A Palermo via alle celebrazioni delle vittime di "cosa nostra"
Il capo dello Stato nell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone
Napolitano ricorda Falcone e Borsellino
"Sono due grandi esempi morali"
PALERMO - Un omaggio ai caduti nella lotta contro la mafia. A chi indossava una divisa e a magistrati coraggiosi come Falcone e Borsellino, "grandi esempi morali" li definisce il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Mattinata all’insegna della memoria, stamattina, a Palermo. Con il capo dello Stato che per combattere la mafia chiede, il rispetto delle regole democratiche, "la qualità della politica, l’efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni", un clima di collaborazione e il pieno riconoscimento del lavoro della Procura nazionale antimafia che deve essere "lasciata lavorare". Poi l’omaggio ai due giudici: "Mai come in momenti come questo, uniti nel ricordo incancellabile di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e le altre vittime della mafia sentiamo di essere una nazione".
La mattinata comincia con Napolitano che depone una corona di fiori davanti la lapide delle vittime di "cosa nostra" che si trova dentro la caserma "Lungaro" di Palermo. Al suo fianco ministri e alte cariche delle forze dell’ordine. Presente anche il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia: "Siamo qui per testimoniare la volontà e l’impegno di fare una battaglia vera contro la mafia. Una battaglia che vogliamo portare avanti sino in fondo". Da Roma Gianfranco Fini manda un messaggio. E’ un invito ai giovani perché capiscano "che il loro futuro è nelle loro stesse mani" e che democrazia e legalità sono elementi inscindibili.
La giornata del presidente prosegue con l’incontro dei familiari delle vittime delle stragi. Poi via nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo per la cerimonia per il 17esimo anniversario della strage di Capaci. "Non e’ la prima volta, rinnovo l’emozione che ho provato altre volte" dice tra gli applausi di centinaia di studenti. L’inno d’Italia, cantato da tutti. Con i bambini mano nelle mano con le autorità. "Ogni anno coltivo maggiore speranza. E questo grazie ai tantissimi ragazzi che arrivano a Palermo per non dimenticare la strage di Capaci" dice Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni.
Sullo schermo passa un video che ripercorre la vicenda umana di Falcone ("un punto di riferimento" lo definisce il Guardasigilli Alfano), ricordando anche le altre vittime di Cosa Nostra. Un filmato, realizzato dal regista Vittorio Rizzo, con le musiche di Nicola Piovani e la voce narrante dell’attore palermitano Luigi Lo Cascio, che si chiude con i volti dei tanti magistrati ed esponenti delle forze dell’ordine che si sono battuti contro la mafia. Tre bambini delle elementari salgono sul palco per recitare al Capo dello Stato una poesia ispirata alla figura di Falcone. Al termine, Napolitano si alzato e li abbraccia. Tra nuovi applausi. Con Alfano che annuncia: "I boss sono tutti al carcere duro e ci resteranno".
Nel frattempo in porto è ancorata la "nave della legalità". Il grande traghetto che ha portato nel capoluogo siciliano oltre 1500 tra studenti, insegnanti, accompagnatori ,volontari, per dedicare una giornata alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino. A bordo tutti ragazzi che dall’inizio dell’anno scolastico hanno lavorato a progetti collegati al tema della legalità.
* la Repubblica, 23 maggio 2009