Turchia, niente accordo su piazza Taksim
Il governo punta a referendum
Un nulla di fatto nell’incontro tra Erdogan e i manifestanti. Il governo ripropone l’idea di un referendum. La lunga attesa nel parco dopo l’ultimatum del primo ministro trascorsa con la musica di un pianista italo-tedesco *
L’incontro tra il primo ministro turco e i rappresentanti dei manifestanti si è concluso con un nulla di fatto. Non è stata trovata una soluzione alla crisi iniziata con l’occupazione del parco Gezi e le proteste in varie città turche contro la politica del governo. Il governo ha però riproposto un referendum tra gli abitanti di Istanbul sul destino di piazza Taksim e del parco.
"Vogliamo sapere cosa pensa la popolazione di Istanbul, la sua decisione è molto importante per noi" ha detto al termine dell’incontro Huseyin Celik, vicepremier e vicepresidente dell’Akp, il partito di Erdogan.
Il leader turco ieri aveva dato "un ultimo avvertimento" ai manifestanti intimando l’abbandono del parco entro 24 ore. "Staremo nel parco Gezi con le nostre richieste e i sacchi a pelo", era stata la risposta affidata a un comunicato del Taksim Solidarity, il nucleo principale della protesta.
Per molte ore si è quindi temuto un atto di forza da parte della polizia per sgombrare Gezi Park. Nell’attesa i centinaia di manifestanti hanno potuto ascoltare il pianoforte del musicista tedesco di origine italiana Davide Martello che come ieri ha suonato per cercare di fermare la violenza. Ad ascoltarlo, attorno al parco, si sono fermati anche i poliziotti
* la Repubblica, 14 giugno 2013