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ITALIA

Dico e dico: pace...pace, e rispetto della dignità umana e dei diritti di tutti e di tutte!!! Per solidarietà G. Vattimo, lettera aperta di Federico La Sala a Prodi

GESU’!!! "JE SUiS ... CHRETIEN" !!! Non ... "CRETIN"!!! NE’ "CATTOLICO-ROMANO"!!!
sabato 10 febbraio 2007 di Vincenzo Tiano
[...] Caro Prodi
Proceda!!! Tutto il mio sostegno e il mio invito a continuare sulla strada di essere umani adulti, sia della ragione sia della fede!
Buon lavoro e VIVA L’ITALIA !!! [...]

Per solidarietà a Gianni Vattimo* ... una lettera a Prodi!!!
PACS... PACE, E RISPETTO DELLA DIGNITA’ E DEI DIRITTI DI TUTTI E DI TUTTE!!!
Lettera aperta a ROMANO PRODI
di Federico La Sala
 (...)

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> Lettera aperta di Federico La Sala a Romano Prodi

venerdì 8 dicembre 2006

Finocchiaro: «Unioni civili, successo di tutta l’Unione» *

I teodem cantano vittoria per lo stralcio dell’emendamento che disponeva uguali sgravi fiscali a eredi sposati ed "eredi di fatto". Boselli non capisce se è stato fatto un passo avanti o due indietro (dice: «forse uno indietro»). Per Prodi è invece un passo avanti fondamentale. La senatrice Anna Finocchiaro, capogruppo dell’Ulivo al Senato, è l’artefice dell’ordine del giorno che vincola l’esecutivo sulle coppie di fatto. Racconta come si è giunti a sbrogliare la matassa: «Eravamo in una situazione di stallo, anche rispetto ad una questione che - per quanto importante - riguardava un piccolo pezzo: una valutazione economicamente non discriminatoria verso i conviventi. Ho tentato una mediazione, ricamando sulle espressioni e i termini, ma i senatori della Margherita Baio Dossi, Binetti e Bobba erano insoddisfatti. Serviva uno scatto in avanti per uscire dallo stallo, si rischiava una riscrittura al ribasso, magari dettata dai suddetti senatori».

Cosa è successo?

«A questo punto ci siamo sentiti con Prodi. E abbiamo puntato più su, scegliendo un’operazione ambiziosa: via l’emendamento, ed ecco un ordine del giorno che pone un termine perentorio e vicino (il 31 gennaio). Quel giorno avremo un disegno di legge sulle coppie di fatto. Inquadrato dai principi dettati della Corte Costituzionale, dai criteri antidiscriminazione contenuti nel trattato dell’Unione Europea e dalle direttive del nostro programma: riconoscere diritti - leggo dal documento votato - alle persone che fanno parte di unioni di fatto e non consideri dirimente al fine di definire natura e qualità dell’unione di fatto, né il genere dei conviventi né il loro orientamento sessuale. A me sembra un grande successo».

Ma è così complicato (su certi temi) disporre un ordine del giorno che - infine, lo dice anche lei - non fa altro che attuare il programma?

«Stiamo dilatando l’area delle materie che vengono giudicate eticamente sensibili. Questa è la mia preoccupazione. Non è possibile che ogni problema di coscienza individuale diventa eticamente sensibile. Ci sia fra noi una discussione franca e seria sui confini di queste aree e queste materie».

L’impressione è di una partita giocata su più tavoli: la Binetti ha tirato in ballo il partito democratico, usando i temi etici come banco di prova...

«Per questo insisto e voglio essere chiara: se ci muoviamo sul terreno di lealtà reciproca possiamo evitare ciò che sta accadendo e che non voglio nascondere. Noi "Ulivo" - sottolineo: noi eletti dell’Ulivo - stiamo sottoponendo a stress continui tutta l’Unione. Oggi (ieri, ndr) abbiamo trovato questo ordine del giorno perché c’era una disponibilità politica e una solidarietà verso il governo molto forte delle altre forze dell’Unione. Ma credo che l’elasticità ha un punto di rottura, e la Binetti, Bobba...devono farsi carico di questo logorio, del continuo tirare l’elastico. Per questo voglio e devo ringraziare la sinistra dell’Unione. Faccio due nomi: Manuela Palermi e Giovanni Russo Spena. Si sono presi le loro responsabilità. Ma occorre ridurre al minimo questi stress».

La modernità, i mutamenti della società impongono questi stress. Da Welby che rivendica il suo diritto a non soffrire invano, al mezzo milione di unioni di fatto. Come si evitano queste tensioni?

«Facciamo le debite proporzioni e riportiamo tutto all’ambito proprio: una cosa è l’Eutanasia, un’altra lo sgravio fiscale all’erede testamentario in una coppia di fatto. E non appiattiamo su questo la portata della Finanziaria. Non è un appunto polemico, ma la necessità di ricollocare le questioni. Stiamo occupandoci e risolvendo la situazione dei precari della scuola, delle infrastrutture del Paese, dei costi della politica. Cose importanti. Certo, oggi abbiamo mantenuto una promessa elettorale, impegnando il governo su un disegno di legge organico sulle coppie di fatto, un punto dove si era trovato un equilibrio delicato. Realizzare il programma è un buon modo per far passare lo stress e per dimostrare, da parte della coalizione, una vera solidarietà interna».

Il riferimento alle unioni gay è frutto di un mercanteggiamento o è stato altrettanto solidale?

«Il rimando alle coppie gay era fuori da ogni possibile discussione. È nel programma dell’Unione, sulla base del quale ciascuno di noi è stato candidato ed eletto».

Eppure nell’Ulivo c’è chi vede più corto e dice: intanto incassiamo lo stralcio dell’emendamento alla Finanziaria, poi sul disegno di legge si discuterà...

«Nessuno si illuda che impegni presi così seriamente nei confronti della coalizione possano essere ridicolizzati. Me ne assumo la responsabilità come capogruppo dell’Ulivo e come esponente del più grande partito della maggioranza».

Con i suoi veti e rimandi davanti a queste sfide moderne e alle persone coinvolte (malati terminali o conviventi senza matrimonio) la politica non è "deludente"?

«È molto deludente, ma la politica tradizionale non ha tutte le parole per rispondere alle angosce che insieme, da laici e cattolici, ci prendono davanti anche alle straordinarie novità della scienza. Ma nel 2007 queste persone saranno tutelate dalla legge».

* www.unita.it, Pubblicato il: 08.12.06, Modificato il: 08.12.06 alle ore 13.01


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