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VIVA L’ITALIA, VIVA LA COSTITUZIONE ....

LA SVOLTA DI SALERNO... E LA LOTTA PER LA LIBERTA’ E LA DEMOCRAZIA, OGGI! - di Federico La Sala

Un omaggio alla memoria al Presidente Pertini e un augurio al nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
mercoledì 25 aprile 2012 di Emiliano Morrone
Un omaggio e un augurio al nostro Presidente della Repubblica, GIORGIO NAPOLITANO
LA SVOLTA DI SALERNO... E LA LOTTA PER LA LIBERTA’ E LA DEMOCRAZIA, OGGI!
di Federico La Sala
Caro Direttore,
trovo più che necessario e urgente accogliere la sollecitazione di Giorgio Napolitano (sull’Unità del 13.10.2004, p. 25, su "Angelo Oliva e la memoria della sinistra"): "Troppe vicende e figure del passato [...] rischiano di scivolare nell’ombra della rimozione e dell’ignoranza, nel modo più freddo (...)

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> LA SVOLTA DI SALERNO... E LA LOTTA PER LA LIBERTA’ E LA DEMOCRAZIA, OGGI! - ---- GIFFONI VALLE PIANA (Salerno). Napolitano ai ragazzi di Giffoni: "Per la scuola servono risorse e qualità", "Serve rilancio culturale e morale della politica".

mercoledì 15 settembre 2010

LA VISITA

-  Napolitano ai ragazzi di Giffoni
-  "Per la scuola servono risorse e qualità"

-  Il presidente della Repubblica incontra il giovane pubblico del festival del cinema per bambini e ragazzi. "Serve rilancio culturale e morale della politica" *

GIFFONI VALLE PIANA (Salerno) - Un entusiasmo caloroso e contagioso sventolando bandierine tricolore al grido di "Presidente, presidente" ha dato il benvenuto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che questa mattina ha incontrato il giovane pubblico del Giffoni Film Festival, la rassegna che da 40 anni si dedica al cinema per bambini e ragazzi. "Come state crescendo bene" ha detto Napolitano rispondendo alle articolate domande dei giovani, "anche grazie al Giffoni Film Festival che non devo continuare a lodare".

"Servono più risorse per la scuola ma anche più qualità in termini di attività formative e impegno a produrre buoni risultati, e questo dipende dagli insegnanti da un lato e dagli studenti dall’altro" ha detto il Capo dello Stato rispondendo alla domanda di una giovane studentessa a proposito dei tagli alla scuola e alla cultura. "Bisogna investire di più nella cultura. L’ho detto più volte, non posso prescrivere al governo come e quanto deve investire" ha aggiunto. "La Costituzione fa riferimento ai capaci e meritevoli - ha ricordato - indica una strada per incoraggiare il merito, bisogna andare avanti in questa direzione".

In un momento di crisi economica "occorre fare scelte, non si può tagliare in modo indifferenziato" ha detto Napolitano, citando l’esempio della Germania che ha previsto "tagli anche alla spesa sociale, ma allo stesso momento ha annunciato un aumento della spesa per ricerca e formazione: si devono stabilire delle priorità e fare delle scelte. Questo è possibile anche in Italia". Il presidente della Repubblica ha anche sottolineato che "andare all’estero per studiare è cosa molto importante, positiva ed essenziale per la crescita della comunità: sono brevi fughe d’amore, poi si rientra. Per ragioni pratiche si va via e non credo perchè questi giovani talenti non stiano bene in Italia".

"Da qualunque parte politica si provenga e da qualunque parte si sia eletti bisogna sentire di essere il presidente di tutti gli italiani: questo è lo sforzo che continuerò a fare fino all’ultimo giorno del mio mandato" ha dichiarato Napolitano rispondendo a una domanda su come si conciliano le convinzioni personali e di partito con il ruolo di garante imparziale. "Io ho il dovere di essere fuori dalla mischia perché chi ha scritto la Costituzione ha voluto che fosse così per il presidente della Repubblica. Non c’è nessun trucco" ha risposto Napolitano spiegando che dopo cinquant’anni di "politica schierata" gli è capitato, inaspettatamente, di fare quest’altra cosa, come già nel 1992, il presidente della Camera. "Già allora mi era chiaro che dovevo essere imparziale, dovevo far rispettare le stesse regole a tutti, a maggioranza e opposizione. Lo stesso al Quirinale. Il potere del presidente della Repubblica è stato definito ’un potere neutro’ già nell’800".

Quanto poi alla sua appartenenza politica, Napolitano ha ricordato che la sua scelta fu fatta "65 anni fa, poi è chiaro che con l’età si è più maturi e ci si spoglia anche di passioni di parte che sono una cosa importantissima, ma un conto è la gara che è un elemento vitale e un altro la contrapposizione cieca. Gli ideali rimangono, ma possono essere rivisti. Le esperienze contano, conta vedere come si sono realizzati con la politica. Sposare il programma di un partito politico è un’altra cosa". La politica, ha detto, "è anche gara, competizione, non dovrebbe mai essere contrapposizione totale. Tutti i presidenti della Repubblica hanno avuto un passato politico in cui erano schierati. Ma c’è un tempo in cui gareggiare e un altro tempo in cui essere garanti".

Napolitano ha più volte fatto riferimento al dopoguerra e allo spirito che ha illuminato i giovani che come lui hanno scelto la politica in quel preciso momento storico. "Quando ho iniziato a fare politica io il Paese era distrutto - ha raccontato il presidente della Repubblica - si era molto motivati a partecipare. Bisogna costruire qualcosa di simile al clima di grande slancio che c’era nel 1945, dopo la guerra, recuperando qualcosa che non può essere perso che è la nobiltà e la moralità della funzione politica".

"Bisogna ricostruire un clima di rilancio culturale e morale della politica - ha ribadito il presidente - la politica è ricerca delle soluzioni, ma ci deve anche essere spessore culturale e moralità". Sulla possibilità, poi, di trovare un’intesa anche fra schieramenti diversi, il Capo dello Stato ha aggiunto che "Quando si coopera tra persone diverse, con storie diverse, l’essenziale è capire quali sono i problemi e trovare gli interessi comuni. Si tratta di scegliere gli obiettivi da raggiungere e raggiungerli insieme". Per il Capo dello Stato "non si tratta di fare un miracolo, è tutto realizzabile basta spogliarsi dello spirito di partigianeria e talvolta anche di qualche egoismo e meschinità".

* la Repubblica, 15 settembre 2010


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