UNA TESTIMONIANZA DI RAYMOND KLIBANSKY SU GIOVANNI GENTILE (1995)*:
"Raymond Klibansky, grande vecchio dalla straordinaria vitalita’, in un italiano perfetto (parla cinque lingue, latino a parte) e con voce squillante che ben si intonava al suo civettuolo papillon, ha tenuto una indimenticabile lezione: la tolleranza con tutto il suo carico di ambiguita’, tema sul quale ha spaziato con citazioni che hanno fatto pensare ai prodigiosi appunti di Borges.
E un eroe, a suo modo, il vecchio Klibansky: durante il secondo conflitto mondiale e’ stato uno stratega della guerra psicologica contro i nazisti e con un colpo di genio e molto coraggio e’ riuscito a fare espatriare dalla Germania la famiglia dei banchieri ebrei Warburg, e con essa a portare in salvo la loro inestimabile biblioteca d’ arte.
Nella foresteria dei Nonino, la sera che ha preceduto la premiazione nei capannoni della distilleria, con Klibansky abbiamo parlato dei suoi contatti con l’ Italia, delle sue amicizie italiane. Lui un nome ha voluto che io annotassi: quello di Giovanni Gentile, filosofo fascista che, pero’, afferma Klibansky, "in modo netto seppe mostrare la sua avversione alla Germania di Hitler[...]" *
* M. Collura, Zanzotto, Klibansky, Kross: cos’ e’ mai la vita senza utopia?, 29 gennaio 1995.