Inviare un messaggio

In risposta a:
Dibattito

"Intellettuali di Calabria, dove siete?". Da un articolo di Giovanni Schiava su www.girodivite.it, l’apertura di un dibattito sulla domanda. Risponde Emiliano Morrone. La Voce di Fiore invita a discuterne in rete, chiamando in causa anche gli allievi del suo laboratorio giornalistico permanente

sabato 6 maggio 2006 di Emiliano Morrone
Intellettuali di Calabria, dove siete?
"Gli intellettuali calabresi sono stati sempre dei professorini assorti tra le scartoffie impolverate intenti a riesumare i cadaveri di un passato mediocre..."
di Giovanni Schiava
Fino agli anni Settanta, anche per una spinta marxista, l’intellettuale si sentiva obbligato ad intervenire in questioni di vita pubblica indicando, a suo modo, la giusta via che la società e i suoi governanti avrebbero dovuto seguire. Questo modo di fare non era solo (...)

In risposta a:

> "Intellettuali di Calabria, dove siete?". Da un articolo di Giovanni Schiava su www.girodivite.it, l’apertura di un dibattito sulla domanda. Risponde Emiliano Morrone. La Voce di Fiore invita a discuterne in rete, chiamando in causa anche gli allievi del suo laboratorio giornalistico permanente

sabato 6 maggio 2006
C’è chi dice che un solo uomo non fa la differenza. A volte però nemmeno l’unione fa la forza. Non si può neanche lontanamente immaginare di far fiorire dei nuovi intellettuali in un territorio talmente variegato e, per questo mai compattamente unito, come la Calabria. La nostra regione risente della mancanza di un polo d’attrazione, come per il Lazio possa essere Roma. Nella nostra regione non ci sono punti fermi per instaurare un discorso nuovo, sia per mancanza di spazi nel senso fisico del termine, che per mancanza di cultura. E con questo termine si intenda, appunto, la definizione di dizionario: "le nozioni che ognuno organicamente possiede". Le nozioni devono essere date da qualcuno, e quel qualcuno è la scuola. Attenzione: ho chiamato appositamente la scuola come "qualcuno" e non come "qualcosa" proprio perchè la scuola, tappa obbligata per tutti, è fatta da persone, le quali hanno ognuno le proprie ideologie ed i propri modi di fare. E, come Darwin insegna, ogni specie si adatta all’ambiente in cui vive. Per cui, se la cultura non è inculcata dalla base, non è costantemente seguita ed affinata, ecco che va a scemarsi, sfumando così la possibilità di veder sbocciare nuovi intellettuali. Se i docenti sono lassisti, lo saranno di certo anche i loro allievi. Ma non è detto l’inverso: se il docente non è lassista, l’allievo può diventarlo egualmente a causa di ciò che lo circonda. Serve l’input, dunque, ma occorre anche il resto. Il passato non conta, il passato è per nostalgici. E’ utile, sicuramente, come lezione per il futuro, ma non deve essere visto come un qualcosa di bello che ora non c’è più o qualcosa di brutto che continua ad esserci. Io, per esempio, guardando una foto di qualche anno fa non rimpiango i tempi andati ma, anzi, mi ci faccio una risata sopra e penso a come ero ridicolo allora con quella stupida pettinatura e quell’assurda e ludica mancanza di realtà. In Calabria manca tutto, mancano le infrastrutture, le ferrovie, l’autostrada e gli aeroporti. Ma la cosa che veramente scarseggia è il lavoro. Sia chiaro, è una legge economica: ognuno tende a soddisfare i propri bisogni in base al proprio reddito. Serve infatti il reddito, cioè lo stipendio, il salario, un qualcosa che ti faccia mangiare. E gli intellettuali, per quanto possano riuscire a far lavorare il cervello, hanno comunque bisogno di soldi, che vengono dati se si lavora e se si produce. Un lavoro anche immateriale, ma che comunque gli dia la possibilità di sfamarsi e di sfamare i suoi affetti. Il cervello, per funzionare, non ha bisogno di solo estro e raziocinio, ma anche di un bel panino! Per questo l’intellettuale, affermato o in erba che sia, coscente o non coscente del fatto che possa in un futuro diventarlo, è costretto ad "emigrare", ed esprimere il proprio pensiero altrove, quantomeno in un posto dove, per filosofeggiare, qualcuno lo paghi in moneta. Dove non c’è lavoro, non c’è vita. E dove non c’è vita, non ci sono idee e, quindi, cultura. Di conseguenza: niente cultura, niente intellettuali.

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: