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IL VATICANO E IL CODICE DA VINCI - di Gian Enrico Rusconi - selezione a cura del patrono della Voce, san Federico La Sala

domenica 30 aprile 2006 di Emiliano Morrone
IL VATICANO E IL CODICE DA VINCI
MADDALENA DELLO SCANDALO
di Gian Enrico Rusconi (La Stampa, 30 aprile 2006)
La reazione allarmatissima e decisa della Chiesa cattolica contro il romanzo, ed ora film, Il Codice da Vinci è il sintomo di una serie di questioni assai più complesse di quanto non si sospetti.
Perché mai un romanzo che narra una storia giudicata falsa e inattendibile, anzi considerata calunniosa e offensiva nei confronti di Gesù e della Chiesa ha un tale incredibile successo? (...)

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martedì 16 maggio 2006

Caro Biasi finalmente!!! Ma è proprio di questo che stiamo parlando: OMOSESSUALITA’ NEGATA, PEDOFILIA, e altre "perpetue" (ricordare il nostro grande Manzoni!!!) questioni (con tutte le loro devastanti implicazioni) assillano da secoli la vita istituzionale della Chiesa ’cattolica.... Vogliamo o non vogliamo riprendere il filo del Concilio Vaticano II !!! C’è molto, moltgo, molto marcio in ’Danimarca’ .... e il grande Bardo già ce lo aveva detto - e Freud ripetuto!!! Che aspettiamo?! Din, don ... Dan!!! Sveglia ... e BUON GIORNO!!! M. cordiali saluti, Federico La Sala


Il Monsignore C.B. fermato dalla polizia, nella zona delle trans, lavora in Vaticano alla Segreteria di Stato. Voleva sfuggire ai controlli della polizia di Simone Navarra (La Repubblica, 15.05.2006)

Roma- Un monsignore a Valle Giulia, una strada vicino ai Parioli a Roma, in cerca d’incontri omosessuali con un trans e una denuncia, a suo carico, per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. A notare C. B. 48 anni - monsignore della Segreteria di Stato, residente in Vaticano nella Casa di Santa Marta - è stata una volante della polizia. Gli agenti si sono accorti di movimenti sospetti in una Ford Focus, e, non appena si sono avvicinati, l’uomo all’interno della vettura (il monsignore) ha tentato di tagliare la corda, ma è andato a sbattere contro alcune auto, compresa quella della polizia. Perché avesse tentato di allontanarsi è apparso chiaro poco dopo. «Voi non sapete chi sono io», ha detto appena sceso dall’auto, vestito con abiti civili, agli investigatori. E loro sulle prime erano convinti di avere a che fare con uno dei tanti frequentatori notturni dell’area a ridosso del Museo di Arte Moderna, regno storico della prostituzione maschile nella capitale. Tanto che quando i poliziotti hanno proceduto a una breve perquisizione della Focus, e hanno trovato, sul sedile posteriore, un abito talare ben piegato, con tanto di scarpe nere ben lucide, hanno pensato a una festa in maschera. La vicenda, per C. B., è finita quasi alle 5 del mattino negli uffici della questura, con una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Ora toccherà al pm romano Di Leo sbrogliare la matassa. La situazione è delicata anche perché in base a quanto acquisito sinora, l’uomo sarebbe dottore in Diritto Canonico, autore di alcuni testi universitari e funzionario presso la prima sezione della Segreteria di Stato, in Vaticano.


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