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STORIA D’ITALIA. STATO E CHIESA .... E STORIA DELLE DONNE.

I PATTI LATERANENSI, MADDALENA SANTORO, E LA PROVVIDENZA. Sul lavoro di Nicola Fanizza, una nota - di Federico La Sala

MADDALENA SANTORO (1884-1944). Chi è Costei? Come mai di lei non c’è alcuna traccia nei libri di storia? Questo documento apre la pista a infinite domande
martedì 21 marzo 2017
[...] L’UOMO DELLA PROVVIDENZA(1929). C’è da augurarsi allora che il lavoro di Nicola Fanizza cada nelle mani non solo di lettori e lettrici curiosi, ma anche di storici e storiche capaci di ricerche approfondite su queste due figure di grande importanza, specie in rapporto al fatto fondamentale della storia d’Italia che portò Regno, governo fascista e Chiesa cattolico-romana alla firma dei Patti Lateranensi, quando, come diceva Papa Pio XI [...]
" "La Conciliazione [...] è nostra (...)

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> I PATTI LATERANENSI, MADDALENA SANTORO, E LA PROVVIDENZA. -- Nella nuova traduzione del Padre nostro, «Non c’indurre in tentazione», è cambiata in «Non abbandonarci alla tentazione» (di Luigi Lorenzetti)..

sabato 3 giugno 2017

L’EUROPA, IL CRISTIANESIMO ("DEUS CHARITAS EST"), E IL CATTOLICESIMO COSTANTINIANO ("DEUS CARITAS EST").Una storia di lunga durata...


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Non abbandonarci «alla» o «nella» tentazione?

di Luigi Lorenzetti (Famiglia Cristiana, 02/06/2017)

      • SERGIO - Nella nuova traduzione del Padre nostro la frase «non abbandonarci alla tentazione» potrebbe far pensare che essere tentati è già un peccato. Non era meglio la preposizione «nella»?

Nella nuova traduzione della Bibbia Cei (2008) la dizione «Non c’indurre in tentazione», è cambiata in «Non abbandonarci alla tentazione». La tentazione mette la libertà-responsabilità della persona di fronte a un bivio: il bene e il male. Ad esempio, aiutare il prossimo o lasciarlo perdere? Per scegliere il bene, è necessario l’aiuto di Dio che, d’altra parte, non lo impone a nessuno. Da qui la consapevolezza d’averne bisogno e di chiederlo fiduciosi nella preghiera. Il significato della nuova dizione è tutto nell’invocazione «Non abbandonarci» alla (traduzione ufficiale) o (il che è lo stesso) nella tentazione. Nell’una come nell’altra versione, è chiara la distinzione tra «essere tentati» e «consentire ». È consolante pensare e credere che Dio è sempre presente alla (o nella) tentazione, così da vincerla, anzi, trasformarla in conferma nella scelta del bene.


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