Ho letto tutto il saggio di Gughi [Augusto Vegezzi] e mi complimento con lui per il suo sforzo poderoso di sintesi su una materia così vasta e complessa. Uno degli aspetti migliori del saggio consiste nella tensione pratico-utopica, di resistenza e di lotta etico-politica che lo attraversa e lo anima, nella ricerca di un’alternativa alla forma data della globalizzazione.
Mi riconosco pienamente in tutto ciò e mi limito brevemente a esprimere due sole riserve, una relativa alla valutazione del Sessantotto, tutta positiva, solo formidabili quegli anni, senza vederne anche o senza almeno accennare alle sue ombre (ad esempio lo stalinismo, l’emmellismo, il settarismo, il culto della violenza rivoluzionaria, il sei politico, etc.); la seconda riserva concerne la conclusione, mi sembra infatti che questa parte sia un po’ carente, ma non è certo solo Gughi che si trova in una impasse reale, nella difficolta’ di proporre indicazioni alternative praticabili...
In definitiva, comunque, ancora complimenti per il suo scritto appassionato e appassionante, a tratti molto lucido e rigoroso...
Franco Toscani