LA STAGIONE DELLA GRANDE MENZOGNA (di Angelo Casati) *
A volte, mi sembra, è una mia sensazione, che questa sia la stagione della menzogna. Della grande menzogna. Come fosse diventata un impero. E noi dentro, o, forse meglio, sotto questo impero. Fino quasi all’assuefazione. Non c’è indignazione, non c’è rivolta, non c’è ribellione. Troviamo normale che si dica una cosa e il giorno dopo senza perdere la faccia si dica esattamente il contrario, assistiamo ai più incredibili e spudorati trasformismi. Sì, all’assenza totale del pudore.
Come se le parole non avessero più un suono, un colore, come se non avessero più peso. Le stesse parole usate per dire una cosa e per dire il contrario, le hanno scolorite. Le parole svuotate, senza il contenuto, vuote della realtà. Perché tanto l’importante è dare annunci, anche se poi la cosa non succede. Tanto la gente ci crede! Che sia questo, me lo chiedo, il grande male? Capita a tutti noi, penso, in certi giorni di guardarci intorno con occhi disincantati e di diventare un po’ tristi.
A me capitò in un giorno della scorsa estate. E mi vennero questi pensieri che ora vorrei condividere. Avevo dato loro un titolo: Rito e menzogna. Eccoli:
Hanno abbassato i monti,
l’hanno chiamata religione.
Hanno impoverito l’orizzonte,
l’hanno chiamata fede.
Hanno spento i sentimenti,
l’hanno chiamata ascesi.
Hanno svuotato il comandamento,
l’hanno chiamata morale.
Hanno omologato il tutto,
l’hanno chiamata unità.
Hanno zittito le coscienze,
l’hanno chiamata ubbidienza.
Hanno mummificato i riti,
l’hanno chiamata divina liturgia.
Hanno ucciso i profeti,
l’hanno chiamata ortodossia.
Hanno chiuso le porte,
l’hanno chiamata identità.
Hanno respinto le barche,
l’hanno chiamata sicurezza.
Hanno cacciato i giudici,
l’hanno chiamata giustizia.
Hanno succhiato i poveri,
l’hanno chiamato equilibrio.
Hanno deliberato leggi ingiuste,
l’hanno chiamata legalità.
Hanno imbavagliato un parlamento,
l’hanno chiamata efficienza.
Hanno manipolato un popolo,
l’hanno chiamata democrazia.