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Chiesa e politica

Casi di inaccettabile intromissione

mercoledì 24 maggio 2006 di Mauro Diana
Che la chiesa si intrometta in tematiche strettamente politiche non è una novità. Anzi, sembra ormai diventata una consuetudine.
Comprendo chiaramente la posizione dei prelati per i quali non ci deve essere aborto, non si debbano usare anticoncezionali, non si debbano accettare i PACS e via discorrendo.
Ma sono anche tematiche per le quali la Chiesa non può permettersi di andare oltre, superare quel limite invalicabile che è la libertà di pensiero individuale.
Libertà di pensiero che ha (...)

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> Casi di inaccettabile intromissione

martedì 23 maggio 2006

Caro Vinvcenzo, sono perfettamente d’accordo con te. Non viviamo, grazie al cielo, in un regime dittatoriale teocratico nel quale la verità non è condivisibile né riformabile; nel quale essa è sola e unica ! In questi regni dell’Assoluto non c’è spazio per la cultura e visioni personali, la vita soffoca sul nascere. Il tentativo di costruire lo Stato di Dio conduce inevitabilmente alla sottomissione e all’indottrinamento della popolazione.

È forse questa la tua paura ? La paura anche del nostro Prof. La Sala ? Che lo Stato Italiano debba forse "sorvegliare" la Chiesa Cattolica per la difesa dei diritti costituzionali degli italiani ? Il cardinale Ruini persegue forse, in fondo, principi anticostituzionali ?

La cosa mi sembra abbastanza ridicola, no ?

Secondo me si può essere profondamente convinti della propria fede e nello stesso tempo essere molto tolleranti nei confronti delle persone che non condividono le stesse convinzioni. Il fanatismo è spesso tipico delle persone che gridano tanto più forte quanto meno sono convinte di ciò che affermano. I cattolici non devono avere paura (esortazione di Giovanni Paolo II) di manifestare le convinzioni religiose e i valori cristiani che li animano. Per rispettare i non credenti con i quali entrano in dialogo, non devono credere di essere obbligati a presentarsi a loro come persone poco sicure di se stesse.

Per quanto riguarda la tua domanda, penso che il paragone ladro/embrione è insostenibile: l’embrione non minaccia nessuno, il ladro potrebbe uccidere, stuprare; comunque è sempre simbolo di violenza e di terrore contro il quale l’autodifesa può essere giustificata, anche fino all’estrema conseguenza.

Con stima reciproca.


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