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STORIA DELLA MATEMATICA - E NON SOLO ....

SUL NUMERO "ZERO": UNA RISCOPERTA ARCHEOLOGICA E UN VECCHIO "ELOGIO". Una nota di Laura Anello e una pagina da un libro di Piergiorgio Odifreddi

Finora si è creduto che la prima testimonianza dello 0 «posizionale» fosse custodita in India (...) Un’iscrizione datata intorno al 900 dopo Cristo. Adesso invece il primo 0 del mondo si è palesato in Cambogia, ed è di due secoli precedente (...), precisamente del 683.
martedì 25 novembre 2014 di Federico La Sala
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Finora si è creduto che la prima testimonianza dello 0 «posizionale» fosse custodita in India, nel tempio indù Chatur-bhuja (dio a quattro braccia) della città di Gwalior, a sud di Delhi. Un’iscrizione datata intorno al 900 dopo Cristo. Adesso invece il primo 0 del mondo si è palesato in Cambogia, ed è di due secoli precedente a quello di Gwalior, precisamente del 683.
A scoprire l’iscrizione K-127, citata da alcuni testi a cavallo tra Ottocento e Novecento ma poi scomparsa nel (...)

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domenica 30 novembre 2014
Cara autrice, credo che la scoperta dello "0" in Cambogia sia l’ennesima Bufala. A tale proposito le invio il mio commento alla dichiarazione del Prof. Giovanni Rizzo su "Miracolo Italiano di Radio 2 GR2 del 29/11/2014). La "bufala" dello "0" Cambogiano (Commento a Miracolo Italiano GR2) Cari conduttori, questa mattina, 29 Nov, ho ascoltato il commento del prof. Rizzo, dell’università di Palermo, in merito allo scoperta dello 0 su lapide Cambogiane (K127). Innanzitutto ci terrei a dire che la (K127) è una scoperta non recente ed ampiamente documentata dagli storici della scienza come il prof. Georges Ifrah, dell’Università di Parigi, che nella sua "Enciclopedia universale dei numeri" - Mondadori 2008 - cita a pagina 790 e 791 la lapida (K127), e non solo, che commenta così: "Come si è visto, le differenti cifre utilizzate nel Sud-Est asiatico non erano state in fondo nient’altro che varianti paleografiche di quelle di origine indiana, anch’esse nate dall’antica notazione "Brahmi" delle prime nove unità." E poi, " D’altra parte, oltre all’uso della numerazione con termini sanscriti (lingua colta della civiltà indiana), tutte queste iscrizioni vernacolari rivelano che le date corrispondenti erano state indicate esclusivamente, per molti secoli, seguendo un calendario di cui nessuno avrebbe potuto contestare l’origine indiana: l’era "Shaka" degli astronomi dell’India"; e ancora, " Questi fatti sono tanto più importanti in quanto riguardano le civiltà indiane dell’indocina e dell’indonesia (Cambogia, Champa, Giava, Bali e Malesia), di cui si conosce la forte indianizzazione dai primi secoli della nostra era, in ragione, da un lato, della grande espansione dello Shivaismo e del Buddismo e, dall’altro del grande ruolo di intermediari da loro rivestito nel commercio di spezie, seta e avorio tra l’india e la cina".... Il Prof. Ifrah, conferma quindi, nella sua tesi, che lo "0" ha origine Indiana. Altra conferma arriva dal prof. Agostino Agrillo, presidente del " Museo degli strumenti per il calcolo di Torino" che nella sua pubblicazione sulla "Storia degli strumenti per il calcolo", conferma la tesi di Georges Ifrah sull’origine dello "0". Rif. Sito: http://museostrumenticalcolo.altervista.org/joomla/

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