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TERRA!!! TERRA!!! PIANETA TERRA: FILOLOGIA E ’DENDROLOGIA’ (gr.: "déndron" - albero e "lògos" - studio/scienza). L’ALBERO DELLA VITA ...

RIPENSARE L’EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". Per la rinascita dell’EUROPA, e dell’ITALIA. La buona-esortazione del BRASILE (2005). Una "memoria" - di Federico La Sala.

(...) il “nuovo mondo” che abbiamo costruito dimostra quanto presto abbiamo dimenticato la ‘lezione’ delle foreste, dei mari, dei deserti, e dei fiumi e delle montagne!!!
domenica 14 aprile 2024
Secondo quanto suggerisce Vitruvio (De architectura, 2,1,3) la struttura del tempio greco trasse la sua origine da primitivi edifici in argilla e travi di legno (Wikipedia)
IL SEGRETO DI ULISSE: "[...] v’è un grande segreto /nel letto lavorato con arte; lo costruii io stesso, non altri./ Nel recinto cresceva un ulivo dalle foglie sottili,/rigoglioso, fiorente: come una colonna era grosso./Intorno ad esso feci il mio talamo [...]"
(Odissea, Libro XXIII, vv. 188-192).
EUROPA. PER IL (...)

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> RIPENSARE L’EUROPA!!! -- BUONA SCUOLA E SOVRANITA’: STORIA E STORIOGRAFIA, MAPPA E TERRITORIO.

giovedì 29 settembre 2016

L’EUROPA ... E LA "BUONA-SCUOLA": STORIA E STORIOGRAFIA, MAPPA E TERRITORIO. Note (ripresa parziale) dalla discussione a margine dell’articolo di Armando Polito, La Terra d’Otranto in una mappa dell’Europa del secolo XVI

      • VISTA LA MAPPA DELL’EUROPA DEL SECOLO XVI E LETTE LE ACUTE RIFLESSIONI DI COMMENTO SULLA RAPPRESENTAZIONE DELL’ITALIA E DELLA TERRA D’OTRANTO, io direi di approfittare della bella (agile e veloce) lezione del PROF. POLITO, AMPLIARE il discorso, OSSERVARE anche la modalità della rappresentazione della GRECIA, e infine (ricordando che qui si è già a quasi un secolo di distanza dalla "scoperta dell’America") RIFLETTERE su origini e signigicato del NOME della stessa EUROPA.

      • [...] In origine il nome “Europa” designò un territorio ristretto, forse la regione a nord dell’Egeo; in seguito i geografi indicarono con questo nome tutte le terre a nord del Mediterraneo. E, se ci fidiamo delle parole greche, significava e indicava un “buon” (gr.: “Eu”) luogo dove si poteva “far fascine”, “far legna” (gr.: “ropeuo”). Lì, i greci impararono a ‘orientarsi’ e a ‘leggere’: a ‘scegliere’, a ‘raccogliere’, a ‘legare’ e a ‘collegare’, cioè a “far legna”, e a “far fasci” ... ma non di tutte le erbe, né di tutta la legna!!!
        -  Impararono, e impararono presto, divennero saggi (sofòi) e, infine, molto, troppo saggi (sofisti) ... e fu l’inizio della fine!. Nietzsche, che ha tentato di chiarire l’enigma, qualcosa aveva capito: se è vero che “la grecità fu la prima grande unificazione e sintesi di tutto il mondo orientale e appunto perciò l’inizio dell’anima europea, la scoperta del nostro ‘mondo nuovo’”, è anche vero che il “nuovo mondo” che abbiamo costruito dimostra quanto presto abbiamo dimenticato la ‘lezione’ delle foreste, dei mari, dei deserti, e dei fiumi e delle montagne!!! [...]

