Vitaliano, hanno indossato la stola etnica con i colori della pace come quella che usava da Don Gallo.

* La Stampa, 25/05/2013


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