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Politica

Berlusconi mette ancora in discussione il risultato delle elezioni e spera nel riconteggio dei voti

mercoledì 17 maggio 2006 di Emiliano Morrone
L’UNITA’ D’ITALIA E IL PARLAMENTO "CON LA COPPOLA", QUELLA DI "FORZA ITALIA" E DEL "POPOLO DELLA LIBERTA’".
TRE PRESIDENTI: OSCAR LUIGI SCALFARO (1992-1999), CARLO AZEGLIO CIAMPI (1999-2006), GIORGIO NAPOLITANO (2006-2014), E IL PARTITO DEL FALSO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL "POPOLO DELLA LIBERTA’": "FORZA ITALIA"!!!
L’ITALIA (1994-2014), TRE PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA SENZA "PAROLA", E I FURBASTRI CHE SANNO (COSA SIGNIFICA) GRIDARE "FORZA ITALIA". In memoria di Sandro Pertini e di (...)

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> Berlusconi mette ancora in discussione il risultato ---- I berlusconiani attaccano Napolitano. "Meglio il voto che la paralisi politica" dice il coordinatore Bondi e Cicchitto annuncia "manifestazioni di piazza" contro l’ipotesi del governo tecnico. I finiani con il capo dello Stato.

venerdì 13 agosto 2010

GOVERNO

I berlusconiani attaccano Napolitano Il Pd: "Il premier rispetti la Costituzione"

-  "Meglio il voto che la paralisi politica" dice il coordinatore Bondi e Cicchitto annuncia "manifestazioni di piazza" contro l’ipotesi del governo tecnico. I finiani con il capo dello Stato

ROMA - "No alla corsa al voto e stop alla campagna contro il presidente della Camera" 1, il messaggio recapitato da Giorgio Napolitano al mondo politico non è piaciuto per nulla al Pdl ed i big del partito sono scesi in campo per puntualizzare e mettere paletti a partire dalla contrarietà all’ipotesi di governi tecnici. Fabrizio Cicchitto si spinge a prefigurare " incisive manifestazioni di piazza" qualora venissero messe in pratica "manovre di Palazzo". Apprezzamento per il messaggio del Capo dello Stato arriva invece dal gruppo di "Futuro e Libertà": basta con gli attacchi al presidente della Camera, dicono i finiani. Nell’opposizioni è critico con i berlusconiani il segretario del Pd, Pierluigi Bersani. "Berlusconi rispetti la Costituzione", dice Bersani, "le minacce dei suoi non impressionano nessuno". Mentre Di Pietro pur condividendo le valutazioni del Capo dello Stato, ritiene che il suo messaggio "sia in anticipo e possa generare equivoci e malumori".

Pdl su Napolitano. Il messaggio del Capo dello Stato resta al centro della giornata politica. In casa Pdl un governo tecnico è un’eventualità non contemplata. "L’intervista del presidente della Repubblica pone questioni al mondo politico che non possono essere eluse e che dovranno trovare un chiarimento nell’interesse del paese", dice il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi. "Vi sono tuttavia aspetti dell’attuale situazione politica - prosegue Bondi - che risultano già evidenti, a partire dalla constatazione che, maggiormente in una situazione di perduranti difficoltà economiche, sia meglio il ricorso al voto piuttosto che la paralisi politica".

No a governi tecnici. Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl ribadisce il suo no all’ipotesi di esecutivi tecnici. "Non sono per niente condivisibili le ipotesi di governi tecnici e di governi di transizione. Si tratterebbe, infatti, di manovre di Palazzo, volte ad evitare che si ascolti quello che pensano gli elettori cioè la volontà effettiva del popolo. Qualora decollassero operazioni di questo tipo, sarebbe legittimo sviluppare - è la conclusione di Cicchitto - le più’ incisive manifestazioni politiche, in Parlamento e nel Paese". "E’ giusto", aggiunge Gasparri, "il tono misurato usato dal presidente Napolitano in una intervista rilasciata a un giornale di partito, noto per le sue campagne di odio contro Berlusconi che non corrispondono alle critiche di Napolitano alle campagne di delegittimazione delle istituzioni". "Non c’è nessuno spazio in questo Parlamento", conclude Gasparri, "per cambiare la legge elettorale. Napolitano lo sa benissimo. Le alternative sono solo due: o Berlusconi o il voto".

Fli: accogliere l’appello di Napolitano. Futuro e libertà rilancia invece l’appello del presidente della Repubblica e invita a far cessare gli attacchi contro il presidente della Camera, Gianfranco Fini. "Tutti dovrebbero riflettere sulle parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano secondo cui è ora che cessi la campagna gravemente destabilizzante sul piano istituzionale qual è quella volta a delegittimare il presidente di un ramo del Parlamento e la stessa funzione essenziale che egli è chiamato ad assolvere per la continuità dell’attività legislativa". E’ quanto hanno dichiarato i parlamentari di Fli, Italo Bocchino, Silvano Moffa e Pasquale Viespoli.

"Poichè ad alimentare questa irresponsabile campagna sono alcuni esponenti del Pdl e del governo oltre che il continuo delirio calunniatorio del giornale della famiglia Berlusconi è facile capire chi gioca allo sfascio e vuol trascinare il paese in una ulteriore avventura elettorale nel più assoluto disprezzo dell’interesse nazionale. Noi non ci stiamo e sentiamo il dovere di denunciarlo con chiarezza", concludono.

Bersani: Berlusconi rispetti la Costituzione. Condivisione per il messaggio del presidente della Repubblica dall’opposizione. "Le parole del presidente Napolitano sono un richiamo forte e chiaro alla responsabilità politica e ai principi costituzionali". Lo afferma il Segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani. "E’ inutile negare che la discussione che si è aperta tocca ormai un punto di fondo". "Si vuole interpretare la Costituzione come un involucro formale", nota il segretario del Pd, "cui dare sostanza con un consenso interpretato come un plebiscito e, se occorre, come ha detto Cicchitto, anche con la piazza. Se la destra pensa con idee del genere di camminare sul velluto, si sbaglia di grosso". "Finchè Berlusconi non avrà fatto la Costituzione di Arcore", conclude Bersani, "volente o nolente rispetterà quella su cui ha giurato. Sappia che le minacce esplicite o velate non impressionano nessuno".

La precisazione di Di Pietro. Apprezzamento, ma con un distinguo dall’Idv. "Il presidente della Repubblica ha detto una cosa giusta, anzi giustissima", dichiara Antonio Di Pietro, "ma ritengo che il suo messaggio sia in anticipo e possa generare equivoci e malumori. Lui è l’arbitro, e non può muoversi come un giocatore perchè così rischia di condizionare il gioco".

I centristi. L’Udc condivide "in pieno il prezioso invito del presidente Napolitano alla moderazione dei toni e alla sobrietà". Lo dice il segretario centrista Lorenzo Cesa, che avverte: "Nel caso in cui questa maggioranza venisse meno c’è la costituzione a fare la massima chiarezza sui percorsi e sui soggetti cui compete esprimersi: tutto il resto, compresi i commenti stizziti di alcuni esponenti politici alle parole del Capo dello Stato, denota solo il livello di degrado cui è arrivato lo scontro politico in questo paese".

* la Repubblica, 13 agosto 2010 (ripresa parziale)


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