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2007 ....

ITALIA MALATA. ROMPERE IL TERMOMETRO PER NON MISURARE LA FEBBRE!!! INTERCETTAZIONI: DISTRUGGERE LA LEGGE E LA COSTITUZIONE PER CONVIVERE CON LA MAFIA?! Una nota (2006) di Stefano Rodotà

martedì 23 ottobre 2007 di Federico La Sala
[...] Prima di aggredire i magistrati, i politici riflettano sulle loro inerzie. Ora è sicuramente necessario un lavoro rapido: ma la via migliore è quella del disegno di legge, che permette una reale collaborazione di tutti i parlamentari e una più efficace discussione davanti all’opinione pubblica. E, soprattutto, non si può più accettare il ricorso al decreto legge quando si tratta di diritti fondamentali delle persone. [...]

Un decalogo (...)

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> ITALIA MALATA? ROMPERE IL TERMOMETRO PER NON MISURARE LA FEBBRE!!! INTERCETTAZIONI: DISTRUGGERE LA LEGGE E LA COSTITUZIONE PER CONVIVERE CON LA MAFIA?!

mercoledì 4 luglio 2007


-  Il plenum del Consiglio superiore della magistratura interviene sull’attività di spionaggio sui giudici
-  "Il Sismi ha svolto un’attività estranea ai compiti dei servizi fatta per intimidire e far perdere credibilità"

-  Toghe spiate, Csm contro il Sismi
-  "Fu il servizio e non settori deviati"
*

ROMA - E’ stato il Sismi e non i "settori deviati" del servizio a svolgere l’attività di spionaggio nei confronti magistrati che è venuta alla luce con la scoperta dell’archivio di via Nazionale a Roma. A dirlo è una risoluzione approvata all’unanimità dal Plenum del Csm.

Secondo il Consiglio superiore della magistratura il Sismi ha svolto un’attività "estranea" ai suoi compiti con lo scopo "intimidire" e far "perdere credibilità " ai magistrati.

Il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, prima dell’approvazione da parte del plenum di Palazzo dei marescialli aveva dichiarato che "c’è stato uno sviamento di poteri da parte del Sismi. L’attività del servizio è andata al di là delle proprie attribuzioni e competenze".

La risoluzione del Csm arriva dopo le dichiarazioni dell’ex funzionario Pio Pompa che aveva voluto sminuire l’importanza dell’archivio. "La quasi totalità del materiale sequestrato nei miei pc personali - aveva scritto nella dichiarazione spontanea consegnata ieri pomeriggio al pm Pietro Saviotti - proviene da fonti aperte (internet, organi di informazioni, etc.). Le informazioni contenute nei files attinenti a magistrati sono tutte, ribadisco tutte, di fonte pubblica, giornalistica o informatica".

* LA REPUBBLICA, 4 luglio 2007


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