Il "popolo" delle agende rosse
assedio a Palazzo di giustizia
Un centinaio di persone - fra loro Salvatore Borsellino - chiede "verità e giustizia" sulla strage di via D’Amelio. "Si arrivi ai livelli più alti" *
Un centinaio di persone del ’popolo delle agende rosse’, guidate da Salvatore Borsellino, stanno presidiando da questa mattina il Palazzo di Giustizia di Palermo per chiedere "verità e giustizia" sulla strage di via D’Amelio. Su alcuni manifesti si legge: ’Stragi del ’92-’93. Io non voglio il silenzio’.
Altri manifesti sono invece a favore dei pm che stanno indagando sulla cosiddetta trattativa tra lo Stato e Cosa nostra, dopo la decisione del capo dello Stato di sollevare un conflitto di attribuzione in seguito alle telefonate intercettate tra lo stesso Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, quest’ultimo indagato per falsa testimonianza.
Su un manifesto, con lo sfondo le fotografie dei pm Antonino di Matteo e Antonio Ingroia: ’Difendiamo chi indaga sulla trattativa Stato-mafia’.
"Per accertare la verità sulla morte di mio fratello e dei cinque agenti della scorta bisogna rimuovere tutti gli ostacoli, anche ai livelli più alti", ha dichiarato durante la manifestazione Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso. "Per noi il 19 luglio è una data importante non solo per rincordare l’anniversario della morte di mio fratello - ha spiegato - ma è una data di lotta. Adesso finalmente si sta avvicinando la verità non si parla più di presunta trattativa ma finalmente di trattativa tra Stato e mafia. L’obiettivo della nostra lotta è quello di dare verità e giustizia a Paolo per tutti noi".
* la Repubblica, 18 luglio 2012