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ITALIA

Dico e dico: pace...pace, e rispetto della dignità umana e dei diritti di tutti e di tutte!!! Per solidarietà G. Vattimo, lettera aperta di Federico La Sala a Prodi

GESU’!!! "JE SUiS ... CHRETIEN" !!! Non ... "CRETIN"!!! NE’ "CATTOLICO-ROMANO"!!!
sabato 10 febbraio 2007 di Vincenzo Tiano
[...] Caro Prodi
Proceda!!! Tutto il mio sostegno e il mio invito a continuare sulla strada di essere umani adulti, sia della ragione sia della fede!
Buon lavoro e VIVA L’ITALIA !!! [...]

Per solidarietà a Gianni Vattimo* ... una lettera a Prodi!!!
PACS... PACE, E RISPETTO DELLA DIGNITA’ E DEI DIRITTI DI TUTTI E DI TUTTE!!!
Lettera aperta a ROMANO PRODI
di Federico La Sala
 (...)

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> Lettera aperta di Federico La Sala a Romano Prodi

venerdì 15 dicembre 2006

Arcigay, il segretario lascia i Ds «Offesi da Fassino sulle adozioni» *

«Caro Fassino, ti informo che non rinnoverò la tessera ai Democratici di Sinistra. Un partito che sembra aver smarrito il senso dell’umanità e del socialismo democratico». Inizia così la dura lettera inviata dal segretario nazionale dell’Arcigay Aurelio Mancuso al leader della Quercia. Un addio amaro, dopo «25 anni ininterrotti» di iscrizione al partito.

Mancuso, che dei Ds è stato anche dirigente (come portavoce del coordinamento omosessuali), risponde così alle dichiarazioni di Fassino contro le adozioni ai gay. Un’intervista, annota, rilasciata «proprio nel giorno in cui scopriamo che il relatore della Finanziaria in Senato - il senatore Morgando della Margherita, ndr. - è riuscito a cancellare dalla dicitura del nuovo Osservatorio contro le violenze, "l’orientamento sessuale"», sbianchettando i fondi assegnati al ministero delle Pari opportunità per combattere la violenza anti-gay e provocando la protesta del ministro Barbara Pollastrini con Romano Prodi.

Mancuso definsice le parole di Fassino sulle adozioni «l’ultima offesa di una lunga serie di atti formali che non mi permettono più di essere iscritto ad un partito che individua nel nostro vissuto un tema da cui rifuggire ». Quasi senza appello l’atto d’accusa verso la dirigenza della Quercia che, secondo Mancuso «non può comprendere cosa avviene concretamente nella società, perché‚ non conosce, non approfondisce i temi, tratta questioni delicate con superficialità. Infatti - aggiunge rivolgendosi direttamente a Fassino - se tu fossi stato più accorto ed informato, avresti saputo che esistono nel nostro paese diverse centinaia di migliaia di genitori omosessuali, e da tempo sono presenti anche famiglie omogenitoriali, soprattutto formate da due donne».

«Come iscritto ai Ds mi dispiace - commenta con l’Unità on line il senatore Franco Grillini - Fassino è stato il primo segretario che ha partecipato a due congressi dell’Arcigay, spendendosi sul piano personale. Certo, i toni di questa intervista sono sgradevoli: Sembra sempre che gli omosessuali sono da considerarsi cittadini ai quali bisogna garantire ai diritti civili, ma solo fino a un certo punto». Il problema delle adozioni ai gay? «È un argomento usato dalla destra. Noi non l’abbiamo neanche messo all’ordine del giorno, ma ora mi trovo costretto a dire che gli omosessuali sono i buoni genitori e che negarlo non è accettabile».

La crisi nei rapporti fra l’Arcigay e la Quercia non è cosa nuova. Prima delle elezioni erano stati fatti due sondaggi: il primo dava i Ds abbondantemente sopra il 30% dei consensi fra i 160mila iscritti all’associazione, il secondo molto al di sotto. In mezzo il compromesso sulle unioni civili nel programma dell’Unione. Un compromesso al ribasso per chi da anni si era battuto per conquistare i Pacs. C’è ancora spazio per una riconciliazione? «Mancuso, con la sua decisione, ha deciso di tutelare gli interessi dell’associazione più che del partito - osserva Grillini - Però mi auguro che i toni cambino e che sia possibile un chiarimento. Sarebbe bene che in tempi brevi ci sia un incontro tra gay e lesbiche iscritti al partito e il segretario. Perché il disagio cresce. Sembra sempre che i nostri dirigenti passino più il tempo a rassicurare il Vaticano che ad applicare il programma di governo». E il problema non riguarda solo l’oggi, ma anche il futuro, il partito democratico. «Di sicuro - mette in chiaro Grillini - c’è una cosa. Se anche un pezzo di programma così moderato come quello sulle unioni civili non viene applicato, per tutti noi sarà molto difficile aderire al partito democratico. Perché vorrebbe dire che hanno vinto i clericali, che è nata una nuova Dc».

Chiedono un cambio di rotta anche Anna Paola Concia e Andrea Benedino, portavoce di GayLeft, la consulta Glbt dei Ds: «Comprendiamo - dicono - le ragioni che hanno portato Mancuso a questo gesto forte, che si unisce alla rabbia di tanti nostri militanti in queste ore per il modo in cui il partito sta affrontando una battaglia vitale e storica per i nostri diritti. Rivolgiamo il nostro invito pressante a tutto il partito, a partire dal segretario, perchè si rifletta sulle ragioni di questo abbandono e si scelga finalmente di costruire una mobilitazione straordinaria in difesa dei diritti calpestati degli omosessuali italiani a partire già dalle prossime ore».

* www.unita.it. Pubblicato il: 15.12.06 Modificato il: 15.12.06 alle ore 18.12


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