LA CHIESA: UN’ISTITUZIONE PROVVIDENZIALE
Dopo essersi vigorosamente battuto contro l’affermazione romana sull’infallibilità, nel 1864, vent’anni dopo la sua conversione al cattolicesimo, J.H. Newman scrive:
"Supponendo dunque che sia volontà del Creatore intervenire nelle vicende umane e provvedere affinchè si conservi nel mondo un’idea di Lui, così precisa e chiara da essere inattaccabile dalla forza dello scetticismo umano; supponendo questo, non ci sarebbe nulla di strano se Egli giudicasse opportuno introdurre nel mondo un’autorità dotata della prorogativa di essere infallibile in materia religiosa. Una tale misura sarebbe un mezzo diretto, immediato, efficace e pronto per arginare le difficoltà, sarebbe uno strumento adeguato al bisogno; e quando trovo che questo è il carattere che la Chiesa cattolica rivendica per sé, non solo non ho difficoltà ad accettare l’idea, ma l’accetto volentieri, trovandola così opportuna.
Vengo così a parlare dell’infallibilità della Chiesa, come misura voluta dalla misericordia del Creatore per conservare la religione nel mondo, disciplinare quella libertà di pensiero che resta di per sé, certo, una delle nostre più grandi doti naturali, e salvarla dai propri eccessi autodistruttivi".
Che lezione dovremmo poi ricevere da uno che si dichiara "comunista", una ideologia che, insieme a quella nazista, ha cercato nel secolo scorso di annullare il cristianesimo ?
Pacs et bonum. Biasi