***** L’Historia si può veramente deffinire una guerra illustre contro il Tempo... ****

INNANZITUTTO, CARO ARMANDO, UN GRANDE "GRAZIE" PER LA GENEROSA E PUNTUALE RISPOSTA. PUR APPREZZANDO (e proprio per questo) gran parte delle tue argomentazioni, devo dire (partendo - vedi, sopra - dal tuo iniziale lapsus sull’etimologia) che alla fine scopri il fianco e offri alla filologia (e alla filosofia) "la mano esatta" (e, così, senza volerlo, via lavoro di Marziano Capella: "De nuptiis Philologiae et Mercurii", ritorniamo alla figura di ERMETE TRISMEGISTO e le SIBILLE e i PROFETI - da cui siamo partiti) a favore dello spirito "eu-ropeuo"!!!

A QUANTO PARE, il breve testo didattico su "LE DOMANDE DI UN LETTORE OPERAIO" di Bertolt Brecht, se pure conosciuto, è ancora un testo tutto da rileggere e rimeditare. E, proprio ripartendo dalla nostra mappa dell’Europa del XVI secolo, chiedersi con lui: "Filippo di Spagna pianse, quando la sua flotta - fu affondata [1588]. Nessun altro pianse?".

CHE COSA VOGLIO DIRE CON QUESTO? VOGLIO DIRE - CON UN PIZZICO DI SALE, OVVIAMENTE - CHE, IN QUESTO "NON SAPERE" (Socrate!) DISTINGUERE TRA Storia ("RES GESTAE") e Storio-grafia ("HISTORIA RERUM GESTARUM"), vanno rintracciate le radici della CATASTROFE (non solo dei GRECI di ieri, ma anche) DELL’EUROPA (di oggi)!!!

CONTRARIAMENTE A QUANTO PENSI, CICERONE non ha sparato (come dici) "la più grande cazzata della storia"!!! Allievo dei GRECI, Cicerone ha ripetuto e ha detto - con parola esattissima (e qui siamo sempre e ancora in "Eu-ropa"!) - la stessa "cosa" detta (al plurale) da ERODOTO, a cominciare dal titolo della sua opera: Le STORIE (in greco antico: Ἱστορίαι, HISTORIAI).

CON LA PAROLA "HISTORIA", Cicerone sapeva benissimo di che cosa stava parlando, a chi, e di che cosa, e ne dichiarava - con questa sola parola! - l’origine, il senso, e il significato: dalla "aut-opsia", dal vedere con i propri occhi e dal pensare con la propria testa!!! E sollecitava a rifletterci su, a porsi DOMANDE, e a non prendere per oro colato e a bocca aperta ciò di cui si parla o si canta o si narra e scrive nelle "Historiai" dei vari "Catilina" - a tutti i livelli! A non confondere - come si dice oggi - la MAPPA con il TERRITORIO. E, per dirla in breve e ancora, a non scambiare il figlio del Profeta e Re Davide (Salomone), con il figlio del Profeta e Re "Salame" ("Salamone")!

CERTAMENTE, L’IDIOZIA non è affatto né di OMERO ("Cantami, o Diva, del Pelide Achile..."), né di ERODOTO ("Historiai"), né di Cicerone ("Historia magistra vitae"): "noialtri scolaretti siamo cerebralmente scarsi" (con tre punti esclamativi), in quanto "la carriera della maestra l’abbiamo costruita noi", senza alcuna capacità di DISTINGUERE, SCEGLIERE, RACCOGLIERE, LEGARE, e di riflettere BENE non solo sul buon-italiano (sulla buona-scuola!) ma anche sul buon-europeo ( "eu-ropeuo")!!! Federico La Sala

      • [...]

CARO ARMANDO - ovviamente!!! - non era assolutamente in dubbio o in discussione la qualità della tua magistralità di studioso, di ricercatore, e di storico "di spirito prof-etico dotato"! Condivido, pienamente! Un buon scolaretto?! Non cè da farsi scolaretto di nessuno! Dietro i cattivi (nel senso e nel significato delle loro ac-"captiv"-anti parole, volte solo ad ammaliare, fare prigionieri, e aggiogare i loro scolaretti) maestri, ancora si celebra e si propone come "modello" la loro "storiografia", quella di un burattino che diventa ragazzino per bene!!! E a dire che fin dall’inizio Collodi invita a fare attenzione e avverte in modo chiaro e tondo: "C’era una volta. - Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori. - No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno"!!! Vale a dire: non Salomone, ma Salamone!!! Federico La Sala


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