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PAPA FRANCESCO CONTRO LA GUERRA: MA IN NOME DEL "DEUS CARITAS EST" O DEL "DEUS CHARITAS EST"? DELLA GIUSTIZIA E DELLA CARITA’ O DI MAMMONA?!

GUERRA: METTERNE IN DISCUSSIONE LE PREMESSE. Digiuno per la pace? No, grazie! La presa di posizione di don Aldo Antonelli - a c. di Federico La Sala

PER NON ESSERE CONNIVENTE! Soprattutto per non ritrovarmi compagno di strada con quel Duca di Parma che di nascosto faceva assassinare i suoi nemici e pubblicamente ne adottava i figli diventati orfani: delitti privati e pubbliche virtù!
martedì 10 settembre 2013
Digiuno per la pace? No, grazie!
di don Aldo Antonelli *
Parroco ad Antrosano e coordinatore di "Libera" per la Provincia dell’Aquila
L’amico Don Paolo Farinella, da Genova, diffonde via facebook questa denuncia:
"Volevo anche io aderire all’invito di Francesco papa per un giorno di digiuno per la Pace in Siria, sabato 7 settembre 2013, mentre i G20 a San Pietroburgo, mangiano caviale e salmone e decidono la guerra o meglio la vendita di armi, sempre redditizia. Poi leggo che vi (...)

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> GUERRA: METTERNE IN DISCUSSIONE LE PREMESSE. --- DON ALDO ANTONELLI: "VI GIURO". UNA SODDISFAZIONE INCONTENIBILE: LA BENEDIZIONE DEL PAPA

giovedì 12 settembre 2013

DE VERITATE

di don Aldo ANtonelli

Vi giuro!

Ieri mattina, mentre leggevo la lettera di Francesco a Scalfari, mi sono lussato il polso a forza di sbattere il pugno sulla mia scrivania! Scusatemi, ma sento una soddisfazione incontenibile.

"Debbo vantarmi? Ebbene mi vanterò?" direbbe san Paolo.

Molte delle cose che che scrive il papa io le dico da tempo, da troppo tempo; e in tempi non di moda e non sospetti! E non da "codino"!

Il papa scrive:

«risulta chiaro che la fede non è intransigente, ma cresce nella convivenza che rispetta l’altro. Il credente non è arrogante; al contrario, la verità lo fa umile, sapendo che, più che possederla noi, è essa che ci abbraccia e ci possiede. Lungi dall’irrigidirci, la sicurezza della fede ci mette in cammino, e rende possibile la testimonianza e il dialogo con tutti» (Citando la Lumen Fidei, n. 34 ).

Ed ancora:

«Per cominciare, io non parlerei, nemmeno per chi crede, di verità «assoluta», nel senso che assoluto è ciò che è slegato, ciò che è privo di ogni relazione. Ora, la verità, secondo la fede cristiana, è l’amore di Dio per noi in Gesù Cristo.

Dunque, la verità è una relazione! Tant’è vero che anche ciascuno di noi la coglie, la verità, e la esprime a partire da sé: dalla sua storia e cultura, dalla situazione in cui vive, ecc. Ciò non significa che la verità sia variabile e soggettiva, tutt’altro. Ma significa che essa si dà a noi sempre e solo come un cammino e una vita. Non ha detto forse Gesù stesso: "Io sono la via, la verità, la vita"? In altri termini, la verità essendo in definitiva tutt’uno con l’amore, richiede l’umiltà e l’apertura per essere cercata, accolta ed espressa».

Ebbene quante volta ci siamo detti che è una pretesa assurda quella della Chiesa di "possedere la Verità", da cui invece ci si deve sentire posseduti?

Mi permetto solo di riportarvi tre passi specifici, così come mi sovvengono:

La Chiesa prigioniera e saccente (Messaggio del 29.5.2010)

La Verità non è tutta data e non sta tutta e solo nelle Sacre Scritture. Dio continua a parlare “in mille modi” e “in tutti i tempi”, attraverso la chiesa ma anche attraverso la storia, attraverso la gerarchia (non tanto) ma anche attraverso i comuni mortali (molto!), siano essi credenti e siano pure atei.

Come in Cielo.... (Trasmissione del 9.2.2013)

Nella fede la verità è impossedibile, non può essere posseduta, va ricercata di continuo. Gesù diceva: io sono la via. La via indica un cammino, un continuo andare avanti, un continuo sorpassare, lasciare indietro le cose sorpassate. Invece nella religione la verità diventa un possesso, un possesso in base al quale puoi fare anche delle guerre. Anche qui, vedete subito come la differenza tra l’uomo di fede (che non è l’uomo del relativismo, ma è l’uomo che ha la coscienza che la sua conoscenza della verità è relativa e che quindi ha bisogno di una continua scoperta) ha bisogno di una continua ricerca, ha bisogno di posizioni sempre nuove da acquisire.

«Non è vero che chi cerca non crede e che chi crede non cerca; non si può fare a meno di cercare per credere e si cessa di cercare quando si cessa di credere».

Non possessori né custodi ( Messaggio del 22.5.2013)

Mi chiedo perché mai noi cristiani, la gerarchia soprattutto, ci si sia ridotti al falso e prepotente ruolo di "possessori" e/o "custodi", e quindi "difensori della "Verità"!

La Verità, come Dio, non può mai essere posseduta, ma sempre e solo ricercata. Il momento stesso in cui pretendiamo di averla trovata e quindi di possederla, la perdiamo. E’ urgentemente necessario fare della fede non la custodia dei "simboli" antichi, ma una corsa nel mondo che corre, una crescita in prospettiva sul futuro.

Ecco, questo solo per dirvi, che da oggi non siamo più soli, se mai lo siamo stati.

Da oggi, sulle nostre "eresie", portiamo anche la benedizione del Papa!

Buona giornata


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