IN CAMMINO VERSO IL MONDO DI EMILIO DE PAOLA
di Emiliano Antonino Morrone *
Buongiorno per tutto il giorno. Rifletto sul mio intervento di domani in memoria dello scrittore Emilio De Paola. Un’ora fa mi è venuto in mente il brano Giga, del Parto (delle nuvole pesanti). Nella canzone, soprattutto musicale, con note da strenna natalizia, c’è una specie di scioglilingua che fa: "Strìllala strillala mo, strillala strillala mo, strillala ca’ mo tu mo’". Vi lascio il compito di tradurre, come per gioco.
Ecco, pensando a questo breve verso, semplice e denso, potete incamminarvi (senza mascherina e rischio Covid) sulle tracce di De Paola, del suo carattere e timbro letterario. Domani pomeriggio vi spiegherò di persona, ma vi anticipo che il discorso riguarda la profondità della lingua. Così, con la finestra aperta per sentire il vento silano sulle foglie, mi sono ritornati alcuni versi in libertà di Pippo Pollina, con parole di una bellezza immediata. Ve le riporto, magari risuoneranno nella vostra giornata. "Ammanittati lu chiantu/ si criditi/ pi cuitari lu munnu/ lu chianti ca matura dintra li petti/ e sdirrubba li mura e astuta li cannili/ e sdirrubba li mura e astuta li cannili".
*
Fonte: Facebook, 05.08.2020